Memorial Bertolazzi: la Virtus Bologna allunga nel quarto finale e batte Pesaro 86-77
La Virtus Bologna chiude il torneo al terzo posto
SEGAFREDO BOLOGNA - VICTORIA LIBERTAS PESARO 86-77
(22-19; 47-41; 60-60)
VIRTUS SEGAFREDO: Chessari ne, Jurkatamm, Umeh 20 (4/4 da due, 4/9 da tre), Petrovic 3 (1/1 da tre), Ndoja 9 (1/1 da due, 2/8 da 3, a/1 tl), Rosselli 12 (2/4 da due, 2/2 da tre, 2/2 tl), Lafayette 6 (0/4 da due, 2/3 da tre), Gentile S. 7 (2/3 da due, 1/1 da tre), Lawson 19 (8/9 da due, 0/1 da 3, 3/3 tl), Slaughter 10 (4/4 da due, 2/2 tl). All. Ramagli
VICTORIA LIBERTAS PESARO: Omogbo 22, Ceron 9, Irvin 14, Mika ne, Moore 13, Bocconcelli, Ancellotti 4, Bertone 12, Monaldi 3, Serpilli. All. Leka
Arbitri: Seghetti di Livorno, Sardella di Rimini, Bongiorni di Pisa
di Massimiliano De Panfilis
La Virtus Segafredo supera la resistenza di Pesaro e si aggiudica il terzo posto nel trofeo Memorial Bertolazzi di Parma. La partita ha avuto un discreto grado di intensità tra due compagini in pieno rodaggio (coach Ramagli chiama la terza settimana di lavoro la “settimana della morte”, cioé il periodo di massimo carico atletico), la Virtus ha avuto la meglio nell’ultima frazione quando ha allungato soprattutto grazie alla costanza di Lawson sotto le plance. In una gara temuta dagli allenatori, poiché le squadre non hanno due partite in due giorni nelle gambe, le risposte sono state positive, e lo staff tecnico ha tratto ottime indicazioni sul lato offensivo, in particolar modo. Bene gli stranieri, Umeh e Slaughter hanno confortato con la prova odierna quella di ieri, Lafayette si conferma solido, Lawson ha spadroneggiato in attacco e ha dato un notevole contributo anche difensivo. Note liete anche dagli italiani, con Rosselli decisivo, Ndoja un leader emotivo come se ne trovano pochi, Gentile sempre intenso, anche se non ha avuto certo vita facile dagli arbitri. I giovani si sono fatti valere e hanno meritato gli applausi della panchina, il futuro é roseo per Jurkatamm e Petrovic se continueranno con questo approccio. Pajola assente per un guaio fisico (una contusione rimediata ieri durante la partita con Reggio), da recuperare in settimana assieme ad Ale Gentile, nell’attesa di Pietro Aradori, si spera il più tardi possibile, magari fosse fra oltre una settimana. Prossima uscita nel torneo di Caserta, sabato prossimo.
1’ QUARTO - Coach Ramagli schiera lo stesso starting five di ieri, con i veterani Rosselli e Ndoja assieme a Slaughter, Umeh e Lafayette. Esattamente come ieri, il primo centro é un missile da oltre l’arco di Klaudio Ndoja, seguito da una volata in contropiede di Slaughter che chiude con la schiacciata ad un mano. Pesaro resta a contatto perché l’intensitá difensiva non é quella delle occasioni migliori, Umeh si fa sentire segnando una bella entrata ma sbaglia un paio di azioni e i marchigiani passano in vantaggio dalla lunetta. Appena la Segafredo stringe le maglie in difesa ci sono buoni risultati e l’attacco é facilitato: Lafayette serve un paio di volte al volo Slaughter che si porta a casa il ferro, lo stesso centro si disfa di Ancellotti. La Victoria Libertas sfrutta qualche disattenzione dei bianconeri per riportarsi ancora avanti, ci pensano Lafayette in uscita dai blocchi e Lawson in post basso a ripristinare le giuste gerarchie.
2’ QUARTO - Stefano Gentile si mette in mostra con una bella entrata di potenza, Oliver Lafayette mette a segno una tripla solo rete e Bologna allunga subito. Petrovic riesce a trovare una splendida conclusione da 3 allo scadere dei 24” ma i ragazzi di Leta hanno faccia tosta e con Monaldi tornano a contatto (30-29 al 14’). Coach Ramagli nel timeout non manca di far notare ai suoi gli errori commessi e chiede una maggior aggressività sotto le plance, Gentile e Lawson trovano buone incursioni ma la difesa soffre e lascia seconde occasioni ai biancorossi. Umeh in un attimo brucia la retina per due volte consecutive da oltre l’arco, il play di Maddaloni lo imita dall’angolo e le VuNere arrivano al +8, massimo vantaggio della gara. Pesaro rientra sul finire del quarto con la tripla di Ceron, Slaughter fa sentire la sua mole nel pitturato e realizza due liberi che mandano le squadre a riposo sul +6 Virtus.
3’ QUARTO - Il rientro in campo é caratterizzato da diversi errori al tiro per la Segafredo, Ndoja difende come un ossesso su Irvin prendendo i complimenti della panchina, ma per 3 minuti Bologna non segna, fino all’appoggio di Mike Umeh su lancio tutto campo, da vero quarterback di football, di Rosselli. Il capitano mette a segno anche un tripla e conduce le danze in regia a supporto di Lafayette, ma come contro Reggio Emilia il terzo quarto é pieno di difficoltà offensive. Omogbo rimette in carreggiata i pesaresi, con l’aiuto fattivo di Moore, e la gara torna in equilibrio, ci pensa Lawson a spingere nuovamente l’acceleratore, con un appoggio da sotto, ma i ragazzi di Leka insistono e Bertone trova tre canestri veramente voluti per il sorpasso a poco più di 1’ dalla fine. Lawson e Rosselli schiacciano due volte nelle ultime azioni per riportare i piatti della bilancia in perfetto equilibrio a 10’ dal termine.
4’ QUARTO - Umeh serve Lawson che trova un bel gioco da 3 punti in avvio della frazione decisiva e poi scalda la mano dalla lunga per il nuovo break bianconero. Si susseguono alcune azioni convulse, fino al gioco da 3 punti di Irvin che interrompe l’anemia offensiva dei marchigiani, Ndoja é attivissimo e si prende il centro del palcoscenico con l’ardore che lo contraddistingue, tripla a segno dopo diversi errori e timeout Pesaro obbligato (70-63 al 34’). Lafayette e Lawson sono delle piovre in difesa e recuperano palloni di grande voglia e sacrificio, il centro californiano domina nel pitturato e il suo tabellino sale, ma i biancorossi sono resilienti e non mollano un centimetro. Il capitan Rosselli allora si mette al lavoro: trova una tripla identica a quella del quarto precedente, subisce fallo per due liberi nell’azione dopo e regala il massimo divario ai suoi, prima corla al +10 a 3’ dalla fine. Umeh amplia ancora il gap con un’entrata acrobatica e una tripla da 8 metri che sanciscono la vittoria della Segafredo.
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