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Serie A 14/07/2017, 09.15

Adolfo Bogoncelli, un dirigente rivoluzionario

Domani ricorre il ventottesimo anniversario della morte del fondatore dell'Olimpia Milano. Il ricordo di Antonio Cappellari e Gianfranco Pieri.

Serie A
Il 15 luglio ricorre il ventottesimo anniversario della morte del Dott. Adolfo Bogoncelli, fondatore della Pallacanestro Olimpia Milano. Per ricordare uno dei dirigenti più brillanti che la nostra pallacanestro abbia mai avuto, ripercorriamo le tappe che portarono alla nascita della formazione milanese e, con l’ausilio di due autentiche leggende dell’Olimpia che lavorarono a stretto contatto con il Presidente, Gianfranco Pieri (giocò a Milano dal 1955 al 1968 e vinse 9 scudetti e una Coppa dei Campioni) e Antonio Cappellari (allenatore delle giovanili, vice allenatore della prima squadra, vice GM e, infine, GM), tracciamo un profilo dell’uomo e dirigente Bogoncelli.

Adolfo Bogoncelli nacque a Treviso il 6 dicembre 1915. Nel 1936 si trasferì a Milano con la famiglia e completò gli studi, conseguendo la laurea in Giurisprudenza (la data di nascita e l’anno del trasferimento a Milano risultano dagli atti consultati presso l’Ufficio Anagrafe del comune di Treviso). Nel 1938 andò a Modena per frequentare la facoltà di Chimica.
La notizia che Bogoncelli avrebbe frequentato l’Accademia Militare di Modena è priva di riscontro: gran parte dell’archivio dell’Accademia fu distrutto nel corso di un bombardamento inglese durante la Seconda Guerra Mondiale e nelle schede personali degli iscritti all'Accademia che sono ancora consultabili non v’è traccia del suo nome.
Il segretario del Gruppo Universitario Fascista di Modena assegnò a Bogoncelli il compito di riorganizzare la sezione di palla al cesto, completamente abbandonata. Bogoncelli si rivolse al suo amico Albino Bocciai (pivot della Ginnastica Triestina, con la quale vinse due scudetti nel 1940 e 1941, e della Nazionale) perché lo consigliasse. Bocciai ebbe un’idea brillante. Disse a Bogoncelli che la squadra juniores della Ginnastica Triestina era formata da studenti che sarebbero stati interessati a trasferirsi a Modena, in cambio di qualche vantaggio dal punto di vista del mantenimento agli studi. Fu così che Bogoncelli assemblò una squadra, il G.U.F. di Modena, che in capo a pochi anni arrivò terza negli ultimi Littoriali dello Sport della storia (nel 1940), perdendo la semifinale contro Venezia, guidata da Sergio Stefanini (giocatore che qualche anno dopo fece le fortune di Bogoncelli a Milano).

Di ritorno a Milano dopo la fine della guerra, Bogoncelli, ormai appassionato di pallacanestro, fu nominato presidente di una squadra fondata dall’anconetano Alceo Moretti con il contributo economico del Partito d’Azione, il Centro Sportivo Triestino della Lombardia – Milano, così chiamata non solo per la provenienza geografica dei giocatori ma anche e soprattutto per sostenere la causa di Trieste italiana. La squadra nel 1946 arrivò seconda nel raggruppamento Nord, dietro la Reyer Venezia.
A seguito della sconfitta elettorale del 1946, il Partito d’Azione si sciolse. Venuto a mancare il finanziamento del Partito d’Azione, Moretti si defilò e Bogoncelli decise di trasferire la squadra a Como, la chiamò Pallacanestro Como e la iscrisse al campionato di Serie A 1946/47. La squadra, allenata da Vittorio Ugolini, si classificò seconda nel girone C di semifinale, dietro la Virtus Bologna, che poi vinse lo scudetto.
Finito il campionato, per proseguire l’attività a Como, Bogoncelli chiese di poter avere a disposizione una palestra coperta. Non avendola trovata, decise di ritornare a Milano e portò con sé il gruppo di giocatori triestini-comaschi per dare vita all’Olimpia. Il nome scelto per la nuova società è quello dell'antica città nel Peloponneso sede dei giochi olimpici. "Nel 1936 ero andato a Berlino e l'atmosfera olimpica mi aveva affascinato", dichiarò Bogoncelli. L’Olimpia Milano si classificò terza nel girone finale del campionato 1947/48, l’unico, fino alla passata stagione, disputato con il nome Olimpia sulle maglie.
Nella stagione successiva, Bogoncelli rilevò il titolo sportivo della squadra dell’azienda milanese Borletti (che vinse quattro scudetti negli anni ’30, ma nel 1947 cadde in disgrazia retrocedendo in serie B, per poi ritornare in serie A l’anno successivo) e fuse la sua Olimpia con il Borletti. Nacque così la Borletti-Olimpia (oppure Borolimpia, come qualcuno la chiamava con un’orribile contrazione). Facendo valere il principio della continuità sportiva, la neonata società acquisì anche gli scudetti vinti dal Borletti ma Bogoncelli scelse come anno di fondazione il 1936 (e non il 1931, anno di fondazione del Dopolavoro Borletti) perché coincidente con l’anno in cui il Borletti vinse il primo scudetto. Una società nata vincente.
Contrariamente a quanto sempre creduto, Borletti non fu il primo sponsor dell'Olimpia. È lo stesso Bogoncelli a dichiararlo in un'intervista pubblicata nel 1982 sui Giganti del Basket: "Il mio primo abbinamento non è stato con la Borletti bensì con la Simmenthal del Commendator Sada che, qualche anno dopo, mi diede 17 milioni. Il segreto per la riuscita dell'abbinamento fu quello comunque di cambiare la ragione sociale per ogni nuova sponsorizzazione. Fu così che la stampa venne obbligata a scrivere il nome dello sponsor, non quello originario della squadra". Ed ecco spiegato il motivo per cui il nome Olimpia scomparve per anni dalla ragione sociale della società milanese. 
Dalla fusione con il Borletti, la squadra guidata da Bogoncelli vinse cinque scudetti consecutivi (dal 1949 al 1954). Dal 1956 al 1973, con l’abbinamento Simmenthal, iniziò la leggenda delle Scarpette Rosse: 10 scudetti, una Coppa dei Campioni, due Coppe delle Coppe e una Coppa Italia.
Seguirono anni bui, culminati con la retrocessione del 1976 e la rinascita nel 1979 con la finale playoff persa dalla Banda Bassotti del Billy contro la Sinudyne Bologna. Nel 1980 Bogoncelli decise di vendere la sua amata creatura alla famiglia Gabetti.

Per far comprendere appieno la grandezza del personaggio Bogoncelli, prendo in prestito le parole del Maestro Aldo Giordani: “Bogoncelli indicò e apri la strada. Come tutti i precursori, fu anche avversato da coloro che faticavano a tenere il passo; ma tenne duro e tirò diritto sul suo cammino. Allora si giocava per lo più all'aperto, e lui portò la squadra in un padiglione della Fiera Campionaria, per quei tempi qualcosa di avveniristico. Allora si giocava con le maglie di cotonina, e lui iniziò la moda delle maglie in tessuto sgargiante. Allora si giocava con anonime scarpe da ginnastica, solo un po' più alte, e lui lanciò in Italia le scarpe da basket colorate, tanto che ancora oggi la formazione milanese è celebre come quella delle scarpette rosse. Le tute erano blu per tutti, ed eccole tutte rosso-bianche, i calzoni attillati, i nomi sulle maglie mai viste in precedenza: tutte novità apportate da Bogoncelli, alcune prese dagli Stati Uniti (che allora erano un altro mondo, col quale solo pochi super-fortunati erano in contatto), altre ideate dalla sua mente. Siccome il basket, sui giornali, era relegato a poche righe in corpo piccolissimo (quando c'erano) Bogoncelli fondò un settimanale, affidandone la direzione a Emilio De Martino, il più popolare giornalista dell'epoca. il quale - intuendo a proprio volta la forza di seduzione del nuovo sport - pubblicò con frequenza costante le prime pagine a colori di basket in Italia”.

Allenavo il Leone XIII ed ero molto amico di Bruno Arrigoni e Filippo Faina, che all’epoca erano allenatori delle giovanili del Simmenthal” - racconta Antonio Cappellari. “Spesso e volentieri andavo a vedere le partite del Simmenthal ma soprattutto gli allenamenti. Bogoncelli andava almeno due o tre volte alla settimana al Palalido per assistere agli allenamenti e in una di queste occasioni, Filippo Faina decise di presentarmelo. Qualche tempo dopo fui chiamato da Rubini (che già conoscevo per via della mia presenza fissa al Palalido), dicono i bene informati spinto da Bogoncelli, per lavorare all’Olimpia.
Il mio rapporto con Bogoncelli fu sempre molto stretto. Mi prendevano spesso in giro, accusandomi di essere nella manica di Bogoncelli e dicendomi che Bogoncelli vedeva e sentiva solo me. Ai tempi non mettevo nemmeno la sveglia, perché ogni mattina, tra le 6:45 e le 7:10, Bogoncelli mi telefonava e mi chiedeva «cosa c’è di nuovo?» e io gli rispondevo «Dottore, cosa vuole che ci sia di nuovo? Ho 25 anni e quest’ora dormo!» e dopo questo siparietto incominciavamo a parlare di pallacanestro.
Lavorai per Bogoncelli come allenatore delle leve, allenatore degli allievi, vice allenatore di Filippo Faina, assistente di Rubini come general manager e infine general manager. Lavorare per lui non fu come frequentare un corso universitario ma molto di più. Aveva delle idee rivoluzionarie per i tempi ed era a conoscenza di tutto, passava la sua vita al telefono, telefonava al mondo intero.
Diventai general manager nel periodo in cui Bogoncelli era già molto stanco e, se mi passi il termine, voleva terminare la sua collaborazione con l’Olimpia.
Un giorno mi chiamò nel suo ufficio in via Ramazzini e mi disse «Toni, mi devi trovare un acquirente!». Fummo presi tutti dallo sconforto. Fortunatamente Dan Peterson un giorno incontrò Giovanni Gabetti (all'epoca sponsor di Cantù) in Piazza San Babila (dove Peterson andava tutti i giorni per acquistare l’Herald Tribune) e parlando di pallacanestro, Peterson gli disse che Bogoncelli intendeva vendere l’Olimpia. Fissai un incontro tra Bogoncelli e Gabetti. Alla fine della riunione, che durò non più di dieci minuti, Bogoncelli aprì la porta e mi disse: «Ti presento il nuovo proprietario dell’Olimpia».
Nessuno ci crede ma è vero che Bogoncelli cedette l’Olimpia a Gabetti a costo zero
”.

Incontrai Bogoncelli per la prima volta nel 1955, quando arrivai al Borletti dalla Ginnastica Triestina – racconta Gianfranco Pieri. “Per convincere i miei genitori al trasferimento (da solo non mi sarei mosso), Bogoncelli rilevò una torrefazione a Milano, poiché mio padre lavorava nel settore del caffè.
Bogoncelli seppe trovare, insieme a Rubini, gli elementi giusti per costruire la leggenda del Simmentahal, assemblando un gruppo di giocatori affiatati sia in campo sia fuori dal campo. Eravamo proprio una vera famiglia.
Persi mio padre nel 1961 e Bogoncelli per me fu come un secondo padre, fu anche il mio testimone di nozze. Rimasi in contatto con lui anche dopo che lasciai il Simmenthal nel 1968. Bogoncelli ci ha lasciato in eredità la sua visione di vita e imprenditoriale: fare le cose con convinzione, costanza, serietà e onestà
”.

© Riproduzione riservata
G. Marmina

G. Marmina

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 39 Commenti
  • abbiatefede 21/07/2017, 19.15
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Hai dimenticato quella che il basket lo ha portato in Italia mi pare....

  • LupoLupo 17/07/2017, 10.39 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    ....e ci metterei pure "l'altra milano"....quella vera..:)...parzialmente d'accordo nel senso che mi interesserebbe certo molto di più la storia (seppur breve ) di Trento. ..che i 300k di aradori. ..poi certo quelle che hai elencato vengono prima...confido che qualcuno bussi alla porta della Rai per una bella puntata di sfide come fecero per lo scudetto di Caserta.

  • DogSoldier 17/07/2017, 08.36
    Citazione ( LupoLupo 14/07/2017 @ 20:58 )

    Vai a leggere quelli di daily basket . Rubrica: forgotten son. Non mi ricordo da chi scritti. Poi fammi sapere

    Ciao, ti rispondo solo ora perchè dove fuggo nei fine settimana estivi la linea internet è ballerina e non poco :-) appeno riesco leggerò poi ti dirò, grazie.

  • OLIMPIA74 15/07/2017, 10.04
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Sinceramente è bello sapere e chiacchierare sia sulla storia che sul basket giocato e sul mercato. Sono aspetti diversi dello sport. Secondo me conoscere la storia aiuta a coltivare un sano spirito sportivo e a vivere nella giusta maniera le rivalità con gli avversari...che ne pensi? Poi è chiaro che la storia dell'Olimpia interessa maggiormente a noi che dell'Olimpia siamo tifosi...

  • takethesong 15/07/2017, 07.43
    Citazione ( Daca 14/07/2017 @ 21:05 )

    Concordo, ci vorrebbero più articoli così. Bel lavoro!

    Grazie!

  • Daca 14/07/2017, 21.05 Mobile

    Concordo, ci vorrebbero più articoli così. Bel lavoro!

  • takethesong 14/07/2017, 20.59
    Citazione ( ToilingMidget 14/07/2017 @ 09:47 )

    gran bell'articolo

    grazie mille!

  • LupoLupo 14/07/2017, 20.58 Mobile
    Citazione ( DogSoldier 14/07/2017 @ 11:01 )

    Onorato di "conoscerti" :-) Bello davvero e sarebbe bello potere avere altri articoli così impostati per altre squadre, forse nascerebbe anche un rispetto maggiore da parte di tutti i tifosi, proprio perchè si sviscerano particolari che fanno pensa ...

    Vai a leggere quelli di daily basket . Rubrica: forgotten son. Non mi ricordo da chi scritti. Poi fammi sapere

  • takethesong 14/07/2017, 20.54
    Citazione ( LupoLupo 14/07/2017 @ 19:55 )

    ...a me fa specie pensare che dalle parti di cantu c'era un problema palazzetto anche 60 anni fa......uno dei più bei articoli letti sulla pallacanestro che fa smbrare i cuginastri un po' meno bauscia...detta da un canturino poi....

    Grazie, mi fa immensamente piacere!

  • GalRODMI86 14/07/2017, 20.52
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 16:14 )

    wow, sono io che ti ringrazio per averlo letto e per i complimenti.

    Di niente figurati....è stato un vero piacere leggere il tuo articolo.

  • LupoLupo 14/07/2017, 19.55 Mobile
    Citazione ( DogSoldier 14/07/2017 @ 10:41 )

    Bella storia davvero, fa anche specie pensando alla realtà attuale il fatto che due persone serie si siano incontrate e l'uno abbia ceduto all'altro una società sportiva a costo 0, una vera favola, non conoscevo questo particolare.

    ...a me fa specie pensare che dalle parti di cantu c'era un problema palazzetto anche 60 anni fa......uno dei più bei articoli letti sulla pallacanestro che fa smbrare i cuginastri un po' meno bauscia...detta da un canturino poi....

  • takethesong 14/07/2017, 16.14
    Citazione ( GalRODMI86 14/07/2017 @ 16:13 )

    takethesong Da tifoso Olimpia, ti faccio complimenti per l'articolo. Davvero molto interessante, e soprattutto davvero molto chiaro e godibile. Bellissima ricostruzione dei passi che portarono alla nascita (anche se in questo caso è più giusto dir ...

    wow, sono io che ti ringrazio per averlo letto e per i complimenti.

  • GalRODMI86 14/07/2017, 16.13

    takethesong
    Da tifoso Olimpia, ti faccio complimenti per l'articolo. Davvero molto interessante, e soprattutto davvero molto chiaro e godibile.
    Bellissima ricostruzione dei passi che portarono alla nascita (anche se in questo caso è più giusto dire fusione) dell'Olimpia.

  • takethesong 14/07/2017, 15.05
    Citazione ( Qohelet 14/07/2017 @ 15:03 )

    Pedrazzi nel suo libro scrive altro. Poi boh, era una bella storia!

    Certo, perché non si spiegava la sparizione del nome Olimpia. Una giustificazione e anche plausibile c'è e ce la fornisce lo stesso Bogoncelli ( e non sai la fatica per recuperare quel numero di Giganti del 1982)

  • Qohelet 14/07/2017, 15.03
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 13:31 )

    La ragione sociale, se controllate le carte intestate dell'epoca della squadra, era realmente il nome dello sponsor (fino all'epoca del Billy). Pallacanestro Simmenthal, Pallacanestro Innocenti, Pallacanestro Cinzano, ecc. ecc. Ciò non significa che ...

    Pedrazzi nel suo libro scrive altro. Poi boh, era una bella storia!

  • Yuri2 14/07/2017, 14.08 Mobile

    Da Bogoncelli all'EA7 di Proli : /

  • takethesong 14/07/2017, 13.31
    Citazione ( Qohelet 14/07/2017 @ 12:18 )

    Una gabola clamorosa per smarcarsi dal fallimento Innocenti.. :D

    La ragione sociale, se controllate le carte intestate dell'epoca della squadra, era realmente il nome dello sponsor (fino all'epoca del Billy). Pallacanestro Simmenthal, Pallacanestro Innocenti, Pallacanestro Cinzano, ecc. ecc. Ciò non significa che lo sponsor fosse proprietario della squadra. Ma far coincidere la ragione sociale con lo sponsor è stata un'altra delle geniali intuizioni di Bogoncelli, perché in questo modo i giornalisti erano obbligati a scrivere sempre il nome dello sponsor parlando della squadra. Qualcuno ha pensato che ciò significasse che lo sponsor era anche il proprietario della squadra. Niente di più sbagliato. Pertanto il fallimento della Innocenti nulla aveva a che spartire con quello della squadra di basket (anche perchè il nome Olimpia non riapparve con Bogoncelli bensì con Gabetti).

  • RedDragon 14/07/2017, 13.17
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Per quanto mi riguarda sono cose altrettanto interessanti, anche perché questi hanno fatto storia per le loro capacità, non perché gente improvvisata. Ne sapevano di affari e ne sapevano di pallacanestro. La cosa più bella della storia è che ci insegna cose utili anche adesso.

  • RedDragon 14/07/2017, 12.49
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 12:38 )

    Gabetti un anno dopo spese poi 500 milioni per comprare Dino Meneghin (un acquisto che Bogoncelli non avrebbe mai fatto) e riportò lo scudetto a Milano. Direi che entrambi videro giusto.

    Bravo! Se avessi voglia di scriverne altri, sappi che è un genere di articoli sempre gradito

  • RedDragon 14/07/2017, 12.47
    Citazione ( Qohelet 14/07/2017 @ 12:18 )

    Una gabola clamorosa per smarcarsi dal fallimento Innocenti.. :D

    Eheh, appunto

  • takethesong 14/07/2017, 12.38
    Citazione ( Qohelet 14/07/2017 @ 12:20 )

    Allora uno dei due (Bogoncelli o Gabetti Sr.) ha tradito il patto di non rivelare mai il costo della cessione dell'Olimpia. Poi si, era intuibile che fosse praticamente zero..

    Gabetti un anno dopo spese poi 500 milioni per comprare Dino Meneghin (un acquisto che Bogoncelli non avrebbe mai fatto) e riportò lo scudetto a Milano. Direi che entrambi videro giusto.

  • Qohelet 14/07/2017, 12.22 Mobile

    Comunque articolo grandioso!

  • Qohelet 14/07/2017, 12.20 Mobile
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 10:56 )

    Grazie! (sono io l'autore dell'articolo). Ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana ma Cappellari mi ha confermato che è vera. I cartellini dei giocatori di proprietà di Bogoncelli, stando a un articolo dell'epoca de Il Corriere della ...

    Allora uno dei due (Bogoncelli o Gabetti Sr.) ha tradito il patto di non rivelare mai il costo della cessione dell'Olimpia. Poi si, era intuibile che fosse praticamente zero..

  • Qohelet 14/07/2017, 12.18 Mobile
    Citazione ( RedDragon 14/07/2017 @ 09:51 )

    Sulle manovre dietro al nome Olimpia la verità è sempre annebbiata, ma ciò non toglie nulla alla gloria di quella squadra e alla capacità dei suoi dirigenti.

    Una gabola clamorosa per smarcarsi dal fallimento Innocenti.. :D

  • takethesong 14/07/2017, 11.44
    Citazione ( CDWard 14/07/2017 @ 11:42 )

    Mi unisco ai complimenti! E' un vero piacere, oltre che molto informativo, leggere un pezzo del genere dopo essersi persi tra gossip di mercato e quant'altro.. Spero anch'io che ne seguano altri!

    Grazie mille, gentilissimo!

  • CDWard 14/07/2017, 11.42
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 10:57 )

    Grazie!

    Mi unisco ai complimenti! E' un vero piacere, oltre che molto informativo, leggere un pezzo del genere dopo essersi persi tra gossip di mercato e quant'altro.. Spero anch'io che ne seguano altri!

  • takethesong 14/07/2017, 11.03
    Citazione ( DogSoldier 14/07/2017 @ 11:01 )

    Onorato di "conoscerti" :-) Bello davvero e sarebbe bello potere avere altri articoli così impostati per altre squadre, forse nascerebbe anche un rispetto maggiore da parte di tutti i tifosi, proprio perchè si sviscerano particolari che fanno pensa ...

    Piacere mio! Concordo, sarebbe davvero molto bello.

  • DogSoldier 14/07/2017, 11.01
    Citazione ( takethesong 14/07/2017 @ 10:56 )

    Grazie! (sono io l'autore dell'articolo). Ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana ma Cappellari mi ha confermato che è vera. I cartellini dei giocatori di proprietà di Bogoncelli, stando a un articolo dell'epoca de Il Corriere della ...

    Onorato di "conoscerti" :-) Bello davvero e sarebbe bello potere avere altri articoli così impostati per altre squadre, forse nascerebbe anche un rispetto maggiore da parte di tutti i tifosi, proprio perchè si sviscerano particolari che fanno pensare e che rimangono nella memoria e fanno capire quanta passione in ogni città ha portato alla nascita delle squadre che ognuno di noi tifa.

  • takethesong 14/07/2017, 10.57
    Citazione ( ToilingMidget 14/07/2017 @ 09:47 )

    gran bell'articolo

    Grazie!

  • takethesong 14/07/2017, 10.56
    Citazione ( DogSoldier 14/07/2017 @ 10:41 )

    Bella storia davvero, fa anche specie pensando alla realtà attuale il fatto che due persone serie si siano incontrate e l'uno abbia ceduto all'altro una società sportiva a costo 0, una vera favola, non conoscevo questo particolare.

    Grazie! (sono io l'autore dell'articolo). Ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana ma Cappellari mi ha confermato che è vera. I cartellini dei giocatori di proprietà di Bogoncelli, stando a un articolo dell'epoca de Il Corriere della Sera, avevano un valore di un miliardo di lire. Gabetti si accollò i debiti (più o meno una cinquantina di milioni di lire) ma non sborsò niente per l'acquisto della società.

  • DogSoldier 14/07/2017, 10.41

    Bella storia davvero, fa anche specie pensando alla realtà attuale il fatto che due persone serie si siano incontrate e l'uno abbia ceduto all'altro una società sportiva a costo 0, una vera favola, non conoscevo questo particolare.

  • OLIMPIA74 14/07/2017, 10.13

    Bello leggere i racconti sulla storia della mia squadra....

  • Riminucci 14/07/2017, 10.02

    Sempre e solo Olimpia..........anche se bisogna ringraziare chi le permette di continuare ad esistere!

  • RedDragon 14/07/2017, 09.51 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Sulle manovre dietro al nome Olimpia la verità è sempre annebbiata, ma ciò non toglie nulla alla gloria di quella squadra e alla capacità dei suoi dirigenti.

  • ToilingMidget 14/07/2017, 09.47

    gran bell'articolo