Sergio Scariolo, nuovo attaco a Siena
In una intervista su La Stampa il coach dell'Olimpia lancia un nuovo attacco alla Mens Sana
Sergio Scariolo ha lanciato un nuovo attacco alla Mens Sana Siena a pochi giorni dall'inizio dei playoffs. Le parole del coach dell'Olimpia Milano sono state rilasciata a La Stampa. Ecco il testo integrale dell'intervista.
«Fino a gennaio siamo stati primi o secondi poi abbiamo commesso un grave errore di presunzione: pensare di poter andare avanti così anche senza Hairston, che si è dovuto operare, e senza il sostituto di Nicholas. Errore pagato caro nel mese di gennaio. Con il roster a posto abbiamo ricominciato a marciare bene. O molto bene».
Forti con le grandi e deboli con le piccole. Questione di testa?
«Sicuramente: eravamo una squadra completamente nuova (dieci dodicesimi, ndr) e con un’età media molto bassa. Quindi abbiamo margini di miglioramento. Però pensando ai playoff, meglio così che il contrario...».
La sensazione, visto l’utilizzo dei vostri giovani, è che stiate provando a costruirequalcosaperilfuturo.Ma quanto bisognerà attendere?
«Il futuro è il prossimo allenamento, la prossima partita. Però le nostre scelte sono state improntate al desiderio di creare una base senza dover cambiare in continuazione tanti giocatori: vogliamo mantenere o aumentare la nostra competitività negli anni».
Il presidente Proli ha detto che terminato il suo triennale gliene offrirà un altro. Si lavora più sereni con queste garanzie?
«Al di là delle battute, l’Olimpia Milano è una società nella quale mi sento davvero a casa, avverto fiducia e sono molto coinvolto anche emotivamente in questo progetto».
La prossima settimana inizieranno i playoff e tutti già si aspettano una finale con Siena. Cosa manca alla sua EA7 per battere la Montepaschi?
«L’obiettivo di partenza era migliorare in tutte le competizioni: ci siamo riusciti in Eurolega, in Coppa Italia e in regular season, ora vogliamo farlo anche nei playoff. Se e quando affronteremo Siena vedremo se davvero ci manca qualcosa. In stagione abbiamo vinto una gara a testa con scarti simili. E della partita di Coppa Italia in questo momento è meglio non dire nulla».
A proposito. Tempo fa parlò di clima «rancido» nel basket italiano, di lobby e di situazioni di intoccabilità al potere. Sembrava un attacco diretto a Siena. Chiusa l’inchiesta federale, può spiegarci cosa intendeva?
«L’inchiesta federale è stata archiviata, ma il processo di Reggio Calabria (sulla corruzione di arbitri nelle categorie minori, con un’appendice che rischia di travolgere la serie A, ndr) deve ancora essere celebrato. Percepisco molta aspettativa nella pallacanestro italiana per quello che potrà chiarire».
Si aspetta che con baskettopoli cada qualche testa?
«Al di là di quelle che saranno le responsabilità penali, il processo sarà importante perché potrà fornire un quadro più preciso dello spessore morale di personaggi importanti della pallacanestro italiana».
È anche ct della Spagna, con due ori europei al collo. Cosa si aspetta per le Olimpiadi?
«Com’è accaduto finora mi auguro si possa percepire la nostra compattezza e l’armonia di squadra. E spero di vincere una medaglia».
L’Italia ha tre giocatori Nba ma è in crisi, come lo spiega? Come ha detto in passato, servirebbe un ct a tempo pieno?
«Mi risulta difficilissimo spiegare come l’Italia non sia entrata tra le prime 16 agli Europei, ma le mie considerazioni sul ct parttime non si riferivano ai risultati ma ad aspetti etici. Non getterei la croce addosso ai responsabili attuali della squadra azzurra: la Nazionale è diretta espressione di un campionato i cui modelli di riferimento negli ultimi anni escludevano la valorizzazione dei giovani e relegavano gli italiani a ruoli assolutamente secondari».
Altra stoccatina a Siena. Dica la verità:il suo ritorno in Italia se lo aspettava migliore?
«Sono contento di essere in Italia e di lavorare all’Olimpia. Chiaramente il basket italiano è in una fase molto difficile per quel che riguarda la progettualità. È questo il problema più grande».
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