Caso arbitri verso la svolta: nessun club coinvolto
Se le voci verranno confermate, chi tornerebbe a rischiare il deferimento sarebbero Scariolo e Proli per dichiarazioni lesive dell'onorabilità di altri tesserati
Come riporta Il Corriere dello Sport in un articolo a firma Andrea Barcocci, si prospetta un colpo di scena "nel caso arbitri che sta scuotendo l'ambiente del basket. Come si ricorderà, a seguito di un esposto di Milano alla Fip facente riferimento alle intercettazioni datate 2008-09 che vedevano coinvolti designatori, commissari, arbitri e Siena, la Procura Federale ha aperto un'inchiesta ancora in corso. Le accuse rivolte da Milano (e presenti anche nell'esposto di Roma che chiede la revoca dello scudetto 2008 vinto da Siena) riguardano presunte pressioni e condizionamenti della Montepaschi sui "fischietti". Alcuni direttori di gara sono stati persino definiti "prezzolati". Dov'è la novità? Sarebbe duplice. Secondo fonti molto vicine all'ambiente arbitrale, sembra che non solo nel corso della prima tornata di interrogatori sarebbe emersa l'estraneità della Montepaschi e di qualsiasi altro club. Ci sarebbe infatti la conferma che i "problemi" riguarderebbero solo i rapporti interni tra arbitri, commissari e designatori come peraltro ufficiosamente ribadito da commissari speciali dell'epoca. Se tutto ciò fosse confermato, l'inchiesta potrebbe ritornare ad incanalarsi verso il filone originale di baskettopoli, quello che denunciava un sistema volto a pilotare le carriere degli arbitri e che ha dato vita ad un processo rinviato il 19 ottobre a Reggio Calabria. Le conseguenze sarebbero ben chiare: Siena e i direttori di gara definiti prezzolati non verrebbero neppure deferiti dal procuratore federale della Fip, l'avvocato Alabiso, mentre tornerebbero a rischiare il deferimento e una pesante squalifica tanto Proli che Scariolo, rispettivamente presidente e coach dell'Armani Milano, per dichiarazioni lesive dell'onorabilità di altri tesserati. Proli è già stato interrogato "con contestazione", il tecnico lo sarà al termine delle Olimpiadi. In più, l'ex arbitro D'Este farebbe scattare una querela per diffamazione, così come altri hanno preannunciato azioni legali a tutela del loro buon nome".
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