Dairis Bertans: Giocare alla Jaycee Carroll è il mio obiettivo
Le parole del tiratore lettone dell'Olimpia Milano
Dairis Bertans è stato il miglior tiratore da tre punti degli ultimi playoff in cui ha recitato un ruolo chiave nella corsa allo scudetto dell’Olimpia. In questa prima parte della preparazione ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato. Non è solo una questione di precisione, ma anche di rapidità di esecuzione. “Dario” disputerà la seconda stagione milanese della carriera: anche se pubblicamente preferisce esprimersi in inglese, conversa abitualmente in italiano, aiutandosi con qualche termine castigliano, appreso nelle stagioni di milizia iberica, ed è perfettamente integrato. “Vincere lo scudetto è stato importante soprattutto dopo una stagione di EuroLeague in cui non abbiamo giocato come avremmo voluto e dopo la Coppa Italia. Penso che ognuno di noi abbia capito quanto fosse importante lo scudetto e tutti sono cresciuti e hanno fornito le loro prestazioni migliori nei playoff, soprattutto in finale. E’ stato divertente giocare così e ancora di più lo è stato vincere lo scudetto”, racconta.
Bertans è uno dei migliori tiratori d’Europa, una categoria sempre più ricercata in un basket moderno orientato sul gioco perimetrale e con un massiccio ricorso al tiro da tre. “E’ quello che sono, vale per mio fratello che è un grande tiratore, ma anche mio padre quando giocava era un ottimo tiratore. E’ stato lui a insegnarci come tirare, a mostrarci il modo giusto, la tecnica, e da lì è venuto tutto naturale, il feeling è quello. Poi ovviamente bisogna lavorarci il più possibile, ma devi nascere così”. E poi c’è la questione del cosiddetto “rilascio”. “E’ una delle cose più importanti – dice Bertans – per un giocatore, un tiratore come me, è quasi impossibile ricevere la palla e avere il tempo per prepararsi e tirare. Non siamo mai liberi. Contro una buona difesa, al massimo hai mezzo secondo per ricevere e tirare. Questa è la parte del tiro su cui realmente hai bisogno di lavorare, su cui puoi lavorare e diventare migliore”. Bertans è uno dei tanti tiratori lettoni in circolazione. Persino giocatori con la taglia fisica di Devis Bertans, il fratello che gioca a San Antonio, o Kristaps Porzingis, la star dei New York Knicks, sono impressionanti tiratori. “Non so se sia una coincidenza. Tutti dicono che i lettoni sono grandi tiratori. Di solito non abbiamo tanti lunghi, piuttosto tante guardie. Mio fratello da giovane giocava point-guard, lo stesso Porzingis non era così alto. Quando sei giovane secondo me è meglio imparare a tirare, a segnare, così quando sei più alto tutto diventa più facile. Ma sì, soprattutto sono i lituani ad essere gelosi quando si dice che i lettoni tirano meglio”.
In EuroLeague esistono tanti specialisti del tiro. Lo scorso anno Bertans ha tirato 110 triple trasformandole con il 41% circa. Sono stati 39 i giocatori con almeno 100 tiri da tre tentati. Alexey Shved è stato l’unico oltre le 300 ma ha tirato con il 33%. Sergio Rodriguez del CSKA Mosca ne ha tentate 210, secondo, ma sfiorando il 44%. Tra gli “over 100” triple, Bertans è stato decimo nell’ultima EuroLeague (Vladimir Micov è stato settimo, 44.3% su 106 tentativi). Ma per tutti i tiratori in Europa il metro di paragone è Jaycee Carroll, 43.7% in carriera in EuroLeague, 35 anni. “Guardando all’anno scorso direi che sono già stato utilizzato come quel tipo di giocatore. Quando il Coach mi metteva in campo, immediatamente chiamava i miei giochi, cercava di farmi eseguire subito uno o due tiri. E se il primo va dentro tutto diventa più facile, è più facile continuare a giocare e segnare. Come stile sono quel tipo di giocatore. Poi Jaycee Carroll è un tiratore incredibile, uno dei migliori in Europa di sicuro. Diventare come lui, un tiratore come lui, questo è un obiettivo”.
Bertans ha avuto un ruolo significativo nel precampionato, in cui è sempre partito in quintetto giocando anche partite di impatto come a Lucca contro Torino (10/23 da tre nelle quattro gare ufficiali). “Per quello che abbiamo potuto fare, per quello che abbiamo potuto lavorare, sapendo quanti ragazzi sono via con la Nazionale, la sensazione è davvero buona. Ci divertiamo in allenamento, ci divertiamo nelle partite: per ora va tutto bene, ma quando i ragazzi torneranno dalle Nazionali saremo ancora migliori. Sono davvero curioso di vedere come si svilupperà questa stagione”, dice. Dairis ha le idee chiare anche sulla nuova Olimpia: “Penso che guardando ai giocatori che sono arrivati, direi che i nuovi porteranno molte cose alla squadra e aiuteranno la squadra ancora di più. Direi che ogni addizione ci ha fatto fare un passo in avanti”.
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