Larry Wright: 'Roma, mi manchi'
Wright parla a 30 anni dalla storica vittoria in campionato del Banco Roma

Larry Wright, ora preside alla Rayville High School, nella omonima cittadina dove è nato Elvis Hayes, uno dei grandi dei Washington Bullets con i quali Larry vinse il titolo NBA nel 1978, ha parlato a Il Corriere dello Sport a 30 anni dalla vittoria in campionato del Banco Roma.
"Mi ricordo come se fosse oggi. Nessuno credeva che potessimo farcela. Dall'altra parte c'era uno squadrone: Dino Meneghin, Mike D'Antoni e Dan Peterson in panchina. Milano rappresentava gli imbattibili, quelli che dovevano vincere. Nessuno si azzardava a pensare che il Banco Roma potesse farcela, con una sola eccezione: noi. Eravamo convinti che avremmo potuto conquistare lo scudetto, e ci riuscimmo! Un trionfo davvero indimenticabile. Una grandissima vittoria. E poi l'anno dopo il successo in Europa. Sai una cosa? Quella squadra meriterebbe una celebrazione, come hanno fatto a Washington, sarebbe bello: per i giocatori che ne facevano parte, ma anche per la gente. Quel successo fu così grande che non si può dimenticare: riportare i protagonisti di quel titolo, anzi di quei titoli, a Roma sarebbe una nuova spinta per il basket della città. Ma credo anche per quello italiano. A proposito, come va Roma? Chi è il presidente? E il general manager?. Oh sì, mi manca Roma, grandi ricordi mi legano alla città. Sono ormai passati sette anni dall'ultima volta che ci sono stato, mi piacerebbe tornarci. Perchè Roma rappresenta, fuori dagli Stati Uniti, quello che hanno voluto dire per me i Washington Bullets nella Nba. Mi ha dato la possibilità di dimostrare che potevo ancora giocare ad altissimo livello, che potevo guidare una squadra a straordinari successi. Valerio Bianchini? Uno dei più grandi in tutta Europa non ci sono dubbi. Un allenatore straordinario. Ex compagni? Con Clarence Kea sono ormai diversi anni che non ci sentiamo più. Valerio anche, non ricordo l'ultima volta che gli ho parlato. Ma i compagni di squadra non li ho certo dimenticati: Fulvio Polesello, Stefano Sbarra, Roberto Castellano...Meriterebbero di essere celebrati. Una grande squadra come quella dovrebbe salire un'altra volta sul palcoscenico. Eredi? Certo che in famiglia c'è qualcuno che gioca come me è Imani, mia figlia".