Virtus Roma, il riassunto della stagione

La regular season della Virtus Roma è stata senza dubbio sorprendente, nessuno si poteva aspettare che la squadra con il quintultimo budget del campionato potesse chiudere la stagione regolare al terzo posto. Il roster estivo è stato costituito da giovani scommesse (il giocatore più esperto era Phil Goss) quindi sarebbe stato legittimo aspettarsi un campionato di alti e bassi in cui l’obiettivo massimo sarebbero stati i playoff. Invece dopo le 30 giornate di campionato Roma si ritrova terza in classifica, con un andamento in classifica molto regolare (10 vittorie e 5 sconfitte in casa come in trasferta, 10 vittorie e 5 sconfitte all’andata come al ritorno), avendo disputato anche la semifinale di Coppa Italia. Vedremo dove potrà arrivare questo gruppo ai playoff, a cominciare dalla serie contro Reggio Emilia nei quarti di finale.

I giocatori:

PROMOSSI: dopo una stagione così sorprendente è difficile non promuovere quasi in blocco la squadra. Jordan Taylor si è dimostrato un playmaker affidabile, in grado di segnare (11.9 punti a partita, anche se può e deve migliorare nel tiro da tre, 30% in stagione) e di passare la palla (4.1 assist). In grado di vestire i panni del leader se necessario (trasferta di Siena) e dotato anche di killer instinct (trasferta di Avellino). A Roma non si vedeva un play con queste caratteristiche da molto tempo.

Phil Goss, guardia titolare, alla terza stagione nel campionato italiano non è più certo una sorpresa. Essendo il giocatore più esperto della squadra ha dovuto da subito essere uno dei leader della squadra, ed è stato in grado di sostenere questo ruolo. Non sempre costante dal punto di vista realizzativo, ha avuto picchi altissimi come la trasferta di Brindisi (30 punti con l’80% da tre punti), ma anche un momento di appannamento verso la metà del campionato, probabilmente dovuto alla stanchezza causata dalle rotazioni corte degli esterni.

Luigi Datome, MVP del campionato, è stato semplicemente fenomenale in questa stagione. Leader e capitano della squadra, è stato il volto del team durante i momenti migliori, ma è stato anche in grado di prendersi le sue responsabilità quando la squadra ha avuto problemi. Ha ampliato il suo gioco offensivo, oltre ad essere un eccellente tiratore (50-40-90) è in grado di contribuire nell’attacco in entrata, ma anche quando non riesce a segnare dà sempre un ottimo apporto. Migliorato anche difensivamente.

Gani Lawal è stato decisamente una bella sorpresa, dopo una stagione 2011/12 da girovago in Europa e non solo (Polonia, Cina e Francia) a Roma ha trovato la sua dimensione. Inizialmente criticato nelle primissime partite, si è sbloccato mentalmente alla terza giornata in casa contro Reggio grazie a due alley-oop con Jordan Taylor, che sarebbero diventati il leit-motiv del campionato di Roma. Autore di una prestazione clamorosa in casa contro Sassari con 34 punti, 17 rimbalzi e 11 falli subiti, ma anche di un finale di campionato molto sottotono, la sua solidità mentale verrà testata nei playoff contro Reggio, in cui si troverà di fronte Brunner, giocatore molto solido che non ti concede nulla.

Dalla panchina Lorenzo D’Ercole, Olek Czyz e Peter Lorant hanno dato un buon apporto. Il primo è stato letale per buona parte di campionato nei tiri piazzati da tre punti in cui ha percentuali altissime, meno quando invece ha dovuto gestire il gioco, infatti l’acquisto recente di Bailey servirà a levargli definitivamente questa incombenza. Il polacco invece ha spesso dato molta energia dalla panca. A volte gli è stato chiesto anche di rimpiazzare Bobby Jones in quintetto base, ma il suo ruolo non può certo essere quello di 4 titolare. Protagonista di ottime partite come ad Avellino oppure nei quarti di Coppa Italia, ma anche di partite completamente anonime nella parte centrale del campionato, la continuità non è stato il suo forte, ma comunque è stato molto positivo nella squadra. Lorant invece per gran parte del campionato, da quarto lungo della squadra, è stato incaricato di fare il lavoro sporco, ma verso la fine della regular season ha dimostrato di saper fare molto di più, mostrando un’ottima tecnica e delle discrete mani, come nell’ultima partita contro Montegranaro (15 punti e 11 rimbalzi). Nelle ultime partite starebbe meritando di partire in quintetto base a mio parere.

RIMANDATI: non metto nessun giocatore in questa categoria, perché tutti i giocatori presenti nell’arco della stagione hanno avuto molte occasioni per esprimersi, e quindi per mostrare il loro reale valore

BOCCIATI: l’unico giocatore bocciato nella stagione della Virtus è Bobby Jones. Inizialmente doveva essere il 4 designato oltre ad uno dei leader della squadra, invece troppo spesso è stato addirittura dannoso. Si è contraddistinto spesso per l’abnegazione in difesa ma ciò non basta, perché essa non è neanche stata costante. La sua miglior partita è stata la trasferta di Brindisi, con 16 punti e delle giocate importanti nella rimonta romana, ma non è stato in grado di offrire continuità alle sue buone prestazioni, che in questa stagione si sono contate sulle dita di una mano, troppo spesso confusionario e poco lucido in attacco. Ci si aspettava molto di più

Per motivi diversi sono stati ingiudicabili Ade Dagunduro, Matteo Tambone e Bryan Bailey. Il nigeriano è stato assente tutta la stagione eccetto le primissime partite per un problema al ginocchio, che lo ha influenzato anche nelle poche partite giocate. Il prodotto delle giovanili romane invece non ha avuto molto spazio nelle rotazioni di coach Calvani, anche se quando ha giocato è sempre stato molto attivo: probabilmente non è ancora in grado di calcare con continuità un campo di serie A. Bailey invece è arrivato da una settimana e ha giocato solo la partita contro Montegranaro, in cui ha dato una buona impressione, senza però voler strafare.

Il coach: Marco Calvani è stato bravissimo a costruire una squadra vera, e a darle una mentalità vincente, secondo la quale non si deve avere paura di nessuno (la vittoria in casa contro una Varese allora imbattuta è essenzialmente merito suo), perché l’unica prestazione che conta è quella della squadra. Il gruppo infatti è rimasto unito anche nel momento più buio della stagione, le tre sconfitte consecutive della prima metà d’aprile, ed ha sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo, riuscendo finora a fare di più di quello che sembrava soltanto pensabile. Di fronte a tutto questo si possono quindi perdonare alcuni errori di gestione della partita per cui è stato criticato da una parte dei tifosi nell’arco della stagione. Promosso a pieni voti

I playoff

Nel primo turno dei playoff la Virtus, terza in classifica, dovrà affrontare Reggio Emilia, sesta, in una serie di playoff che ad oggi sembra essere per niente scontata. Se Roma è da molti considerata favorita per via del fattore campo a favore, in molti pensano che la Reggiana, guidata dal miglior realizzatore del campionato Donell Taylor, potrà ribaltare il pronostico ed essere la sorpresa del primo turno. Negli scontri diretti stagionali le due squadre sono 1-1, vittorie casalinghe in entrambi i casi. C’è però da dire che durante gli scontri in regular season Reggio non aveva ancora Troy Bell, ed al suo posto giocava Dominic James, mentre per Roma non c’era Bryan Bailey. La chiave della serie per la Virtus sarà mettere la museruola a Taylor, ma non sarà facile perché il reggiano gode di 10 cm di vantaggio su Phil Goss che lo dovrà marcare. Sarà decisivo anche lo scontro sotto i tabelloni tra Lawal e Brunner, due tra i migliori giocatori del campionato, che però hanno caratteristiche opposte sul campo da gioco, il primo è più esplosivo ed è il prototipo del centro moderno, il secondo invece è un lungo da post e si può considerare il classico centro vecchia scuola. Queste due squadre quindi disputeranno una serie molto combattuta, ma che sarà probabilmente ben giocata da entrambe.