Terrell Stoglin: 'Ho qualità per far parte di un team in NBA'
Il giocatore annuncia di voler andare alla Summer League a cercare un contratto in NBA
Terrell Stoglin ha parlato a La Prealpina del futuro, ammettendo di voler tentare la NBA, ma non chiudendo le porte al ritorno a Varese
NBA «La Nba è il mio sogno e a soli 22 anni mi sembra un po' presto per abbandonare il desiderio che coltivo da una vita. Del resto, negli anni trascorsi al College con Maryland University e successivamente proprio nelle Leghe Estive ho avuto la netta sensazione di avere le qualità necessarie per poter far parte di qualche team Nba. Per queste ragioni la prossima estate parteciperò ad alcune Summer League e avendo ricevuto un paio di inviti non ho ancora deciso con quale squadra scenderò in campo. Queste sono valutazioni che per questioni di opportunità, farò più avanti sapendo benissimo che conta molto la fortuna ed il trovarsi al momento giusto nella squadra giusta»
Niente Varese «Non intendevo questo ma che, come già successo nelle due estati precedenti, nelle prossime settimane la mia attenzione sarà focalizzata sui professionisti americani coi quali vorrei rigiocarmi tutte le mie carte. Tutto ciò con la consapevolezza che, comunque, uno spazio in Europa potrei sempre trovarlo. Detto questo, sento di dover ringraziare dirigenti e staff di Varese per avermi offerto la possibilità di misurarmi col campionato italiano, torneo che ho trovato assai più competitivo rispetto a Francia, Ucraina e Polonia. Il rammarico, semmai, è di essere arrivato a stagione quasi finita e aver avuto poche partite a disposizione per mettermi in mostra»
Esperienza italiana «E mancato il tempo adeguato e indispensabile per entrare meglio nei meccanismi di squadra. Penso di aver dato un discreto contributo, ma sono sicuro che con qualche settimana di allenamento e qualche partita in più avrei fatto di meglio in favore di una squadra che stavo iniziando a conoscere, vedi i 5 assist prodotti nella gara persa in maniera sfortunata contro Siena. Poi, un giocatore come me, sostanzialmente una guardia realizzatrice, ha bisogno di un perfetta integrazione tecnica e tattica col gruppo per riuscire ad esprimersi al massimo livello. Ed è un peccato che tutto sia finito così presto perchè qualcosa di buono iniziava a vedersi»
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