Milano e Scariolo, separazione possibile?
Decisiva la trasferta di sabato a Sassari, Djordjevic candidato forte fino a giugno.
Giorni di febbrili consultazioni in casa EA7 Milano dopo la sconfitta interna contro Montegranaro, la seconda consecutiva dopo quella di Desio contro Cremona, che per la prima volta avrebbe messo seriamente in discussione la posizione di Sergio Scariolo. La prova incolore dell'intera squadra contro la Sutor parrebbe aver indotto il presidente Livio Proli a non considerare più intoccabile il tecnico bresciano, dopo che fino alla settimana scorsa il massimo dirigente dell'Olimpia aveva sempre respinto l'ipotesi di sostituire in corsa il suo secondo allenatore in 5 anni (l'unico esonero finora è stato quello di Piero Bucchi a gennaio 2011) a dispetto dei pareri di alcuni collaboratori. La dichiarazione post-partita "Se il coach si dimettesse ne prenderei atto" - aggiungendo poi "anche se non credo che lo fara", circostanza poi confermata dai fatti - parrebbe evidenziare una discontinuità rispetto al passato recente, quando comunque la volontà del massimo dirigente dell'EA7 era fermamente rivolta verso la decisione di lasciare Scariolo alla guida fino al termine della stagione corrente. L'inspiegabile tonfo casalingo contro la Sutor, figlio di una prova all'insegna di una preoccupante inespressività di una squadra in formato encefalogramma piatto, parrebbe però aver fatto cambiare idea anche all'unico difensore del coach bresciano. Ed i "rumors" parlano di una fiducia a termine legata al risultato della partita di Sassari: in caso di ulteriore sconfitta che allontanerebbe definitivamente Milano da uno dei piazzamenti nobili della griglia playoff (nelle ultime 6 gare comunque l'EA7 dovrà andare a Varese e Cantù dopo la trasferta del PalaSerradimigni) la sensazione è che il cambio di allenatore potrebbe diventare uno scenario credibile, come invece non era stato dopo la sconfitta interna con Venezia (con i giocatori e Frates a colloquio individuale con la dirigenza) o dopo il derby con Cantù ed alla trasferta di Brindisi in cui Milano aveva vinto conquistando l'accesso alla Coppa Italia (in caso di sconfitta e mancata qualificazione si parlava del possibile arrivo di Sasha Djordjevic). Stavolta però c'è aria di ultima chiamata, ed a supportare questa sensazione ci sarebbero anche i contatti tra dirigenza e rappresentanti dell'ex Ct della Spagna per verificare l'ipotesi di una separazione consensuale (l'accordo tra Milano e Scariolo ha validità fino al 2014, ma alla firma del giugno 2011 la stipula prevedeva un "2+1" con possibilità di uscita al 30 giugno di quest'anno) evitando il trauma di un esonero. Per ora solo voci, anche se la gara di Sassari sarà uno spartiacque probabilmente determinante; e comunque nessun eventuale sostituto sarebbe stato per ora messo in preallarme in caso di eventuale divorzio. Di certo però qualora si arrivi a questa soluzione l'idea della società milanese è quella di affidarsi ad un "traghettatore" per chiudere la stagione 2012/2013 ed avere poi le mani libere sul prossimo mercato. Tra i nomi offerti in questi giorni all'insegna delle voci incontrollate spiccano quelle di Dimitris Itoudis, lo storico assistente di Zeljko Obradovic che nell'immaginario collettivo avrebbe potuto rappresentare un anticipo del possibile obiettivo della prossima estate, o l'affascinante idea di Bogdan Tanjevic, il coach dell'ultimo scudetto milanese datato 1995/96. Ma l'ipotesi più accreditata - forse addirittura l'unica considerata - è quella che porta a Sasha Djordjevic, bandiera dell'Olimpia da giocatore nonchè ex compagnod di Flavio Portaluppi: già una volta il tecnico di Belgrado era saltato in corsa sulla panchina della squadra della sua città d'adozione, sostituendo Lino Lardo nella seconda metà del 2006/2007. Poi si era parlato di lui come possibile uomo forte dell'area tecnica della nuova era Armani, ma nel momento del subentro della nuova proprietà l'incarico di GM fu invece affidato a Lucio Zanca. Il carisma e lo spessore di ex giocatore di alto livello farebbero di Djordjevic un candidato ad hoc per subentrare nell'attuale situazione complessa dell'EA7, dove la squadra pare bloccata a livello mentale e in preda ad una evidente crisi di identità al di là dei problemi strutturali di costruzione dell'organico che il triplo cambio in corsa Green-Bremer-Radosevic per Cook-Stipcevic-Hendrix non ha saputo risolvere. Djordjevic accetterebbe di buon grado un ruolo di "traghettatore" fino a giugno; poi a fine stagione si potrebbe rimettere tutto in discussione, compresi i vertici dirigenziali a partire dallo stesso Livio Proli. Che nell'era Scariolo, così come era accaduto in passato con Bucchi, aveva comunque demandato tutte le decisioni strategiche sul mercato ai suoi collaboratori; ma se dovesse arrivare un'altra delusione potrebbe rimettere in discussione la sua posizione con il proprietario Giorgio Armani, valutando l'eventualità di mantenere l'incarico da presidente ma inserendo una figura operativa con ampio mandato decisionale cui demandare la gestione sportiva del club. Ed anche per questo motivo l'ipotesi di una soluzione-ponte fino a giugno per poi riflettere a tutto tondo sulle strategie future è la più credibile nel caso in cui Milano e Scariolo compiano l'ultimo passo verso la separazione.
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E. Carchia
@Sportando
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