Claudio Toti: 'La mia Virtus Roma, conti in ordine e passione'
Il presidente Toti analizza una delle migliori stagioni da quando è Presidente
Intervistato al Corriere della Sera il presidente della Virtus Roma Claudio Toti ha analizzato la stagione pazzesca che sta vivendo la sua squadra:
«L'ho fatto solo per amore del basket, di questa squadra e di questa città, Sono contento di aver fatto quella scelta, perché il clima è positivo, staff e giocatori hanno saputo dar vita a un grande gruppo e i risultati sono soddisfacenti. Dopo quella decisione sofferta, ne sono arrivate altre più importanti: sono stato bravo a scegliere le persone giuste, bravo Alberarli a trovare i giocatori e bravissimo l'allenatore ad allenarli. Sono convinto che tutto è stato costruito in quattro mosse. La prima, della quale voglio prendermi il merito, è stato individuare in Datome il fulcro intorno al quale costruire il nuovo progetto. Con lui avevo stabilito un rapporto tale che alla fine è stato semplice arrivare a un accordo. Poi c'è l'allenatore. Quando ancora non era chiaro che fine avremmo fatto dissi a Calvani: il futuro è nelle tue mani, ma sappi che se io andrò avanti l'allenatore sarai tu. Lui ha aspettato e per me è stato un segnale di quanto fosse attaccato a questa società. Contemporaneamente mi segnalarono (è stato Carlton Myers, ndr) un giovane dirigente che avrebbe potuto portare a Roma quell'aria di novità e conoscenza che serviva. Sono stati sufficienti due colloqui per comprendere l'immensa competenza e la dedizione al lavoro di Nicola Alberani. Anche con lui ho giocato a carte scoperte, non volevo precludergli altre possibilità. Ma, mentre la Virtus ancora non aveva un futuro, lui già stava lavorando sul domani della Virtus. A quel punto fui certo di non aver sbagliato il manager. Infine voglio mettere allo stesso livello delle altre, la scelta di affidare a Francesco Carotti il ruolo di direttore sportivo. Lavora nell'ombra, ma il suo impegno è preziosissimo. [...] Credo non sia più giusto, anche moralmente, che lo sport di alto livello si regga sulle spalle di pochi mecenati. Per me deve funzionare l'equazione costì-ricavi e alla fine dell'anno il bilancio deve essere in pareggio. Motivo per cui non potrò competere con le squadre top di Eurolega se proveranno a portare via questi giocatori. [...] Io proverò a tenere tutti coloro che vogliono rimanere, perché spero che sulla loro scelta possa pesare ciò che è stato fatto quest'anno: buone condizioni di vita, di lavoro, di possibilità di crescere come atleti, professionisti e uomini. Perché non esistono solo i soldi, la mia ambizione è che la Virtus possa un giorno diventare un modello da imitare. [...] Può darsi che l'anno prossimo dovremo ricominciare da capo, ma non si può derogare dall'equazione costi-ricavi. Anche quest'anno alla fine ci sarà un disavanzo e mi dovrò mettere le mani in tasca per far quadrare i conti. Posso assicurare che tutto ciò che riusciremo a ottenere da sponsor, incassi, entrate di qualsiasi tipo sarà reinvestito per allestire la squadra più forte possibile. L'obiettivo era offrire ai tifosi una squadra con cui divertirsi dopo anni di sofferenze e mi sembra sia stato centrato. Voglio vivere in modo disincantato: ogni vittoria mi rende felice, ma il giorno dopo già vorrei qualcosa in più. [...] Questo era e rimane il nostro modo di intendere l'impegno agonistico. Abbiamo fatto belle gare sotto l'aspetto del gioco e altre meno, ma il risultato è quello che conta: anche la Roma di Capello non giocava sempre bene, ma alla fine vinse lo scudetto..»