Ventisette volte Olimpia: lo scudetto è tuo!
Milano batte Reggio Emilia dopo una battaglia. Decisivo anche quest'anno Rakim Sanders
Ancora Reggio Emila contro Milano, ancora finali scudetto, con Milano in vantaggio 3-2 e il match point sulla racchetta.
Nel primo tempo le squadre non riescono a mettere sul parquet tutta la grinta e la voglia di vincere che le accumuna, ma la partita è intensa e rabbiosa. Reggio parte bene in attacco, con un De Nicola carico a pallettoni e con la solita atmosfera del Bigi. Ma non sembra la solita Reggio, con Lavrinovic che non riesce a ricevere nelle sue consuete mattonelle e Veremeenko in condizioni fisiche precarie che non giocherebbe nessuna partita se non fosse una finale scudetto. Le squadre proseguono punto a punto e Milano rimane a contatto per tutto il primo quarto e gran parte del secondo, sopratutto grazie ad Alessandro Gentile (10 punti), che dopo un inizio molto difficile, inizia a non accontentarsi dei jumper, ma ad attaccare il canestro, tagliare e ricevere in movimento. Ma Reggio nel finale suona la carica e inizia a spingere forte sul contropiede, in particolare con Della Valle, scavando un solco fino al +11 e riesce a chiudere il tempo sul 38-29.
Nel secondo tempo Milano torna subito a contatto e ci rimane fino ad arrivare anche al vantaggio nel terzo quarto sul +2. Nel momento più difficile per Reggio, Kaukenas mostra a compagni e avversari che non accetta di chiudere qui la serie, mettendo in piedi un vero e proprio show. Ma a due minuti dal termine, sul +2 Milano e dopo una ottima difesa reggiana, Sanders mette la tripla del campione, che sembra porre un segno sulla finale.
Gli ultimi secondo sono pazzeschi, con Milano che si trova anche +6, ma due perse danno la possibilità a Reggio di avere due triple per il pareggio con Della Valle e Aradori che però si fermano sul ferro. Il finale recita 70-74 per Milano che vince il ventisettesimo scudetto della sua storia. Reggio per il secondo anno consecutivo vede festeggiare sul suo campo uno scudetto, statistica che dovrebbe rappresentare non uno smacco, ma un vanto per una società modello per il basket italiano e che è entrata stabilmente fra le big nazionali.
MVP
Sanders 13 punti. Forse è un dejavu, ma un Sanders dominante lo avevamo già visto anche l’anno scorso. Oltre ai punti c’è la presenza sotto le plance e una fisicità devastante. Poi la tripla del campione che ha segnato la partita, la serie, lo scudetto.
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