Luca Banchi: 'E' un'Olimpia con identità spiccate e gerarchie chiare'
Le parole del coach dell'Olimpia Milano
Luca Banchi, neo coach dell'Olimpia Milano, ha parlato del mercato della squadra lombarda. Milano ha chiuso il roster con gli arrivi di Haynes, Jerrells, Tourè, Cerella, Moss, Gigli, Wallace e Samuels. Ecco le parole del coach a La Repubblica.
Che Milano è. Quella che ci eravamo prefissi, con un'identità spiccata e omogenea, con gerarchie chiare. E margini da esplorare, anche con eventuali aggiunte. Ci sono giocatori affidabili, penso agli arrivi di Moss e Wallace e dello stesso Gigli ma anche a Langford. C'è un progetto affascinante con Gentile e Melli. E potenziale in Samuels, Haynes e Jerrells, che non hanno mai giocato per un grande obiettivo e vedono in Milano un trampolino. Infine due belle storie come Cerella, che per etica e dedizione può tornare utile, e Touré preso dal sommerso. Non vedo l'ora di essere in palestra con Langford e Gentile, per me due fuoriclasse: siamo partiti dalle loro caratteristiche per fare la squadra, cercando sul mercato l'equilibrio tra talento e quantità.
Jerrells-Haynes. Particolari e in crescita. Atletici, sanno crearsi un tiro, segnare in molti modi. Jerrels è maturato, entrambi devono lavorare per salire di livello. Avevamo alternative, io e il club non abbiamo nascosto di avere altri obiettivi: per Hackett ci siamo esposti ma ha preferito restare a Siena. E sul mercato avevamo una direttiva chiara, cercare giocatori con livello contrattuale omogeneo, e alcuni non li abbiamo presi perché altri club hanno fatto offerte pazzesche. Bo McCalebb è un giocatore del Fenerbahce che non ha mai avuto intenzione di cederlo. Penso a Dunston, l'ex pivot di Varese, che ha aspettato noi per fare l'asta al rialzo e ottenere un contratto più alto dall'Olympiacos.
Samuels-Wallace. Samardo ha taglia fisica, potenza e insospettabile atletismo, oltre a una mano educata. Ci dà una dimensione interna, indispensabile in una stagione lunga, soprattutto in Eurolega. Certo, non deve pensare di essere la prima opzione in attacco a ogni azione, sarebbe mia violenza al nostro gioco, ma è giovane ed è qui per migliorare. Wallace mi piace da quando arrivò in Italia sei anni fa, per agonismo e scuola cestistica e a Barcellona si è completato. Con Moss sarà il collante.
Moss. Sono partito dalle caratteristiche di Langford e Gentile e Moss è il meglio che potesse capitare loro per valorizzarli. Chi farà il titolare? Ho un'idea ma non la dico.
Mercato. Un mercato complesso, non meno produttivo. L'idea era fare una squadra vincente e il mezzo è portare qui sostanza, consistenza, desiderio di affermazione. Sono orgoglioso di allenare questa squadra, poi so che farla diventare vincente è un processo molto più complicato dei giudizi sul mercato.
Milano strafavorita. Con l'etichetta, a Siena, ci ho convissuto per anni e mi sono trovato estremamente a mio agio. Due obiezioni: strano che sia favorito chi non vince da anni, ma è vero che siamo il club più solido. E poi, noi favoriti con un mercato senza botti? Io sono stra-stra-stra-contento, per dirla con Touré, di quello che ho. Con l'etichetta ci giocheranno gli altri. E ci giocheremo noi.
Ultima di campionato con Siena. Siena interessa più i miei figli che vivono in Toscana, certo è particolare che sia all'ultima. Il primo obiettivo sarà esserci. Poi vedremo come.
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