Ancora amianto al nuovo PalaLido, slitta ancora la data di consegna
Nuove tracce di amianto rinvenute nel sottosuolo, tarda l'inizio dei lavori
Si dilatano giorno dopo giorno i tempi di consegna dei lavori del PalaLido che avrebbe dovuto ospitare l'EA7 Milano dalla prossima stagione. Come riporta La Gazzetta dello Sport Edizione Lombardia, le ruspe hanno trovato altre tracce di amianto nel terreno. Problema che lievita i costi (dai 200.000 euro al milione in più) e dilata i tempi di consegna.
Oltre a questo manca il sì ufficiale della ASL al piano di lavoro di rimozione concordato con l'Arpa e l'azienda Edil Tre Elle di Certosa di Pavia, che sta eseguendo i lavori ed aumenta così lo sconcerto.
"Tutto per colpa dell'amianto, che solo in alcuni casi era stato previsto di trovare. Prima il tetto (previsto), poi una tubazione (imprevisto), quindi materiale occultato sotto il pavimento di una scalinata (imprevisto e doloso) e ora, in attesa di arrivare a un serbatoio (previsto) che tra l'altro attraversa il confine con la struttura della piscina, altri residui disseminati nella terra di scavo (e ancora impre- visti). «Nei mesi scorsi avevamo rinvenuto un cumulo di amianto nascosto sotto le piastrelle, erano state cementate a chiudere tutto - spiega l'ingegner Giovanni Rapetti, Direttore dei lavori -, era doloso, ovvio. Ma ora è peggio, perché stiamo scavando e giorni fa, durante un sopralluogo con Arpa e Asl, abbiamo trovato altri residui, grandi quanto un accendino. Dobbiamo asportare 6000 metri cubi di terra, se dovesse essere valutata contaminata costerebbe un milione di euro smaltirla. E tanto tempo. Per ora si è deciso di scavare sino a un metro e mezzo sottoponendo tutto il terreno asportato a setacciatura, con tecnici specializzati e un macchinario. La speranza è che arriveremo a una profondità e non troveremo altro. Setacceremo circa 2000 metri cubi di terra così, a oggi siamo a 600. A giorni avremo le ultime autorizzazioni dall'Asl (che potevano arrivare ieri, ma sono state rimandate a martedì, ndr). Ma anche nella migliore delle ipotesi non finiremo nei tempi dati".
Ora il PalaLido potrebbe essere pronto a novembre, ma sono in pochi a crederci. Il presidente di Milano Sport, Pierfrancesco Barletta, che ha sempre predicato ottimismo, ora non nega la sua preoccupazione.
"Per obblighi di coscienza prima ancora che legali, dobbiamo garantire la salute delle persone che lavorano al cantiere e di chi vive vicino al PalaLido. La denuncia che dovevamo fare è stata fatta a suo tempo, aspettiamo che le indagini possano individuare le responsabilità" ha detto Barletta a La Gazzetta dello Sport.
L'assessora allo Sport, Chiara Bisconti: "Siamo indignati e amareggiati per quello che sta succedendo, quel che viene alla luce da quel cantiere. Stiamo facendo controlli scrupolosi perché il PalaA7 sorga su un'area completamente bonificata. Lo garantiamo a tutti i cittadini".
Anche il Presidente dell'Olimpia Milano, Livio Proli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai ritardi: "Queste difficoltà e ritardi non erano preventivabili, né sono imputabili alla ditta appaltatrice o al Comune. Confidiamo di avere il Palasport entro fine anno: è un bisogno reale visto che prima squadra e settore giovanile si stanno allenando in condizioni logistiche non propriamente ideali. Anche Giorgio Armani, perfettamente al corrente della situazione, vuole che il PalaLido sia un luogo sano e sicuro, un tempio del basket pulito".