Trainotti: Mitchell a volte si adagia troppo sul suo talento, in Europa non funziona così
Le parole del GM di Trento e di coach Buscaglia dopo la panchina di Cantù
(Foto: Agenzia Ciamillo & Castoria)
Nel corso dell’ultima partita, quella persa nettamente contro l’Acqua Vitasnella Cantù, la stella di Trento, Tony Mitchell, è rimasta a guardare a lungo la partita dalla panchina. E non a causa di un problema fisico.
Mitchell, capocannoniere del campionato di Serie A, ha subito una involuzione nel corso delle ultime uscite con Trento che è reduce da un poker di sconfitte.
A parlare della situazione Mitchell sono stato il coach Maurizio Buscaglia e il GM Salvatore Trainotti, entrambi dalle pagine de La Gazzetta dello Sport.
“La panchina di Cantù fa parte di un processo di crescita. Per essere una squadra bisogna salvaguardare certi equilibri. Abbiamo 10 esordienti nella categoria e gli avversari cominciano ad adattarsi al nostro gioco e quindi serve uno step in più da parte di tutti, anche da chi è dotato di maggiore talento. Il team viene sopra a tutto e questo principio implica delle regolae. Chi prova a metterle in pratica gioca, chi non ci prova nemmeno sta seduto” ha detto Buscaglia.
Alle parole di Buscaglia hanno fatto seguito quelle di Trainotti.
“Non si tratta di scarso impegno, Tony ha giocto in D-League e in Cina. Un altro basket. Lui, a volte, per mentalità, si adagia troppo sul proprio talento. Deve capire che in Europa funziona diversamente” ha detto Trainotti sempre a La Gazzetta dello Sport. “Il talento va inserito in un sistema e per riuscirci non basta la volontà, serve il lavoro quotidiano in cui Tony, a volte, è stato un po’ approssimativo, proiettandosi troppo sulla sfida domenicale e dimenticando il resto” ha aggiunto Trainotti.
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