Alessandro Tonolli: Ho vissuto tutta la vita per il basket

Alessandro Tonolli, capitano della Virtus Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport durante la trasmissione "Basket Time"  Riavvolgi il nastro al momento in cui sei arrivato a Roma: " A Roma il presidente era Corbelli. Si fece male Donato Avenia e si liberò un posto in squadra. Io giocavo a Brescia, in B1, arrivai in Novembre e per me fu una grande emozione"  Le differenze tra la Virtus di Corbelli e quella di Toti: "Tra la Virtus di Corbelli e quella di Toti c'è una differenza economica. Nella prima si puntava con giocatori "medi" ad arrivare ai playoffs mentre con il cambio di presidenza l'obiettivo è diventato vincere. Abbiamo raggiunto tanti traguardi importanti che denotano una voglia di conquistare gli obiettivi migliori possibili"  La connotazione italiana nelle squadre si è persa, come mai? "Prima gli americani erano solamente due per squadra poi con il cambio delle regole abbiamo assistito ad un cambiamento che ha portato meno italiani all'interno dei vari roster; è questo sostanzialmente il motivo: un cambio delle regole"  Che rapporto hai avuto con Caja? "Devo tanto ad Attilio Caja che ha avuto il coraggio di mettermi in campo nonostante venissi da una serie minore. Mi fece giocare molti minuti sino a regalarmi il quintetto" I ricordi della vittoria della Supercoppa: "Sono passati tanti anni dalla Supercoppa del 2000. Grandi emozioni, grandi ricordi. In quell'anno facemmo un girone preliminare arrivando ad una final four in cui ce la giocammo con squadre blasonate. Basti pensare che la Virtus Bologna vinse tutto, mancava solo il trofeo che siamo orgogliosi di avergli strappato" la perdita di Davide Ancilotto, un momento triste: "La scomparsa di Davide è un neo di questa mia meravigliosa avventura. E' stato un dolore enorme perchè ho perso un amico. Io stavo facendo le Universiadi a Bari e quando mi raccontarono dell'accaduto mi precipitai in città, capii immediatamente che era successo qualcosa di grave. La cosa più bella è l'amore che è rimasto da parte dei tifosi"  Come stai vivendo il momento di Siena? "La vicenda Siena la vivo dall'esterno, ne prende atto con dispiacere anche perchè in questi anni abbiamo disputato due finali scudetto con loro e certo sapere certe cose, ora, fa pensare..." Parker. Righetti, Allen...E' la squadra più forte con cui hai giocato? "Se devo pensare ad una squadra con cui mi sono divertito, giocando con gente davvero forte, è sicuramente quella. Era stata costruita per arrivare ai playoffs e nonostante ciò è arrivata la Supercoppa ed il terzo posto in campionato. Se penso ad un'altra squadra, penso a quella dell'anno scorso; basta fare un solo nome: Gigi Datome. Due annate finite in maniera inaspettata"  Ti senti con Gigi? " Lo sento spesso, molto attraverso What's app. A chi non sarebbe piaciuta una carriera come quella di Gigi, si merita tutto il meglio possibile nella sua carriera attuale e futura. Giocatore speciale, uomo speciale: gli voglio un gran bene"  Hai rimpianti in questi anni? "In questi 20 anni ho dato tutto, dentro e fuori, non ho nessun rammarico" Il tuo ricordo dei diversi allenatori: "Bucchi è stato un buon allenatore, ne posso solo che parlar bene. Pesic, grande allenatore che pretendeva molto, anno difficile per via di qualche problema fisico. Repesa altro grande coach, un vincente, uno dei migliori mai visti nella capitale. Matteo Boniciolli è un allenatore preparato che sa cosa sia il basket, lo ricordo con piacere, era molto divertente. Marco Calvani lo ho avuto prima come vice di Caja e poi lo scorso anno: allenatore molto esigente che stimo molto"  Bodiroga, Parker, Myers...hai giocato con tanti campioni: "Sono giocatori che ti lasciano dentro molto. Persone speciali con le quali è bellissimo giocare e condividere ogni esperienza"  Ti senti romano? "Mi sento assolutamente romano anche se quando torno a Mantova mi riprendono...."  Cosa diresti ad un bambino che è indeciso se scegliere tra il basket ed il calcio? "Ad un bambino direi di scegliere il basket perchè è uno sport bellissimo, corretto, sano e soprattutto leale. Ho amici che spesso porto a vedere per la prima volta una partita e se ne innamorano subito, con il calcio questo non avviene" Il tuo rapporto con la maglia azzurra: "Per un ragazzo giovane, per un giocatore, indossare la maglia azzurra è il massimo che si può ottenere. Ho avuto questa fortuna e ringrazio chi mi ha convocato e chi mi ha dato questa opportunità. Non ho mai giocato dei tornei internazionali, una cosa che mi manca"  Ti sarebbe piaciuto giocare con qualcuno? "Mi sarebbe piaciuto giocare con qualche stella del basket americano: un Michael Jordan non mi sarebbe dispiaciuto"  Cosa ti aspetti succeda sabato? "Voglio sia una festa, voglio vedere la gioia dei miei tifosi che mi hanno accompagnato in tutti questi anni" Cosa vedi nel tuo futuro? "Parlerò con il presidente sperando di ritagliarmi un posto in società, ho vissuto per tutta la vita di basket e spero di poter continuare"