Le pagelle della serie Milano - Pistoia
Le valutazioni conclusive ai protagonisti di questo quarto di finale
Alessandro Gentile 5,5: Tralasciando l’espulsione di gara4, ha giocato con troppa discontinuità. Virgola in gara1, 19 facili in gara2, fantasma in gara3 e buon protagonista (fino alla mezza rissa con Washington) in gara4. Difficile considerare positiva la sua serie, nonostante a tratti abbia giocato davvero bene. Però da Venerdì ha subito occasione per rifarsi, “vendicando” anche l’esclusione dalla gara decisiva con Pistoia.
Bruno Cerella 7: Gioca solamente 3 gare, e ogni volta che entra cambia le partite. In gara1 e 2 da il giusto apporto difensivo, ma il meglio se lo riserva alla fine. Una gara5 da gladiatore, con il record di punti in maglia Olimpia, la difesa, i recuperi, i rimbalzi. Ed è sempre più idolo di Milano. A Pistoia sta seduto 80 minuti, e Milano ne perde 2 su 2. Casualità?
Nicolò Melli 6: Partenza con il botto, con i 18 punti di gara1 da assoluto dominatore, ma poi la serie va abbastanza in calando per lui (gara4 pessima), e termina con un piccolo infortunio che lo esclude quasi subito da gara5. Belle sfide con i pari ruolo di Pistoia, dove comunque fatica abbastanza ma non demerita. Ora bisogna vedere l’entità dell’infortunio, che si spera sia il più breve possibile.
Daniel Hackett 7,5: Aria di playoff, aria di casa per DH12. Inizia magari un attimo in sordina, ma quando la palla scotta nelle prime due gare è lui a mettere i canestri della staffa. A Pistoia tiene vivo da solo tutta la squadra in gara3, salvo poi sparire quasi del tutto in gara4. Ma poi nei 40 minuti più difficili di tutta la stagione di Milano si carica la squadra sulle spalle, domina l’intera gara5, torna a far vedere chi è. E quando gioca così non lo tieni mai, mai. MVP della serie.
Kristjan Kangur 6: Un utilizzo abbastanza limitato, dove fa il suo compitino senza grandi danni e nemmeno grandi giocate. Buona presenza a rimbalzo, e qualche tripla importante, ma nulla più.
Keith Langford 6+: Voto che arriva alla sufficienza grazie alle ultime due gare in cui ritorna a giocare come sa, perché nelle prime 3 era il fantasma di se stesso. Spesso fuori dal gioco, inconsistente in difesa con Gbison, Wanamaker e amici vari, insomma sembrava già con la testa altrove. Poi si sveglia magicamente, in gara4 produce i soliti 28 punti (inutili purtroppo) e in gara5 dosa bene i tiri e risulta decisivo. Ma in semifinale ci vorrà il vero Langford.
Samardo Samuels 7: In assoluto il più continuo per tutte e 5 le gare. Stavolta non gli si può rimproverare nulla. Ingaggia, e vince ai punti alla fine, un bellissimo duello con Daniel. Produce punti, rimbalzi, difesa e il giusto carattere per affrontare questa sfida. Avrà pure qualche limite, ma non molla mai, e questo gli va riconosciuto ampiamente.
CJ Wallace 6,5: Un po’ lo stesso discorso di Cerella. Gioca alla fine solo 3 gare (2 e mezza in pratica) e lo fa applicandosi al meglio, e soprattutto risultando uno dei migliori di gara5. Anche qui sorge spontaneo chiedersi perché a Pistoia abbia fatto da spettatore non pagante, vista la profondità del roster di Milano e la sua esperienza. Non sarà più quello di una volta, ma quando vien chiamato in causa risponde presente.
Gani Lawal 4,5: Alla fine avrà giocato 25-30 minuti complessivi, ma una cosa positiva in tutto ciò non l’ha fatta. E mettiamoci l’antisportivo di gara4 come ciliegina sulla torta. Totalmente un corpo estraneo alla serie.
David Moss 6,5: Valutazione che si alza enormemente con la prestazione perfetta, su ambo i lati del campo, di gara5. Ovvero quando la palla scotta. Prima non sembrava il solito Moss, sempre un pelo in ritardo in difesa, qualche tiro di troppo rifiutato, e alla lunga iniziavano a pesare queste sue difficoltà. Ma poi, quando davvero contava ha mostrato perché è un campione.
Curtis Jerrels 5: In questa serie sembra aver smarrito la sicurezza che aveva acquistato nel girone di ritorno. Confuso, abbastanza fuori dai giochi, poco realizzativo, e difatti non acquista molto minutaggio. Per carità, le alternative sono infinite, ma avere un Jerrels in più per tutta l’Olimpia non sarebbe male. Vedremo da Venerdì se cambierà faccia anche lui.
Luca Banchi 6-: Si qualifica con molte difficoltà, e quindi strappa con i denti un voto “positivo”, ma in questa serie ha mostrato parecchi limiti. La zona di Moretti gli ha provocato incubi per tutte e 5 le gare, e raramente si è visto un attacco fluido a questa difesa pistoiese. Ma non hanno convinto soprattutto le sue rotazioni, in primis l’utilizzo di Cerella e Wallace, risultati poi decisivi. Con Sassari servirà che anche lui sia sul pezzo fin dal primo minuto, perché ora non può più davvero sbagliare nulla.
Giorgio Tesi Group Pistoia 7: Essere arrivati ai playoff è stato un successo, aver portato Milano a gara5 un’impresa, aver cullato un sogno qualcosa di più. Poco da dire a questa squadra, se non fare tantissimi complimenti per tutto, per aver mostrato un cuore e una grinta che fanno regione, non provincia. E il prossimo anno di certo non sarà una cenerentola del nostro campionato.
Ed Daniel 5,5: L’unico che fatica davvero in tutta la serie. Sotto canestro soffre Samuels, riesce a dare qualcosina quando Milano gioca con i due 4 tattici, ma raramente da l’impressione di poter sfruttare al meglio il suo atletismo. E alla lunga si sente; non sfigura ovvio, ma fra tutti gli stoici pistoiesi è quello che ha dato di meno.
Guido Meini 6: Fa quel che può, dandoci l’anima e sbattendosi a più non posso. Ovviamente il talento è inferiore a quello dei milanesi, ma quantomeno ci prova e qualche bella giocata la ottiene ogni tanto. Esce a testa alta e non ha nulla da rimproverarsi.
Giacomo Galanda 6: La sua carriera meriterebbe un voto molto più alto, qua, a 39 anni fa quel che può, in tutti i limiti che giustamente ora ha. Grande cuore, grande spirito, grande sacrificio. A Pistoia verrà sempre ricordato con affetto, e chiude la sua carriera prendendosi tutti gli applausi del mondo.
Brad Wanamaker 7,5: Vera spina nel fianco di Milano, immarcabile quando parte in palleggio, serve assist al bacio ai compagni, piazza un’irreale 5/5 da 3 in gara4. L’unica che un pochino stecca è forse quella decisiva, ma di certo non glielo si può rimproverare, perché ha dato spettacolo in continuazione. Vera rivelazione del campionato, giocatore di vero talento e intelligenza.
Deron Washington 6,5: Delle stelle americane di Pistoia è forse quello più talentuoso, ma anche quello con il carattere un po’ più “agitato”. Certo, lotta sempre e non molla mai, anche se spesso risulta un pelo più confusionario degli altri. Gara5 la pecca del tutto, forse l’espulsione insieme a Gentile qualche strascico lo ha lasciato. È positivissimo ovvio, sia in attacco che in difesa, ed è un’altra delle grandi scoperte della stagione pistoiese.
Riccardo Cortese 6,5: Il migliore dei 3 italiani di Pistoia. Mano sempre calda da 3, non disdegna qualche penetrazione e lotta come un dannato. Bellissima serie la sua, da gregario a protagonista in certi attimi degli incontri. Mostrando anche intelligenza tattica e una grinta non comuni; bravo.
Kyle Gibson 7: L’esordio è stato pazzesco…in senso negativo. In gara1 Pistoia è come se avesse giocato con uno di meno. In gara2 da qualche segnale di risveglio, e poi per 3 gare non sbaglia nulla, mettendo anche il canestro decisivo di gara4. Una macchina dalla lunetta, una sentenza o quasi da 3, fa ammattire gli esterni biancorossi (guarda caso solo Cerella lo limita abbastanza) e tiene in vita la sua squadra. Più di così davvero non poteva fare.
JaJuan Johnson 7,5: Insieme a Wanamaker il migliore e il più costante dei suoi. Ha una tecnica di tiro forse rivedibile, ma è efficace quanto mai. A rimbalzo è un leone, ne strappa una quantità industriale, e davanti segna con una regolarità pazzesca. I 4 e i 5 milanesi provano mille alternative per contenerlo, e talvolta è arduo farlo. Mentre lui anche in difesa si fa valere, ma alla grandissima.
Paolo Moretti 7: La degna conclusione di una stagione pazzesca, da COY. Riesce a mettere in completa difficoltà Banchi, applicando una zona che il coach milanese non è mai stato in grado di leggere. Le risorse sono limitate, e giustamente fa quel che può. Però lo fa in una maniera egregia e fa sognare a Pistoia qualcosa di epico. Il futuro per lui è ancora da scrivere, però si può affermare con certezza che sarà un pezzo pregiato del mercato, e che l’Italia ha scovato un grande allenatore.