Villalta sulla rissa: Porelli mi avrebbe cazziato, multato e fatto pagare il ricorso a mio spese
Villalta: Non posso sentire il papà, di cui pure sono stato compagno di gioco e sono amico, dire che se non si fosse mosso il fratello sarebbe sceso lui
Villalta ha criticato Nando Gentile che si è detto “orgoglioso di Alessandro” e pronto a scendere dalle tribune nel corso di una intervista a Radio Sportiva.
Villalta ha parlato a Il Corriere di Bologna.
“Sono assolutamente contrario alla giustizia fai da te: non mi piace affatto, non è il mio modo di pensare e neppure dello sport e degli sportivi. Questo aspetto mi ha colpito negativamente. Non posso sentire il papà, di cui pure sono stato compagno di gioco e sono amico, dire che se non si fosse mosso il fratello sarebbe sceso lui” ha detto Villalta. “Premesso che il giocatore è davvero forte, non vorrei che ci fosse troppa indulgenza e timore nei confronti della Gentile's family. Ai miei tempi la linea del club era sì quella di vincere, ma anche di essere corretti, rispettare gli avversari, chiedere scusa quando era il caso, dare un esempio ai giovani e al pubblico. Giusto o sbagliato ci s'immedesimava in questo. Porelli mi avrebbe cazziato, dicendomi che dovevo essere un esempio positivo e quindi multa per la rissa, multa per la squalifica ed eventuale ricorso a mie spese. Del resto i giocatori sono pagati per giocare. Ho sempre creduto nella componente formativa”.
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