Alessandro Gentile: 'Presuntuoso? Sicuro ho fiducia in ciò che faccio'
Gentile parla a La Gazzetta dello Sport il giorno dopo la vittoria contro Siena
Alessandro Gentile ha parlato a La Gazzetta dello Sport il giorno dopo la sfida vinta da Milano sul campo di Siena. Ecco le parole del giocatore dell'EA7.
"Io presuntuoso? Di sicuro ho fiducia in quello che so fare e che faccio. Mi piacciono i momenti in cui si decidono le partite, mi sento a mio agio. Per il resto, sono una persona tranquilla. So che pensano che sia arrogante ma non mi sento così, è un atteggiamento che nasce dalla sicurezza in campo. Basket? Non mi piaceva, avevo iniziato in Grecia quando Nando giocava al Panathinaikos e non mi ero trovato bene: a 8 anni conta più la simpatia dei compagni che il gioco. Ho fatto nuoto, calcio e anche hockey su prato. Poi sono tornato in Italia, ho riprovato, Nando mi allenava e ho continuato. Chiamo mio padre Nando? Sì, da quando ero piccolino: non so perché. Sono andato via di casa presto, a 15 anni vivevo già da solo, anche se la mia è una famiglia molto unita e appena può ci si ritrova. Sono cresciuto più in fretta, sono giovane ma ho visto come funzionano le cose in tanti posti diversi, fin da piccolo. Papà? Lui è una persona vera che può non piacere perché dice quello che pensa e la cosa può dare fastidio. Io sono così, è il mio carattere. Per me vale la legge più importante, quella del campo : se giochi bene e vinci, gli altri, al di fuori, possono dire di te tante cose ma non contano niente. Cognome pesante? Non lo sento così, è sempre stato un onore e un orgoglio. La gente può anche pensare che io sia stato raccomandato perché mi chiamo Gentile ma se conoscessero mio padre saprebbero che è esattamente il contrario. Mi da consigli? Tanti, tecnici e non. Il più importante? Non esaltarsi troppo quando le cose vanno bene e non deprimersi se vanno male".
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