La FIP risponde alla LBA e Bianchi: registriamo l’impossibilità di confrontarci con la Legabasket
Dichiarazioni presidente LBA Bianchi. Alcune precisazioni della Fip sui rapporti tra Federazione e Lega negli ultimi anni
Innanzitutto giova ricordare come lo Statuto federale preveda che la Legabasket Serie A, che negli ultimi anni ha visto avvicendarsi diversi presidenti e un general manager, agisca solo ed esclusivamente su delega e riconoscimento della Federazione Italiana Pallacanestro. Delega che lo scorso anno per sei mesi, da marzo a settembre 2016, era stata revocata dalla Fip.
Nel 2017, allo scadere della convenzione firmata anni prima dagli allora presidenti Fip-Lega Dino Meneghin e Valentino Renzi, la Federazione su esplicita richiesta della Lega prorogò di un anno l’accordo sull’eleggibilità con la promessa, da parte dell’associazione delle società del massimo campionato, che sarebbe stato presentato un ampio progetto di ristrutturazione della stessa Lega.
Nel mese di giugno 2017 la Legabasket ha presentato uno studio che prevedeva l’ampliamento del campionato di Serie A a 20 squadre con il blocco delle retrocessioni. La Fip, considerato l’alto numero di squadre partecipanti al campionato di A2, ha deliberato che con un piano pluriennale si arrivi a due promozioni e due retrocessioni.
Nel mese di novembre dell’anno ancora in corso, la Legabasket Serie A ha presentato alla Fip un nuovo progetto, che prevede tra le altre cose la possibilità di ingaggiare anche dodici giocatori stranieri dietro il pagamento di una cosiddetta “luxury tax”.
Sempre quest’anno, durante il Consiglio Federale dello scorso aprile, la Fip ha deliberato che le gare dei playoff del campionato in corso siano disputate in impianti con capienza minima di 5.000 posti a sedere, disponendo che tale regola debba essere applicata anche alle gare della regular season nella prossima stagione (2018/2019). Nonostante la Fip abbia ricordato alla Legabasket tale adempimento con una comunicazione ufficiale agli inizi del mese di novembre, nessuna risposta è mai pervenuta sull’argomento da parte della stessa Lega. Al contrario, alcune società (Venezia, Sassari e Trento) hanno preso contatto con la Fip per trovare soluzioni idonee in attesa di poter adempiere alla norma.
In ultimo, stupisce davvero il nuovo repentino cambio di rotta odierno circa l’impiego di giocatori stranieri (sei con possibilità di passare a otto dietro pagamento di una “luxury tax”).
Tale proposta arriva ancora una volta senza un preliminare confronto con la Federazione.
Nel corso del Consiglio Nazionale CONI dello scorso 19 dicembre, il presidente Fip Giovanni Petrucci ha rimarcato l’eccessivo impiego di giocatori stranieri nel nostro campionato ricevendo dal presidente CONI Giovanni Malagò esplicito impegno di appoggio alla linea federale per la tutela del patrimonio nazionale.
Nel contempo la Fip sta studiando un progetto sull’impiego di giocatori italiani e attività giovanile che nelle prossime settimane verrà portato all’attenzione dell’associazione giocatori e delle altre parti interessate.
La Fip, con rammarico, è però costretta a registrare l’impossibilità di confrontarsi con la Legabasket Serie A su temi più ampi delle contingenze del momento e su un piano che coinvolga in toto il sistema basket.