Cantù, senza multisala il palazzo dello sport non si può costruire
Ulteriori problemi alla nascita del nuovo palazzo dello sport di Cantù
Come riporta Il Corriere di Como, "Senza cinema multisala niente paiazzetto dello sport. È questa in sintesi la posizione di Turra, la società bresciana che sta costruendo il nuovo impianto sportivo in corso Europa a Cantù e che ieri ha diffuso un comunicato per fare chiarezza sull'annunciata rinuncia di Cinelandia alla gestione del multisala previsto nel paiazzetto e sui tempi di realizzazione dello stesso palasport. Sul primo punto Turra interviene in modo secco. «Il multisala è parte integrante e sostanziale del progetto del nuovo Palasport di Cantù», si legge nel comunicato. E dopo aver preso atto «con rammarico del ritiro di Cinelandia», la società precisa di aver chiesto al Comune chiarimenti «sulle dichiarazioni di Cinelandia relative ali 'impossibilità da parte di Turra di coinvolgere nella gestione del multisala operatori diversi dalla stessa Cinelandia». A fine ottobre, infatti, Paolo Pe-tazzi, amministratore delegato di Cinelandia, oltre ad annunciare di «aver esercitato la facoltà di recesso dal contratto di locazione del cinema (10 sale per complessivi 1.026 posti, ndr)» perché manca «una tempistica certa e trasparente» sui lavori, ha intimato di essere pronto «a far valere 1 propri diritti in sede amministrativa nei confronti di una eventuale catena di cinema» che intendesse prendere il suo posto nel palasport, struttura in costruzione proprio a fianco del multisala Cantù 2000 della stessa Cinelandia. Senza multisala, scrive però Turra, «tutto il progetto dell'intervento dovrebbe essere rivisto» perché «la realizzazione del multisala costituisce oggi un elemento essenziale e irrinunciabile per il raggiungimento del necessario equilibrio economico-finanziario del progetto». Senza cinema, insomma, il nuovo palasport non sarebbe in grado di mantenersi dal punto di vista economico. «Autorizzare un altro multisala a Cantù a vantaggio di privati - aggiunge la società bresciana - in contrapposizione a quello all'interno di un'opera pubblica come il palasport, sarebbe una scelta che ci auguriamo l'amministrazione non voglia favorire». Sulla tempistica del cantiere, Turra sottolinea che «le lavorazioni più importanti non sono ancora iniziate a causa di problematiche esterne al comparto del palasport». Si tratta dell'accordo con i vicini per la costruzione della strada a monte del cantiere, che «è stato raggiunto poche settimane fa», e dello «spostamento di alcuni pali elettrici, all'interno di proprietà confinanti» su cui «tuttora l'Enel non ha fornito tempi certi». Secondo la società, inoltre, «rimangono da risolvere le questioni riguardanti l'autorizzazione all'esecuzione dei pozzi per il prelievo dell'acqua dalla falda, utile ad alimentare il sistema di riscaldamento», visto che «il relativo iter autorizzativo, cominciato a ottobre 2011, a tutt'oggi non è ancora concluso». Ieri, da parte sua, Paolo Petazzi ha precisato di «non volere assolutamente fare polemiche» e ha confermato di essere disposto a rivedere la propria decisione di uscire dall'operazione paiazzetto. «Se c'è chiarezza e c'è trasparenza sui tempi di realizzazione del palasport - ha spiegato l'amministratore delegato di Cinelandia - le porte si possono riaprire e si può trovare un nuovo accordo con Turra. Dopo vent'anni, del resto, ben venga che Cantù abbia un nuovo paiazzetto».