Vittorio Gallinari: 'Melli e Gentile? Basta paragoni con Danilo'
Vittorio Gallinari parla a La Gazzetta dello Sport di Milano, di Melli, Gentile e suo figlio Danilo
Vittorio Gallinari, ex giocatore di basket, padre di Danilo ed agente di pallacanestro ha parlato a La Gazzetta dello Sport edizione Lombardia del momento di Milano con una analisi sui due giovani dell'EA7 Milano, Nicolò Melli ed Alessandro Gentile.
"Situazione di Milano? Quella di Milano è una situazione estremamente complessa e che non riguarda solo questa stagione. Prima si poteva pensare che mancasse un allenatore di grande carisma, ora con l'arrivo di Scariolo questa possibile lacuna è stata colmata. La mia impressione è che manchi una figura forte che operi tra squadra e società. Una personalità importante, che abbia responsabilità nei confronti della proprietà e allo stesso tempo agisca di concerto con squadra e staff. Melli e Gentile come Danilo Gallinari? Credo che l'errore più grosso che si possa commettere prendendo un giocatore giovane sia caricarlo di aspettative e responsabilità eccessive. Per questo motivo penso sia sbagliato fare dei paragoni tra Danilo e altri giocatori che potrebbero avere chance NBA come Nicolò e Alessandro. Intanto la cosa importante è che giochino tanti minuti, godendo della fiducia di società e tecnico, cosa non facilissima, specie ad alto livello. Come si culla il sogno NBA? Non facendo mai il passo più lungo della gamba. Ai ragazzi che cullano questo sogno posso solo dire di non considerare, ad esempio, una stagione in serie B come un fallimento. Non è mai troppo tardi per emergere e per mostrare le proprie qualità ad altissimo livello: basta aspettare il momento giusto. Come va Danilo? Sono contento per quanto sta facendo a Denver: è riuscito a portare anche in NBA il concetto di giocatore di squadra. Non è facile in una lega in cui tutti sono a caccia di statistiche e possibilità di farsi vedere per strappare ingaggi più alti. Sta disputando una grande stagione in una squadra che, seppur in un contesto di professionismo esasperato, è a misura d'uomo. Milano? E' e sarà sempre la squadra del suo cuore".