Una Milano troppo più lunga esce alla distanza e batte Caserta
Si chiude sul 70-80 la gara al PalaMaggiò, con l'EA7 che vince grazie anche ad ottime percentuali nel tiro da tre punti
(Ciamillo & Castoria)
In un PalaMaggiò discretamente pieno (4.194 presenze) va in scena una gara che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 era sinonimo di sfide di alto vertice. Da allora le cose son cambiate notevolmente, soprattutto per quanto riguarda i casertani, costretti da tempo a ‘sopravvivere’. I padroni di casa si presentano in campo privi dei suoi due uomini più rappresentativi, ovvero il lungodegente Siva e l’ala Bobby Jones. Milano, reduce dalla sconfitta di Istanbul in Eurolega, è vogliosa di dar seguito alle ultime due vittorie in campionato.
La Pasta Reggia inizia il match schierando El Amin, D. Cinciarini, Downs, Amoroso ed Hunt. Il quintetto di Repesa è invece formato da A. Cinciarini, Cerella, Gentile, McLean e Macvan. Sin dai primi minuti di gioco Caserta subisce la fisicità di cui l’Olimpia dispone sotto le plance, subendo uno 0-5 di parziale che non apre l’incontro nel migliore dei modi per i bianconeri, bravi però a non farsi intimorire ed a trovare prontamente il pareggio. Dell’Agnello ha preparato la partita sapientemente, e dopo poche azioni si vede una Juvecaserta che prova a pressare con Hunt in punta per poi schierare una zona fronte pari. Milano attacca bene, con Gentile che crea ottimi tiri per i compagni, ma il tiro da fuori dei meneghini pare non volerne sapere di finire in fondo alla retina. Caserta tenta invece di scappare in contropiede non appena recupera palla per evitare di attaccare a difesa schierata, e ribalta totalmente il punteggio costringendo Repesa al timeout sul 12-5. L’EA7 soffre tantissimo la verticalità di Hunt e Downs, che in attacco regalano più di un secondo possesso ai bianconeri. Gli ospiti provano a scuotere la partita con le seconde linee, ma il risultato non cambia, tanto che la Pasta Reggia raggiunge il massimo vantaggio sul 19-8 al 9’.
Un buon canestro di Barac chiude il primo parziale sul 19-10.
Nel secondo periodo Milano rientra in campo con un altro piglio difensivo chiudendo l’area ai padroni di casa che si accontentano solo di conclusioni da fuori. Dell’Agnello chiama così un minuto di sospensione per rifletterci su e riorganizzare le idee. Non appena Simon e Hummel iniziano a segnare da tre punti con continuità in un amen la gara è nuovamente in bilico. Quando Gentile segna la quinta tripla filata per l’EA7 i meneghini ritrovano la testa della gara sul 26-27. Daniele Cinciarini capisce che c’è bisogno del suo estro offensivo e con 7 punti consecutivi prova a lanciare la nuova fuga casertana, ma a lui risponde Macvan, che ricuce lo strappo. L’ultimo canestro di Downs manda le squadre negli spogliatoi sul 35-31.
Il terzo quarto vede un’iniziale aridità offensiva, con attacchi poco ragionati e molte conclusioni forzate. Milano si affida troppo al solo talento di Gentile che viene però guardato a vista da un Downs che mostra discrete doti difensive. Caserta prova più volte ad allungare, arrivando anche a +8, ma una i ragazzi di Repesa non mollano la presa, rispondendo puntualmente ogni qualvolta i bianconeri provano a scappare. Dell’Agnello è costretto ad ampliare le sue rotazioni e sul parquet si vede, dopo Ghiacci, anche Ingrosso, che prende il posto di un Hunt gravato di tre penalità. Con le due squadre che hanno abbondantemente speso il bonus, la gara diventa una sfida a chi è più preciso dalla lunetta. La panchina della Juve non riesce a tenere lo stesso livello dei titolari, al contrario di quanto accade invece per i lombardi, che con una tripla di un pulitissimo Lafayette trova allo scadere del periodo il vantaggio sul 54-55.
Nell’ultimo quarto la sterilità offensiva dei padroni di casa, frutto anche di una maggiore stanchezza rispetto agli avversari, inizia a diventare abbastanza evidente, e l’Olimpia ne approfitta per trovare il massimo vantaggio sul 54-61 che costringe Dell’Agnello a fermare il match. La gara subisce una piccola svolta nel momento in cui Hunt viene mandato ko da un antisportivo di Hummel, con l’ex Capo d’Orlando che è costretto ad uscire per qualche minuto. Simon piazza canestri importanti che spengono le residue speranze di Caserta e Lafayette continua nella sua gara perfetta regalando il +9 ai suoi dopo l’ennesima tripla siderale, tanto che Repesa può fare a meno di Gentile per tutta l'ultima frazione di gioco. Da qui in poi gli ospiti dilagano, mandando i titoli finali ad un incontro che per almeno 35’ è stato equilibrato e combattuto più di quanto fosse lecito sperare.
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