Reyer Venezia: pagelle di fine stagione
Si è chiusa in maniera negativa la stagione dell'Umana che non è riuscita a centrare l'accesso ai playoff.
È palpabile il clima di delusione che si respira in casa Reyer. La stagione è completamente collassata durante il girone di ritorno e Venezia, dopo lo sprint per le Final Eight, ha tirato il freno a mano perdendo il treno playoff con tre giornate d'anticipo. Sotto la lente d'ingrandimento le operazioni di mercato condotte a metà campionato che hanno visto partire Easley per inserire Crosariol e Johnson. Da quel momento una rottura, forse nello spogliatoio, forse psicologica; sta di fatto che l'Umana del girone di ritorno non era più la stessa. Inutili gli sforzi di Brugnaro, che ha deciso di giocarsi il tutto per tutto con l'innesto di un campione del calibro di Sasha Vujacic: operazione molto apprezzata dal pubblico, ma non in grado di risollevare una stagione ormai compromessa. Per il futuro servirà una mentalità diversa ed i successi di squadre come Pistoia, Brindisi e Caserta forniscono molti spunti: per vincere bisogna costruire una squadra e non un insieme di giocatori dalle statistiche convincenti.
Hrvoje Peric (6,5): difficile valutare la stagione del croato che da un lato ha saputo convivere bene con Andre Smith, dall'altro è risultato poco incisivo ai fini delle vittorie. Nei successi della Reyer è stato determinante solo con Cremona e Reggio. Giocatore che va usato il più possibile in transizione, dove la buona mobilità ed il fisico possente lo rendono difficile da fermare. A gioco fermo si rivela confusionario e limitato nelle soluzioni offensive: quasi sempre termina in avvicinamento con semi-gancio. Altalenante l'impatto difensivo dove spesso, però, è stato chiamato ad aiutare i 5.
Jacopo Giachetti (5,5): l'impegno e la dedizione non sono mai mancati. Purtroppo l'apporto in termini di play-making non è stato ciò che si sperava ed anche per questo è stato inserito nel roster Aaron Johnson. Solo 1,4 assist in oltre 16 minuti per il pay ex Olimpia che ha faticato anche in attacco, segnando 4,4 punti con il 31% da 2. In difesa, pur non essendo un mastino, è risultato spesso utile come disturbatore.
Guido Rosselli (6-): stagione sfortunata per il capitano della Reyer, all-around che nelle precedenti annate si era sempre distinto. Complici vari infortuni ed acciacchi, Guido non è riuscito ad esprimersi con continuità a livello offensivo, anche se in fase difensiva si è come al solito dimostrato tra i più efficaci. Buona anche la visione di gioco che gli ha garantito 2,3 assist a partita.
Nate Linhart (6,5): è stato una delle poche, piacevoli, sorprese della campagna acquisti 2013. Qualche difficoltà nell'impatto con il campionato italiano, ma alla fine chiude con 9,4 punti e 9,4 di valutazione in quasi 24 minuti di impiego; numeri che, limitati al girone di ritorno, diventano 11,1 punti con 12,9 di valutazione in 26 minuti di gioco. Buono dalla lunga distanza e rapido in transizione, oltre che eccellente rimbalzista (5,2 di media). In difesa è tra i migliori anche se paga un primo passo poco rapido.
Aleksander Vujacic (7-): Senza averne colpa, Sasha è capitato alla Reyer in un "periodaccio", ma ha saputo ravviare gli animi dei tifosi mettendo in campo passione e grinta. È sempre stato l'ultimo a mollare ed ha cercato di fare tutto il possibile per aiutare i compagni. Chiude la stagione con 11 punti, 4 rimbalzi, 2,4 assist e 5,2 falli subiti di media, anche se non trova il ritmo dalla lunga distanza (6/22). Poteva essere il leader su cui puntare per la prossima stagione, anche se ormai le possibilità di rivederlo in maglia Reyer sembrano sfumate.
Luca Vitali (6,5): una prima metà di stagione con i fiocchi ed un girone di ritorno in discesa. L'intesa con Tony era decisamente maggiore rispetto a quella con Crosariol e, dopo il cambio, il play ex Cremona non è più riuscito ad esprimersi su buoni livelli. I suoi numeri sono fortemente calati: all'andata 14,2 di valutazione e 4,5 assist, al ritorno rispettivamente 8,7 e 3,1. Negative anche le percentuali al tiro che dicono 41% da 2 e 29% da oltre l'arco.
Donell Taylor (5-): giocatore che ha sensibilmente alimentato le problematiche del team lagunare. Non è mai entrato nell'ottica di giocare per la squadra, esprimendo un gioco egocentrico ed accentratore. Gli isolamenti e le scelte di tiro sono quasi sempre risultati forzati e controproducenti (28% dalla lunga e 3,1 perse di media). La difesa invece, con cui era partito bene, è scesa durante la stagione. Nonostante ciò la società gli ha sempre dato fiducia, decidendo di cedere Easley e venendo mal ripagata: tant'è che nelle ultime partite Donell è rimasto fuori rosa per scelta di Markovski.
Andre Smith (8): i giocatori vanno valutati per il contributo che danno alla squadra e, per quanto Smith si sia reso protagonista di uno spiacevole episodio alla penultima di campionato, c'è da dire che in campo è sempre stato un lottatore. Dotato di eccelse caratteristiche fisiche e tecniche è stato una spina sul fianco per quasi tutte le avversarie della Reyer. Decisivo in ogni vittoria, l'ala di St. Paul chiude la stagione con 17,4 punti (62% da 2 e 40% da 3), 7,2 rimbalzi, 2 assist e 18,3 di valutazione. Numeri che, nelle vittorie, salgono addirittura a 20,7 punti (64% da 2 e 48% da 3), 7,4 rimbalzi, 2,7 assist e 22,5 di valutazione. Giocatore completo e capace di segnare da ogni posizione; buono anche in difesa.
Nicola Akele (6): la giovane guardia oro-granata, classe 1995, è stata una grande scoperta. Grazie al duro lavoro si è guadagnato addirittura 10 minuti di media, ripagando pubblico e compagni con 2 punti, 1 rimbalzo ed un lucidissimo 63% dalla linea dei 3 punti. Dimenticato colpevolmente nella seconda metà di stagione, dovrebbe essere un prospetto su cui puntare nel futuro.
Daniele Magro (6-): Non è stato un Magro negativo quello di quest'anno, anche se il percorso con la nazionale dava adito a speranze circa una sua maggiore crescita. Se è vero che in difesa ed a rimbalzo si è rivelato un'arma utile, è altrettanto vero che i progressi offensivi non sono stati evidenti. Complice un impiego troppo centellinato da parte di Zare, che gli preferiva costantemente Crosariol, il centro italiano chiude con 9 minuti, 2,9 punti, 2,7 rimbalzi e 4,5 di valutazione.
Aaron Johnson (6+): gli si è chiesto di mettere in ritmo le tante bocche di fuoco presenti nel roster e lui ha risposto distribuendo 3,6 assist in appena 17 minuti di gioco. È stato inoltre capace di vivacizzare il gioco dei lagunari, muovendosi rapidamente in campo e appiccicandosi all'avversario in fase difensiva. Peccato per le difficoltà in fase di realizzazione, che limitano l'ottimo apporto del play tascabile nato a Chicago.
Andrea Crosariol (4,5): sarebbe ingiusto attribuirgli tutte le colpe del tracollo oro-granata, anche se risulta doveroso notare che dal suo arrivo la Reyer ne ha vinte 3 e perse 9. Nei 3 successi in un caso Andrea non giocava, negli altri due ha fatto registrare in media 4 punti ed una valutazione di 6. A rimbalzo è parso poco aggressivo ed in difesa troppo disattento. A poco sono servite le prestazioni (decisamente migliori) delle ultime due giornate, quando la Reyer era automaticamente fuori dai playoff e le responsabilità si erano ridotte a zero.
Tony Easley (6-): C'è stata abbastanza fretta nel cederlo a Caserta, salvo accorgersi in ritardo che tutto sommato il centro ex Sassari il suo mestiere lo sapeva fare. Di sicuro non era ciò che ci si aspettava ma, nonostante le molte critiche, si è rivelato fondamentale in varie vittorie (Montegranaro, Cantù e Pesaro). Per quanto le sue caratteristiche fossero adatte ad un sistema di gioco molto rapido e di transizione, Tony si è sempre dimostrato generoso in campo e fuori, emanando una costante aurea di simpatia ed allegria.