Marco Atripaldi commenta l'infuocato match contro Cantù
Atripaldi: 'Prima del match alcuni canturini del parterre si sono permessi di dare degli animali ai nostri tifosi, un appellativo che non accetto. Farò le scuse alla Cremascoli per lo striscione'

DESIO. Quel che nulla ha a che fare con un meraviglioso sport qual è la pallacanestro, si è purtroppo ripetuto per l’ennesima volta prima, dopo e durante la sentitissima sfida tra Cantù e Biella. Scontri verbali tra le due tifoserie, cariche della Polizia, tifosi in preda a chissà quale raptus che minacciano di scagliarsi contro la panchina dell’Angelico e contro il suo g.m. Marco Atripaldi, da sempre bersaglio degli insulti canturini. Nel dopo partita di Chebolletta Cantù-Angelico Biella è proprio il g.m. di Biella il primo a parlare: “Prima del match alcuni conigli canturini del parterre si sono permessi di dare degli animali ai nostri tifosi, un appellativo che non accetto”. Atripaldi svela anche un retroscena del pre-match, relativo ad uno striscione esposto dai supporters dell’Angelico all’indirizzo della presidentessa di Cantù, Anna Cremascoli (Cremascoli, tipica bellezza Canturina, recitava lo striscione): “Appena l’ho visto l’ho fatto rimuovere e farò personalmente le scuse ad Anna Cremascoli”.
Parlando del match perso di 23 dalla sua squadra, Atripaldi prova a vedere la parte piena del bicchiere: “Per tre quarti abbiamo tenuto testa ad una grande squadra, facendo tutto ciò che serviva per giocarcela fino alla fine. Poi alcuni episodi e la mancanza di lucidità ci hanno fatto uscire dal match”. Sul banco degli imputati, un Russell Robinson sempre più deludente: “Così come successo a Montegranaro, Russell ha perso la testa nel finale. Speriamo che questo non accada più e che la sosta lo aiuti a ritrovare fiducia”. In qualunque altra squadra di serie A, Robinson sarebbe già stato tagliato. Non a Biella, dove spesso e volentieri la miglior virtù è stata proprio quella di essere riusciti a non farsi travolgere dagli eventi.