Toti: 'Mai piú mercenari, sto programmando la prossima stagione'
Il proprietario della Virtus conferma che sta programmando la prossima stagione
"Su che principi si é basato la rivoluzione vincente? Dovevo trovare delle motivazioni forti per andare avanti. Ho deciso di rifondare l'organico societario con persone dotate di forte entusiasmo per poter fare bene a Roma. L'idea era quella di rinnovarci, sia nello staff che nei giocatori. Ho confermato come coach Calvani perché da romano ha più motivazioni, e perché la scorsa stagione aveva dimostrato le sue capacità tecniche. Come gm volevo un giovane: Alberani, che conosce bene il mercato, e non solo quello a cui siamo abituati noi, e che ha capacità organizzative adatte alla città. Infine ho preso Carotti come team manager. E sono soddisfatto di tutte le scelte fatte. Le persone della vecchia guardia che ancora sento e alle quali sono rimasto legato? Sicuramente Roberto Brunamonti (il gm che portò Anthony Parker nella Capitale, ndr). Negli ultimi tempi ho visto davvero di tutto: campioni che più o meno si comportavano da brave persone, e atleti venuti qui solo per lo stipendio. Volevo ragazzi che giocassero con la convinzione che la Virtus rappresenta un'opportunità per ottenere qualcosa di importante, per loro stessi e per il club; giocatori capaci di diventare un vero gruppo, ciò che troppo spesso è mancato a Roma. Con l'esperienza ho maturato la convinzione che per vincere non basta avere gente forte. Così ho chiesto giovani con certe caratteristiche, e dedizione al lavoro. Chi o cosa mi ha piú deluso in queste stagioni? Dentro di me si erano stratificati i ricordi di episodi che mi avevano fatto disamorare del basket: troppo spesso ho visto dei mercenari senza attaccamento alla maglia che giocavano solo per il loro portafoglio. Questo per me non è accettabile: si deve guadagnare, però anche dimostrare rispetto per il club. Mi sono dovuto ricredere su molte cose che credevo alla base dello sport. Spesso la professionailità si riscontra più a parole che nei fatti... La mia scelta di proseguire nella pallacanestro è confortata dai risultati, e soprattutto dall'ambiente che si è creato alla Virtus. Oggi nei miei pochi ritagli di tempo trovo piacevole assistere a qualche allenamento, scambiare qualche chiacchiera con i giocatori, vedere un clima sempre sereno. Si percepisce il senso di squadra, dai giocatori allo staff medico alla segretaria. Non vedo più facce allegre quando non si vince...Se ho deciso di cambiare tutto, significa che ho capito di aver fatto poco di buono nell'ultimo periodo. Bisogna avere il coraggio di riconoscere che la strada intrapresa non era quella giusta, fermarsi, guardare indietro e decidere come ripartire. La speranza è che il momento attuale sia l'inizio ideale per ricostruire: sempre con la mentalità del lavoro e del rispetto per la società in cui si lavora. Solo in questo modo la Virtus potrà andare avanti. Senza dimenticare la necessita di nuove risorse e di nuovi sponsor, avendo la percezione corretta di bilanci sostenibili. E poi mi fa piacere notare che il pubblico sta diventando il nostro sesto uomo: un tifo sostenuto non solo dai soliti, anche dal pubblico della tribuna. Qual è il futuro della Virtus Roma? Ho cominciato a programmare la prossima stagione con il mio staff. Però non sono preoccupato dal dover rifirmare subito qualche contratto dei nostri giocatori: l'importante è che ci sia la convinzione che si vuole e si deve andare avanti. Con lo stesso spirito di oggi".