Cremascoli: 'Eagles e Trinchieri? Rapporto da sempre difficile'
La Cremascoli dice che gli Eagles non hanno mai accettato Trinchieri come allenatore
Anna Cremascoli, presidentessa della Pallacanestro Cantù, ha parlato del momento della squadra e soprattutto del rapporto tra il coach Andrea Trinchieri e gli Eagles, il gruppo organizzato che segue la squadra sia in casa che in trasferta. La Cremascoli a La Provincia di Como ha ammesso che il rapporto tra le due parti è sempre stato difficile.
"Leggo, sento, osservo, constato e rifletto. Ed è per questo motivo che rifiuto di accettare la tesi che la colpa della nostra attuale situazione sia legata alla cessione di Markoishvili. Lasciando andare Manu eravamo consci delle problematiche cui saremmo andati incontro, ma sarebbe far torto alle capacità della squadra, dell'allenatore e della società stessa pensare che in quasi due mesi non se ne sarebbe usciti. I campanelli d'allarme, del resto, erano suonati anche prima. Ovvio che l'assenza del georgiano abbia aggravato la criticità, ma mi sembra un'analisi sin troppo semplicista quella che si limita a mettere in relazione l'uno all'altra. Non si tratta di un problema di ordine tecnico quanto piuttosto di un blocco di natura psicologica. Questi giocatori devono solo ritrovare la fiducia in se stessi. Prima ci riusciranno e prima potremo riproporci protagonisti in questo finale di stagione. Siamo ancor più preoccupati della settimana precedente, quella del dopo Caserta, della conferenza stampa congiunta e del ritiro a Novarello, ma è chiaro che tutto ciò che abbiamo deciso in quell'occasione non è più stato messo in discussione. Aggiungo che tutti noi, inclusi i giocatori naturalmente, ci crediamo ancora e che non si è affatto gettata la spugna. Quando il coach annunciò che avrebbe dato fiducia a un tot numero di giocatori intendeva che da quel momento avrebbe giocato solo chi dimostrava di crederci. Se a Biella sono scesi in campo tutti i "soliti" significa non certo che il nostro allenatore si è rimangiato la decisione quanto piuttosto che durante il ritiro a Novarello ha notato che non c'era alcun giocatore che si era chiamato fuori, che si era già arreso. E questo è un bel segnale.
Il comunicato degli Eagles? Intanto voglio leggere in maniera positiva quel messaggio perché hanno annunciato che da parte loro non sarà posta in atto alcuna contestazione. Perché è vero che questo è un momento di difficoltà ma è altrettanto vero che non manca l'impegno da parte di tutti noi. Quanto all'aspetto relativo al coach, tra quest'ultimo e gli Eagles i rapporti sono sempre stati difficili. Di fondo, non l'hanno mai accettato. Relativamente alle responsabilità della situazione in generale, non sono certo di un singolo, ma varie e distribuite. Squadra e dirigenza incluse.
Quale sarà l'atteggiamento del resto del palazzo? Non riesco a immaginarlo, forse dipende da come andrà la partita. Capisco il nostro pubblico e lo comprendo anche se siamo noi i primi a essere arrabbiati perché non stiamo riuscendo a ottenere risultati che sappiamo essere alla nostra portata.
Kaukenas? È un gran giocatore ma ora il suo è solo un nome tra i tanti. Peraltro, io non credo al salvatore della patria, cioè a uno che arriva e cambia tutto come avesse poteri taumaturgici. Prima di tutto, resto convinta, occorre ritrovare fiducia al nostro interno".