Pistoia risponde ad un articolo su un quotidiano locale: Scritte tante ovvietà
Conferenza stampa della società, questa mattina, in riferimento all'articolo apparso su un quotidiano cittadino. Tema: l'analisi del bilancio del Pistoia Basket, che l'articolo presenta usando toni sicuramente tutt'altro che lievi
Conferenza stampa della società, questa mattina, in riferimento all'articolo apparso su un quotidiano cittadino. Tema: l'analisi del bilancio del Pistoia Basket, che l'articolo presenta usando toni sicuramente tutt'altro che lievi.
"E' una conferenza che avrei preferito non fare -ha esordito il presidente Maltinti- perché da anni dico che tutti insieme si va avanti con forza e tutti insieme si esce dai guai. A parer mio ci saremo potuti confrontare in maniera più leale, perchè tre pagine intere dai toni tremendi non credo giovino a nessuno. Qui c'è gente che ha speso milioni di euro, quando poteva invece, con quei soldi, togliersi delle soddisfazioni personali: nei confronti di quelle persone, di coloro che ci permettono oggi di essere una delle sedici piazze della serie A, credo sarebbe stato giusto avere più rispetto. Si parla di poca trasparenza, in quelle pagine: ebbene, credo che più trasparente di me -ha proseguito Maltinti- che da dieci anni dico che abbiamo problemi di soldi, non ci sia nessuno. Questa è una società che nonostante i problemi, innegabili, che ha, si è sempre comportata seriamente: abbiamo pagato sempre tutti e continueremo a pagare tutti, finchè avremo un euro di debito. Ma se qualcuno si sente migliore di me, o di noi, è libero di entrare in società e prendere il mio posto: io andrò a fare il nonno. Stamani ho passato una brutta mattinata: nessuno contesta certe cifre, che vanno comunque sapute leggere e interpretate, ma una cosa fatta così, in questo momento e con questi toni, la trovo cattiva".
“Le cifre dei bilanci sono pubbliche -ha poi affermato l'amministratore delegato Massimo Capecchi- ma bisogna anche saperle interpretare. Dopo quel bilancio c'è stata un'altra annata sportiva e gli adempimenti riguardo alla prossima sono già tutti fatti. La società sta migliorando e sta continuando a farlo: quest'anno per la prima volta abbiamo eroso una parte dei debiti pregressi, relativi soprattutto all'anno della promozione. La semplice iscrizione alla serie A, nell'estate 2013, ci è costata, ad esempio, 250 mila euro. Ci sono deficit da ripianare, che ogni anno i soci coprono, ma a parte questo la società è controllata dalla Comtec e dagli altri organi preposti, a cominciare dall'Agenzia delle Entrate che, per accordo con la federazione, effettua controlli molti più stringenti che non nei confronti di una srl: i nostri debiti sono quindi sotto controllo e onestamente nessuno ha mai detto che questa è una società ricca, tuttavia ci stiamo consolidando, sia sul piano finanziario che sportivo. Grazie ai soldi dei nostri sponsor abbiamo sempre fatto fronte a tutto ed il taglio dell'articolo non rispetta quello che vorrebbero essere i nostri rapporti con gli organi di stampa. Le porte del palazzetto sono aperte -ha concluso Capecchi- e chi vuol entrare in società basta che bussi alla nostra porta, perchè certo non siamo una loggia massonica come le parole di questo articolo ci hanno dipinti”.
“Non voglio entrare nel merito dei numeri -ha poi commentato il vice presidente Ivo Lucchesi- ma voglio fare un ragionamento più di ordine politico-sportivo. Questa società era ben consapevole delle grosse difficoltà che sarebbero sopraggiunte per rimanere nel massimo campionato. A livello di organizzazione interna abbiamo una configurazione abbastanza singolare, perchè non c'è un presidente che copre le perdite. Nel mese di giugno rifacciamo il giro dei nostri sponsor per capire se confermeranno il loro impegno, o se esso diminuirà o aumenterà. Con la serie A abbiamo meno debiti rispetto a quelli con la LegaDue, perchè in quegli anni abbiamo accumulato pesanti perdite. Ci sono tante componenti che sono fondamentali e togliere un anello da questa combinazione, può creare dei problemi. Siamo in grado di mantenere la categoria, ma c'è da fare un lavoro di tessitura complicato: non ho mai fatto polemiche con la stampa -ha affermato Lucchesi- ma penso se questo discorso ci aiuta o meno e francamente non penso che l'impostazione data nelle pagine in questione sia totalmente neutra”.
“Forse siamo dei dilettanti allo sbaraglio -ha poi chiuso il direttore generale Iozzelli- ma dire che al 20 di giugno ancora non abbiamo un budget per il mercato è, francamente, un'ovvietà, al pari di affermare che la situazione del bilancio non è florida. Nessuno ha mai negato questo: sappiamo chi siamo, i problemi che abbiamo e ci conviviamo. Siamo stati già in passato accusati di non saper programmare, di non offrire contratti a lungo termine ai giocatori: semplicemente sappiamo che per la nostra realtà questo non è possibile. E' la pura e semplice verità: una verità che nessuno ha mai nascosto. Ognuno fa le proprie valutazioni: ovviamente non parleremo con la stampa delle strategie di mercato che seguiremo in relazioni a entrate o uscite, ma penso che sia normale, non la vedo una mancanza di trasparenza. Per quanto mi riguarda -ha chiosato Iozzelli- noi siamo sereni: ho trovato scritte in quell'articolo tante ovvietà, comunicate però in maniera drammatica, quasi come se la situazione fosse fuori controllo”.