Federico Casarin: 'Stagione deludente ma resta ancora uno spiraglio'
Le parole del DS della Reyer Venezia
Stagione 2013-14. C’è poco da dire, se non finire al meglio una stagione che, sembra stupido dirlo, tiene ancora aperto un piccolo spiraglio. Voglia e impegno non mancheranno, lo dobbiamo a presidente, società e tifosi. L'impegno c'è sempre stato ma non si è trasformato in punti. Ora le valutazioni non contano, le faremo alla fine con decisione, senza proclami.
Di chi le colpe. Non parlerei di colpe ma situazioni da analizzare. Se avessimo saputo come sarebbe andata avremmo operato in maniera diversa. Di certo non siamo contenti, le aspettative erano diverse. Poi bisogna fare i conti con fattori come alchimie, infortuni, amalgama. A fine anno metteremo tutto sul tavolo e trarremo le conclusioni con massima serenità.
Stagione da buttare? Reyer non è solo la prima squadra ma un progetto che riguarda femminile, giovanili, sponsor, sociale. Nessuno nega che la prima squadra maschile sia il fiore all'occhiello, ma la società non si può giudicare solo per i risultati di questa. Dovesse andar male l'ultimo spiraglio ancora aperto, ripartiremo dall'entusiasmo ed energia della proprietà.
Critiche a Casarin. Le critiche fanno parte del gioco, specie se arrivano da persone competenti. Quest'esperienza al fianco del presidente ha contribuito alla mia crescita manageriale, sono sereno. Nonché il primo a prendere le mie responsabilità.
Cambio Mazzon-Markovski. In quel momento abbiamo valutato fosse la scelta migliore per il bene della squadra. Non era solo un discorso tecnico e i risultati stavano dando ragione. Ribadiamo che Mazzon non era il solo colpevole.
Programmare il futuro. L’11 maggio inizieremo a ragionare, la speranza per quanto difficile è che il cammino possa proseguire oltre quella data (ultima giornata a Pesaro ndr). Tutto finirà sul tavolo e, come sempre, si valuterà per il bene della società.
Sentirsi in discussione. Tutti i giorni, se sentissi di essere appagato lascerei come da giocatore smisi quando capii di non avere più stimoli. Mi sento tutt'altro che arrivato, non lo pensavo nemmeno due anni fa quando ricevetti il premio di miglior dirigente. Ho lo stesso entusiasmo degli anni in cui vincemmo la B d'Eccellenza, la Legadue e conquistammo i playoff”.