Reggio ferma la capolista Avellino 89-86 in una gara tesa fino all’ultimo
Partita che Reggio sembrava aver portato a casa, che invece si è dovuta sudare fino all’ultimo possesso
Primo quarto di gioco, Reggio parte forte con Llompart che mette due triple e legge molto bene il gioco sfornando assist in serie. A metà quarto i padroni di casa arrivano fino al +9 sfruttando le debolezze di un centro come Fesenko. Ma proprio il lungo irpino, dopo un inizio ad osservare, si mette al lavoro e mette in grande difficoltà gli uomini di Menetti, sia a rimbalzo che con le sue ricezioni profonde. Avellino torna sotto nel finale di primo quarto (24-22) e addirittura sopra grazie a tre triple di Fitipaldo, che Mussini non riesce a contenere. Ma Reggio riesce nel finale di tempo a piazzare un’importante spallata, costruita di squadra, che la proietta nuovamente in vantaggio. Sull’ultima azione Wright va a schiacciare il +5 per il 47-42 che fissa il risultato all’intervallo.
Nel secondo tempo Reggio sembra più in palla e guida l’incontro arrivando fino al +7 a 11 minuti dal termine dell’match. Le due squadre sembrano due pugili che si scambiano ganci al volto senza tanto curarsi quanti ne incassano, ma quanti ne mettono a segno. Per Avellino Rich prova a mettersi nella sua modalità immancabile delle ultime gare, ma ancora non riesce ancora a dare quello che vorrebbe. Reggio arriva al massimo vantaggio di +11 a 6:30 dal termine, ma è a quel punto che Avellino prova a svegliarsi, trova un parziale che la riporta addirittura al -2 a 3:40 dal termine, tornando a coinvolgere Fesenko che nel terzo quarto non era stato un fattore come nella prima frazione di gioco. Ma il finale è davvero folle: Reggio sembra poter amministrare, ma Scrubb segna 10 punti in tre azioni (tre triple di cui una col fallo) e Avellino si trova sul -3 palla in mano a 7 secondi dalla sirena. Non trova però la soluzione da tre punti, ma solo 2 con Fesenko e così Reggio manda in porto la partita chiudendo 89-86.
Pagina di 5