Banco di Sardegna Sassari, Matteo Formenti in attesa per il rinnovo

Kerberos, chiudo lo scambio con un giorno di ritardo, mi ero saltato un tuo post (crollavo dal sonno). Passarci da turista o viverci lavorando fa una gran bella differenza.
Da turista l'Ungheria è un posto meraviglioso, vuoi mettere la Russia, tutti cortesi, vedi il Cremlno, ti trattano da turista tutti, con gran corrtesia, Praga poi nasconde le pieghe di una nazione che è meglio non scoprire tutta, il Duomo di Colonia è una figata se poi il giorno dopo non devi tornare nella Ruhr a lavorarci,
grandi possibilità di lavoro, poche possibilità di sopportare un cielo di piombo costante e una tristezza lavabili solo da fiumi di alcool. Viverci e lavorarci è tutt'altra cosa: meno tempo libero (praticamente vicino allo zero) molte meno attenzioni da parte di gente che paghi, molte più imposizioni da parte di gente che ti paga. Ma tornando a piombo su i continentali che conosci, fidati più del loro parere, perchè ci vivono. E ti garantisco che buona parte di loro creano, loro si, mitologie intorno alla bellezza della Sardegna, ma ci vanno per vacanza perchè devono lavorare. Ma conosco anche alcuni esasperati che si sono proprio trasferiti in Sardegna, milanesi, fiorentini, torinesi, per non parlare di campani, che magari in un certo periodo avevano anche più possibilità di lavoro in Sardegna, o di calabresi, esausti dal fatto che in un posto come Gioia Tauro si "favoleggia" (non voglio fare cattive propagande o mettere in cattiva luce
gli amici calabresi) che ne ammazzino uno ogni due giorni. Ti sorprenderebbero i rapporti sulla criminalità delle banlieues di Parigi, Parigi la Grande e magnifica.

Il fatto è che noi sardi soffriamo di questo maledetto senso di inferiorità col resto del mondo, assolutamente ingiustificabile da tutti i punti di vista, e non sappiamo
raccontare la Sardegna, non crediamo nei nostri mezzi, e forse da un lato è un bene, perchè se la sardegna non avesse una densità di popolazione di 60/km2 ma di 200, forse non sarebbe più la stessa.

inquinamento acustico no, inquinamento luminoso, pardon

Ci stiamo allontanando dall'origine del discorso, che era "lascia perdere la favola del posto bellissimo".
Se per te posto bellissimo corrisponde a movida o neo yuppismo o notti
magiche cementate da coca e le mille occasioni per produrre dopamina (le droghe mediamente ne producono 8 volte più di un orgasmo) certo l'ideale è una serie di città notturne con musica bum bum.
Io sono dell'idea che il prezzo da pagare sia mostruosamente alto (solo disintossicarsi dalla cocaina, o meglio, fare un wash up o wash out è
un'esperienza mostruosa, altrochè Dario Argento).
Quindi punto più su piaceri tipo poter vedere le stelle senza troppo inquinamento acustico, seguire una bella rappresentazione o guardarsi un bel film,
correre su spiagge limpide e bianche).
Ma sto dicendoti cose inutili perchè se non ti ho frainteso, certo che Carpi sarebbe l'ultimissimo dei miei desideri.
Piuttosto Spoleto, Siena, Trieste.

Ma soprattutto volevo mettere l'accento sulla "favola del posto bellissimo", perchè la Sardegna è, secondo i canoni di bellezza "natrale", un posto bellissimo, altrochè favola. Rimane il fatto che se comunque guadagni molto(e essendo ingegnere non guadagni come un informatico a Milano, 1800 euro in una startup sviluppando su gnu che nessuna università ti insegnerà mai in tutte le sue librerie, essendo open source) dico se hai i soldi, certo, Nizza è Cimiez, non Riquier, Roma è Parioli, Milano è via Montenapoleone.

Ma gesù, Carpi, Modena, Bologna, Reggio(posti che amavo da ragazzo),
sono come la birra a gogo: quando passa l'ebbrezza rimane la nebbia.
E mettici tutta l'arte architettonica che vuoi, mettici Pavia e Stendhal, la Certosa quando hai l'auto su strtisce blu e tuo figlio si sta facendo due meloni grandi di noia, riapprezzi la "mitologica" bellezza naturale, agrodolce come l'interno della Sardegna o esplosiva come la spiaggia della Pelosa e di Chia.
Quantomeno il tuo fegato dura più a lungo.

In continente non ci ho mai vissuto, ma viaggio e conosco un po' di gente ovunque (ovviamente i contatti più stretti rimangono quelli con parenti ed amici sardi). Non ho vissuto le tue esperienze, ma sono ovviamente ben note. Conosco le periferie milanesi e romane, il centro di Genova (lì è peggio il centro intorno al porto rispetto alle periferie, purtroppo), e tanto altro (a dir la verità quasi tutto il centro nord) e tanto mi raccontano. Conosco perfettamente le cose a cui accenni (però quelle di Nizza no e mi hanno sorpreso).
Però, vivendo il continente da turista, non penso a queste cose e non mi preoccupo; peraltro, tolti i viaggi per vedere i posti interessanti, quelli per rilassarmi li ho spesso passati in Alto Adige e lì non esistono rischi.
La questione della criminalità (sostanzialmente assente in Sardegna), sarebbe un grande punto a nostro favore, ma sottovaluti il valore dell'abitudine. Così come i sardi accettano di buon grado il carattere periferico dell'isola (a differenza dei continentali del centro nord), i continentali accettano la criminalità delle loro regioni; l'assenza di criminalità in Sardegna non ha peso nelle loro scelte. Magari, stando in Sardegna per una decina d'anni, possono cambiare molte cose per una buona parte, ma molti scappano ben prima.

Lo so che l'immagine della Sardegna è molto cambiata dagli anni '60. Ma hai introdotto i giocatori del Cagliari ed ho voluto precisare la questione, avendo letto qualche libro ed in particolare uno più insolito e più "interno".


La questione delle domande dei dipendenti pubblici (carabinieri, insegnanti, ecc) è diversa. Il rapporto tra posti disponibili e richieste è generalmente più alto che nelle altre regioni ed allora conviene porre la Sardegna tra le richieste (magari come seconda scelta dopo la regione di provenienza). Da una parte permette di uscire dall'aspettativa ed avere una sede, dall'altra è un tentativo di prevenire sedi più sgradite come Sicilia, Calabria, Campania.
Non conosco bene la questione (e la terminologia), ma non dovrebbe esser difficile avere delle conferme in merito.


Hai ragione a voler uscire dal discorso delle possibilità occupazionali, ma non è a quello che mi riferivo. Se un giocatore nato a Roma ottiene la stessa offerta da Brindisi, Sassari, Pesaro, Reggio, Bologna e Cantù, in un anno in cui le squadre sono ugualmente competitive, probabilmente sceglierà prima Cantù perchè vicina alle notti di Milano e dintorni, oppure Bologna ed in subordine Reggio; Pesaro arriva solo come 4 scelta (niente vita delle metropoli, ma almeno è indipendente dagli aerei per tornare a Roma). Quindi viene Brindisi e solo per ultima Sassari.
Questo non esclude che la Sardegna sarà poi la meta privilegiata per le vacanze estive.


Probabilmente ci sono più posti per ingegneri civili ed architetti qui in Sardegna che al nord (non lo so, lo immagino), ma difficilmente uno non sardo e non nato in Sardegna (quindi non abituato all'idea di vivere a lungo nell'isola) che ha gli amici, gli zii ed i nonni a Torino o Venezia non sceglierà quelle Università; e sin da quella scelta vuole rimanere lì, anche se dopo l'Università potrebbe avere uguali opportunità in Sardegna, dove ancora si trovano i suoi genitori. Conosco tantissimi sardi che hanno trovato opportunità fuori dalla Sardegna ed ora avrebbero titoli e risorse per tornare, ma non lo fanno preferendo il posto nell'Università di Bologna, nel tribunale di Roma, nell'ospedale di Torino, ecc.
E' una questione di scelta tra sedi centrali e periferiche sotto diversi aspetti; clima ed altro sono parametri molto secondari.
Ma le mie non sono accuse a nessuno. Se mi fanno offerte equivalenti per Tropea, Orosei e Carpi, io probabilmente accetto Carpi.

I miti perdurano nel tempo nell'immaginario collettivo ma la realtà cambia.

I miti degli anni 70 celebrati da canzoni etc in Francia per esempio sono St Tropez, che ora è una vera discarica di auto con spiagge a pietruzze e rarissime spiagge in sabbia marrone a pagamento. Impossibile parcheggiarci.
Montecarlo è in mano ai russi e le belle figliole che potresti incontrare raramente (rarissime in confronto alle lavoratrici e lavoratori italiani, i veri abitanti di Monaco)
queste belle fanciulle non sono libere nel senso non possono prendere decisioni,
Nizza è un posto pericolosissimo in alcuni quartieri, vallauris è stato teatro di saccheggi da parte di fneo francesi aventi vittime gli italiani che acquistavano casa in contanti con valigioni, addirittura invertivano i sensi di marcia per creare i cul de sac e tendere agguati sanguinosi. Ci ho vissuot, a Nizza, me ne sono scappato dopo aver trovato la mia auto più volte calpestata da ballerini di rap, o defecata, o sputata, o con le ruote sgonfie, cosa che neanche a S. Maria di Pisa
succedono. Vogliamo parlare di lavorare a Milano?
Beh,a biti in un cittadone periferico dormitorio, ti svegli per prendere la metro e il bus e la metro ancora e spararti al lavoro per poi tornare a casa e buttarti a letto sfatto. Cosa credi, che la gente passi il tempo a seguirsi i concerti degli u2?

Quelli che non lavorano si. A Torino non ne parliamo proprio, devi abitare in un bel quartiere veramente.
A Genova di ntte nei carruggi i topi sembrano cinghiali e non c'è un genovese per strada dopo una certa ora a meno che non sia in giro a cercare roba.

A Roma arrivano a sparare gas da sotto la porta degli appartamenti per addormentare chi ci abita, una bambina ci ha lasciato le penne per l'intossicazione. Non so che quartieri frequenti quando vai in continente, ma
consiglierei pochissime regioni: Toscana, Umbria, Trentino, Friuli e forse Marche.
Sempre chè non arrivi qualche terremoto, che in Sardegna non può aver luogo.

Ho ballato da quando son qui 7 volte, e credimi non sono certto morto ma non ti fa dormire troppo sereno.

Dov'è la qualità della vita che dovrebbe allontanare un professionista dalla sardegna? Perchè il nord è più "emancipato?" Questi si che sono miti e leggende, che crolleranno a breve.

Che poi i giocatori del calgliari siano venuti malvolentieri rovescia il discorso.
oltretutto al tempo la Sardegna veniva ancora in piccola parte associata all'idea del confinio. Al nord circolava un terzo delle auto di oggi e non si stava malaccio.

Ora è diverso, molto diverso. La Sardegna è conosciuta meglio, non la si associa più all'idea di una terra 800esca con gonne con gonnoni caratteristici degli anni 50 e uomini in gambali e pantaloni di fustagno. sono passati 60 anni.

Cerco un pò di dati Istat. Non voglio assumermi la ragione per orgoglio o qualche forma di narcisismo.

I figli di sardi nati in "continente" si comportano come tutti i figli di immigrati che sviluppano socialità, abitudini e scolarità in cui crescono.

L'eccezione la fa la ricerca del lavoro.
In sardegna questo trend è falsato a favore, guarda caso, di regioni che offrono più lavoro, non di regioni più "vivibili".
Mi spiego meglio, un figlio di un ammettiamo Cremonese, nato in Sardegna, tenderà ad andare a Cremona non per le sue bellezze ma perchè i genitori hanno le conoscenze affinchè bvvenga ospitato per cercare lavoro, molto più facile da trovarsi.

Ma questo fa perno sempre sulla ricerca di lavoro, che garantisce benessere e
sicurezze, non lo nego, ma non ritmi vivibili e ambienti accoglienti.

Dalle mie parti conosco ,molti sardi carabinieri, praticamente tutti, senza nessuna eccezione, hanno fatto domanda per la Sardegna.
Ne è rimasto un venti per cento scarso oerchè sposato qui.
E ti parlo di una tra le regioni climaticamente più gradevoli del nord, oltre che tra quelle definite tra le più belle.

Se ci fosse uina importante emigrazione sarda verso posti "indubbiamente" aventi miglior qualità di vita, e non solo maggior occasioni di lavoro, non staremmo qui a parlarne. Ma non vedo importanti emograzioni verso
Canarie,o Fijii, ma semplicemente verso Inghilterra, Germania e Francia.
Ovvero le stesse emigrazioni che hanno interessato i veneti "quando erano poveri". La qualità dell'aria, dell'acqua marina, sono frutto di una bassa densità di popolazione che allontana la Sardegna e la Corsica da qualsiasi parametro delle altre regioni della italia geografica. La qualità della vita è indubbiamente, in maniera nettissima, migliore, e non è un caso il discorso della longevityà sarda, lontano da centrali nucleari civili, da polveri e gas di scarico.
Prova a mangiare pesce o frutti di mare fuori dalla sardegna e noterai la schiacciante differenza.

Per le statisctiche vedo di trovare qualcosa che non sia legata al bisogno di lavorare.

Ricordi l'intervista a Riva che quando arrivò (per forza) dall'albergo vedeva delle luci in lontananza pensando fosse l'Africa? Avemmo uno squadrone perchè Moratti padre non voleva problemi ad installare l'inquinantissima raffineria della Saras ma neanche lui pensava si formasse una squadra così forte. Europei 68 e Messico 70 avevano 3/4 di Cagliari. Bei tempi.

I giocatori del cagliari dello scudo vennero tutti malvolentieri (come ovvio negli anni '60, quando la Sardegna non era una regione ma in pratica una colonia); al tempo però erano obbligati dai proprietari del cartellino che lo vendevano a chi volevano. Non è come adesso che conta il parere del giocatore.
Alcuni non si integrarono mai, come Mancini che addirittura perse il posto da titolare in favore di Zignoli. Anche Domenghini ci stava di malavoglia e sperava di tornare quanto prima (è noto che in nazionale stava con gli interisti e non con quelli del Cagliari); lui però accettò la cosa da professionista, non fece mancare il suo contributo e seppe soffrire e gioire insieme agli altri (ma sempre sentendosi un interista temporaneamente in prestito).
A quel tempo però si stava a lungo nella stessa squadra e con il tempo molti si abituarono alla Sardegna. Alcuni se ne andarono nel tempo (Albertosi, Cera), altri rimasero per diverse ragioni; negli anni avevano messo famiglia ed i figli avevano fatto le loro amicizie nel quartiere, all'asilo, a scuola (Brugnera), altri avevano messo un'attività prima ancora di finire la carriera (Tomasini), altri entrarono nella società (Riva). Insomma, dopo tanto tempo, per alcuni era più conveniente rimanere (salvo Riva, non è che gli altri avessero guadagnato tanto da poter vivere di rendita senza impegnarsi in qualcos'altro).
Ad ogni modo le cose sono peggiorate molto da quando i giocatori possono scegliere. Spesso bisogna offrire di più per convincerli e per molti rimane una tappa di passaggio (mentre al nord cercherebbero di rimanerci).


Comunque il mio è un discorso statistico. Ovviamente è pieno di gente che ci vuole venire, così come è pieno di sardi che non sopportano questo o quello che trovano fuori dall'isola e cercano di tornare appena possibile.
Ma le percentuali non ci premiano.


Faccio veramente fatica a trovare conoscenti non nati in Sardegna che non l'abbiano lasciata a partire dall'Università o per cercare lavoro che avrebbero potuto trovare anche qui (ingegneri ad esempio). Persino i compagni di squadra non sardi se ne sono andati per avere migliori opportunità sportive.
E lo stesso vale per i sardi non nati in Sardegna e magari tornati con i genitori quando questi hanno lasciato il lavoro all'estero per sfruttare la liquidazione ed iniziare un'attività in sardegna. Anche questi sardi di sangue ma non di nascita vorrebbero tornarsene in continente.

sbircia qua
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Hai un pò di pregiudizi in questo, ho notato.
Tu segui il calcio, se non ricordo male, e ricorderai che la squadra del Cagliari del 69-70 era esclusivamente composta da "continentali" che in buona parte sono rimasti a vivere in Sardegna.
E si parla di inverni più "ottocenteschi", con entroterra selvaggio e desolato più di oggi.

Ma parliamo di un entroterra desolato di una regione mediterranea, mica della Finlandia.
Strade che ti portano velocemente a un aeroporto, densità di popolazione ideale, chi vuol vivere l'urbanità ha cagliari, e anche Sassari.

La Sardegna (ripeto, vivo al nord) è enormemente più vivibile sana e godibile di tutte le regioni d'Italia insieme all'Umbria e al Trentino e forse il Friuli.
Non parlo di bellezze naturali, ma della facilità del vivere per chi ha già uno stipendio, e i giocatori di basket ce lo hanno.

Altro discorso se mi parli di disoccupati: certo, un sacco di sardi partono per Veneto, Lombardia (non più per il Piemonte che sta pagando una crisi spaventosa). Ma io che lo stipendio ce l'ho e posso anche trasferirmi son tornato in Sardegna e mi sembrava di vivere un sogno, altrochè balls.

Sassari molto più urbana e irrequieta di tante città settentrionali con pari abitanti,
iniziative cutuirali coraggiose, musica dal vivo veramente , gruppi musicali tecnicamente molto superiori alla media nazionale.


teatro di Cagliari tra i più coraggiosi d'Europa che ospita prime impensabili, citato a più riprese da farheneit (Rai3) come il teatro più avanguardista d'Italia.

Kerberos, non so, magaroi cti pè capitato, ma vieni al nord a lavorare, poi mi dai
la risposta se si sia isolati più su un isola vera o su una isola di code di auto
che ti imprigiona.
Sognavo di visitare tutta l'Eurpa a un passo. In realtà l'ho visitata molto di più quand'ero in Sardegna.

A qs punto ti chiederai: perchè al secondo trasferimento in Sardegna non sei rimasto?
Perchè mia moglie non è italiana e abbiamo condiviso le distanze in una terra di mezzo, che è più isola della Sardegna, pur essendo penisola.

E sto parlando d'inverno.

D'estate poi, dai uno sbircio al mare sardo e confrontanlo a qualsiasi altro mare
italiano (tranne rari anfratti in regioni ahimè superabitate).

cioè, sempre su Formenti, gli ho anche visto fare delle cose assurde in negativo, non ricordo se in gara6 con RE, due passaggi consecutivi agli spettatori.
Ma comunque sono cose che capitano.

Formenti, si, a un certo momento mi è piaciuto, quando ha fatto il mastino alla Moss contro Trento. Però non è che per il resto mi abbia
mai sbiancato i capelli.
Giocatore per cui nutro una forte simpatia, persona in gamba e buon potenziale collante dello spogliatotio. Per il resto, sostituibilissimo, me la perdoni.

La regola è: se vinci A SORPRESA il campionato tutti vogliono profittare del momento in cui verranno definiti campioni d'italia e monetizzare all'estero.
Se perdi pur essendo la squadra favorita rifai tu la squadra mandando a casa tutti.

Ma la ragione fondamentale resta che il livello di tassazione e i pochi sponsor forti
rendono poco appettibile l'Italia già a partire dagli italiani.

Gli americani che arrivano in Italia, di un certo livello, la usano come vetrina per poi approdare a nazioni in cui guadagnare di più.

In poche parole ovvie e risapute: il basket in Italia è in crisi, ne sta uscendo forse poco a poco,
ma la strada è lunga.

AHAHAHAHAAHHAHAHHHH sul pollo però ci siamo!

Francesco Amadori...quello dei polli...ma non è un po' avanti con gli anni? Pensavo si fosse ritirato.....

Mah oddio, stagione così così... Nelle partite di coppa di Roma dire che non ha convinto é usare un eufemismo...

Ah ma se lui avesse accettato subito...solo che chi troppo vuole...poi comunque occhio a non sottovalutare D'Ercole...

Bravo

Con la differenza che formenti si é integrato ed .é in grado di dare un contributo come abbiamo potuto vedere tutti....d'ercole é tutto da vedere se sarà in grado di fermo...opinione personale formenti é più forte

Boh io ci verrei di corsa

Già ... ad ogni mercato fanno tanto i difficili nella ricerca dei nuovi ... quello costa troppo, quello non vuole venire, quello non si adatta. Poi il mercato dopo, lasciano partire tutti ... quello è diventato troppo forte e chiede tanto, quello è una testa calda, quello ha deluso, quello va bene solo se rimaneva quell'altro ... Se è tanto difficile trovare le persone giuste, quando le trovi dovresti mantenerle, oppure rinunci a qualcosa in più di quanto rinunciato sino ad ora.

Lascia perdere la favola del posto bellissimo. Vale per le vacanze, ma per starci tutto l'anno in pochi accettano l'isola se vengano dal centro nord. E quando l'accettano, non hanno mai una prospettiva oltre qualche anno. Cose già viste sempre in tanti anni che seguo il mercato del calcio, così come negli ambienti di lavoro, sino a quasi tutti gli amici e compagni di scuola temporaneamente in Sardegna per le esigenze di lavoro dei genitori; alla lunga tornano in continente con o senza i parenti (spesso iniziano iscrivendosi ad un'università del continente o comunque cercano lavoro fuori).

Ma se si vocifera che uno sconosciuto come Formenti voglia avvicinarsi a casa o comunque faccia i capricci per un biennale, figurati gli altri montati da Cusin ad Amadori. Imparassero dagli americani che se vanno in Sardegna gli va di lusso, altrimenti vanno nelle Filippine, in Cina, nella steppa russa od al massimo al gelo della foresta nera tedesca e nelle monotone campagne francesi.

Non credo che Polonara, Aradori, De Nicolao, Della Valle, Cervi prendano più di 200k di media. E sul fatto di vivere in Sardegna non scherziamo è un posto bellissimo SS è a un tiro di schioppo da spiagge favoloso, Sardara ha fatto diventare la Dinamo una società super e c'è un entusiasmo fantastico intorno alla squadra. Proprio è una cosa che non riesco a spiegarmi.

Dai Mattè e resta che avevo in programma l'acquisto della tua canotta

Forse perché costano un botto e magari hanno dei pregiudizi nel fatto di dover andare a vivere in Sardegna?

Io Formenti a Trento lo vedrei benissimo con 5 italiano.

Non e follia anzi sarebbe il modello barcellona tanto decantato da Sardara e al quali si farebbe riferimento

correggo...restasse.....

ok.. comunque dopo una stagione del genere speravo sinceramente che uno tra Logan, Sosa Brooks o Dyson restassero....

qua a pistoia non mi dispiacerebbe

Non riesco a capire come SS non riesca a prendere 1/2 italiani di livello e debba sempre solo firmare elementi che si impegnano ma di livello scarsissimo. In ottica EL mi pare una strategia molto perdente

Infatti un conto è se fosse stato lui a volersene andare, ma se vuole restare non c'è neanche da pensarci.

Una sua riconferma sarebbe una grande notizia. Non è una figurina ne una prima donna, da sempre il massimo ed è questo che ci serve.

gli 8 quali sarebbero? tra ufficiali e ufficiose non ci capisco più nulla.. oltre a Sacchetti, Devecchi, Haynes, Eyenga, e forse Formenti ?? chi altri?

Sarebbe da folli liberarsi di lui visto che nei playoff il suo contributo l'ha dato eccome ed è il tipo di italiano perfetto per Sassari

Per me rimane, anche per non cambiare completamente il roster da una stagione all'altra

in eurolega anche impegnandosi al massimo non credo si passi... è davvero tostissima....

Certo giusto, pero nelle scelte incide anche se essere uno dei tanti oppure il fulcro della squadra..

quello no certo... solo che loro devono investire e devono muoversi con i piedi di piombo perchè ogni errore può essere pesantissimo per il futuro..si muovono su delicati equilibri .. se avessimo già risolto la questione palazzetto tutto sarebbe più facile.... se a Sassari ci fossero 3 mila posti in più si riempirebbe comunque sempre e sarebbero soldini... così è più dura...

Gigli, non Gigi: se parlano di Gigi scherzano (ameno che non facciamo come da mio post precedente).

Immaginatevi quanti sardi prenderebberò azioni della Dinamo già per amore per il progetto e mnon per guadagnarci direttamente e subito.
Gli abbonamenti sarebbero gratuiti per gli azionisti (che quindi ammortizzerebbero) il ciclo potrebbe diventare virtuoso a meno di speculazioni "esterne", peraltro in parte controllabili.
Dai che non è follia ( o si?)

Indubbiamente.... e su queste scelte pesa anche l'esperienza che stai facendo (tipo giocare l'EL o nel caso l'EC), giocare con certi giocatori....il rapporto più o meno positivo con la società e con gli altri compagni.... Nel caso di Chessa ci sta perché lui giocava veramente troppo poco e oltretutto più giovane di Teo, giusto che sia andato via per giocare di più

sono scelte..

Beh ovvio....ma lui conosce il suo posto in squadra....e cmq direi che non ha giocato poco quest'anno e considerando che ha 33 anni.....veda lui se preferisce giocare 30' altrove o 18' da noi

qualcuno potrebbe gentilmente descriverlo? visto che si vocifera di una sua volontà di tornare a giocare dalle sue parti (presumo Cantù dunque)...potrebbe essere una buona guardia dalla panchina?

eppure ho bevuto solo 2 caffè .. ahahahahahah

Oppure quotarsi in borsa come Forlì

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Grande collante all'interno dello spogliatoio, il suo arrivo è stato una manna dal cielo!