Caserta vendica il 10 Maggio battendo Pesaro 73-69. Ventelli per Downs e Cinciarini
Pesaro prova nel finale a recuperare dopo esser stata sotto di 14, ma sbaglia due volte il tiro del pareggio. Non eccezionale l'esordio di Daye, che ha bassissime percentuali al tiro
All’interno dell’impianto casertano si respira un’aria tesa a causa delle contestazioni nei confronti della società per via della questione Amoroso (fischiato durante la presentazione), ripudiato e poi riabbracciato.
La Pasta Reggia si presenta sul parquet con Giuri, Cinciarini, Downs, Jones, ed Hunt, mentre coach Paolini schiera Christon, Lacey, Gazzotti, Daye e Walker.
Il ghiaccio viene rotto da una tripla di Micah Downs che spara da 8 metri e trova il fondo della retina. Pesaro si affida sin dalle prime azioni all’ex Atlanta Hawks Daye, probabilmente anche per testarlo, e dopo, due errori, piazza una bomba dall’angolo. Downs e Lacey continuano a trovare canestri da oltre l’arco, ma quando Giuri segna il suo secondo canestro in penetrazione, la Juve è sul +6 (12-6). Il primo quarto scivola via su ritmi veloci, con le due squadre che si affrontano a viso aperto, senza timori.
La Consultinvest sembra attaccare un po’ alla rinfusa, affidandosi troppo ad iniziative personali, e Paolini chiama timeout per richiamare tutti all’ordine.
Nella girandola di cambi si rivede in campo Viktor Gaddefors, al rientro dopo l’infortunio, e Candussi, che allunga la rotazione dei marchigiani.
A 3’ dal termine della prima frazione entra in campo Amoroso, cui la curva dedica fischi che sono coperti dagli applausi del resto del PalaMaggiò. Caserta si blocca offensivamente e Pesaro, con due bombe di Basile e Lacey, si riavvicina nel punteggio (15-14). Un ulteriore canestro di Lacey, che piazza il suo ottavo punto, regala allo scadere il primo vantaggio agli ospiti, che chiudono così in vantaggio il primo quarto.
La Consultives trova tanta gloria da tre punti, tanto che dei 19 punti a referto, solo due canestri sono da dentro l’area. La sensazione è che, nel momento in cui le percentuali dovessero abbassarsi, Caserta potrebbe prendere un piccolo gap. Anche la Pasta Reggia ha però qualche problema, soprattutto in cabina di regia, dove l’assenza di Peyton Siva è tanto evidente quanto pesante. Con Giuri in panchina è Downs ad occuparsi della costruzione del gioco, sprecando ulteriori preziose energie. Dall’altro lato Daye mostra di avere qualità per poter essere decisivo, ma è abbastanza lampante che il suo fisico non sia al passo con la mente. La gara è bella e combattuta, pur se non particolarmente spettacolare, come testimonia il punteggio con il quale ci si affaccia agli ultimi tre minuti del primo tempo: 27-26. Il match è nervoso e nessuna delle due compagini riesce a prendere il sopravvento sull’altra. I bianconeri provano a cambiare qualcosa alternando differenti difese, ma la musica non cambia. Infatti i ragazzi di Paolini non solo non vanno in difficoltà, ma si portano anche avanti di tre lunghezze, un gap colmato da una bomba di Gaddefors sulla sirena dell’intervallo, che cristallizza il risultato sul 33 pari.
La ripresa si apre con problemi di falli da ambo le parti: Cinciarini e Daye rientrano in panca perché gravati di tre penalità. Chi cerca di indirizzare il match è invece Micah Downs che con due triple consecutive raggiunge quota 16 punti e risponde prontamente ad un canestro da tre punti di Ceron. Caserta allunga la difesa pressando sulla rimessa e, dopo un recupero di Hunt, Downs schiaccia il massimo vantaggio regalando ai bianconeri il +8 (46-38). Pesaro non ci sta e, con i canestri di chi non ti aspetti (bombe in fila di Basile e Gazzotti) si riporta a contatto. Cinciarini si carica la squadra sulle spalle e con tre iniziative personali aiuta Caserta a rimettere margine tra sé e gli ospiti, fermando il punteggio sul 57-50 quando sul cronometro mancano gli ultimi 10’.
L’ultimo quarto inizia con il primo canestro da due punti di Austin Daye dopo ben dieci errori, ma un Gaddefors ispirato, con una fendente penetrazione, ristabilisce le distanze. Daye, nonostante la fiducia del coach, che gli lascia tre isolamenti consecutivi, riprende a sbagliare, anche perché Bobby Jones difende sontuosamente. L’ex Virtus mette poi una tripla fondamentale che regala il +12 a 7’ dal termine sul 64-52. Pesaro appare alla corda, ma i casertani, scioccamente, tirano troppo presto i remi in barca, costringendo Dell’Agnello ad un timeout. La Pasta Reggia infatti, dopo esser stata anche sopra di 14, si ritrova a dover difendere sole 5 lunghezze (68-63). È Giuri a mettere con un layup il 70-63, ma Ceron ricuce nuovamente. Jones sbaglia una conclusione in post e Daye, dalla lunetta, regala il -3 (70-67). Inizia il valzer dei tiri liberi quando mancano 57” con Cinciarini che fa 2/2, regalando il nuovo +5. Lacey si butta dentro lucrando altri due liberi, senza sbagliarli. Downs si lascia rubare la palla e prima Gazzotti, poi Daye, sbagliano la tripla del pareggio. Downs va in lunetta e con un 1/2 regala due possessi di vantaggio. Finisce 73-69, con Caserta vittoriosa sì, ma anche poco attenta nel finale.
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