Gigi Datome: 'La Coppa Italia rappresenta un sogno'
Il capitano della Virtus parla della Coppa Italia in cui Roma esordirà contro Cantù
Gigi Datome capitano della Virtus Roma e uomo del momento del basket italiano ha parlato a Il Messaggero delle prossime BEKO Final Eight. Roma sarà in campo subito nella prima partita contro Cantù, sconfitta al Pianella poco più di una settimana fa.
"La Coppa Italia si addice a una squadra piccola come la nostra. Contro Cantù è una partita secca e può succedere di tutto. Li abbiamo da poco battuti in campionato ma adesso è diverso: loro hanno perso Markoishvili, Tyus non ci sarà ma hanno un Mancinelli in più. Noi non molliamo mai, lottiamo fino alla fine e imbarcate non ne abbiamo mai prese. Siamo una squadra che dà filo da torcere a tutti. La Coppa Italia rappresenta un sogno: in tre partite può accadere tutto e per noi questo trofeo è molto importante
Che gruppo è quello di Roma? Siamo un po' incoscienti. È vero, abbiamo un grande entusiasmo che ci dà energia. Siamo un vero gruppo, tutti amici in campo e fuori: è la nostra grande forza.
Offerte per lasciare Roma? Qualcosa c'è stato, e fa piacere. Ma io ho dato la mia parola a Roma in estate e non cambio. Giocherò qui fino alla fine della stagione. Dopo? Come sempre, parlerò a fine campionato. Ora non faccio promesse, ma è normale, e non vuol dire che me ne andrò via. Parlerò con la società, valuterò i progetti. Ho sempre fatto così. Ho sempre creduto nella Virtus. Quando ho deciso di rimanere a Roma, l'estate scorsa, in tanti mi hanno detto cosa resti a fare? Ma io ero convinto che si potesse fare bene e adesso quelle stesse persone mi hanno fatto i complimenti per la scelta. Il merito è di chi ha scelto le persone e i giocatori. Parlo del presidente e del general manager Alberani che ha allestito un ottimo gruppo con giocatori ambiziosi. Per me la soddisfazione è quadrupla dopo la scelta di rimanere.
NBA? Non c'è nulla di concreto, nessun contatto reale. È un sogno e non voglio illudermi.
Difficoltà nel mondo del basket? È vero che qualche difficoltà c'è, ma il basket rimane sempre il secondo sport italiano alle spalle del calcio. Sono lusingato delle parole del presidente che ha esperienza e personalità per riuscire nell'impresa. Petrucci è determinato e ha la vitalità del debuttante. Sono sicuro che lui farà il lavoro giusto ma spetterà anche a noi e alla nazionale completarlo.
Dove si deve intervenire? I diritti televisivi e io spero, con i miei compagni di nazionale, l'estate prossima di dare entusiasmo. Occorre visibilità, spot e investimenti nelle grandi città con eventi che coinvolgano la pallacanestro. Il rugby ci ha insegnato qualcosa con la pubblicità. Facciamolo anche noi del basket.
Cosa è successo a Reggio Emilia? Che abbiamo giocato male. Una brutta partita, una giornata storta. Ma abbiamo capito che se non giochiamo sempre al massimo possiamo perdere con chiunque."