Toti: Il basket si deve svegliare. Minucci presidente? Le mie perplessità aumentano
Le parole del presidente della Virtus Roma
Claudio Toti, proprietario della Virtus Roma da oltre un decennio, ed uno dei due voti contrari a Ferdinando Minucci come prossimo presidente di Lega Basket, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera parlando della pallacanestro italiana.
Come rilanciare il movimento. Il compito spetta a Lega e Federazione con il nostro sostegno. Ecco perché in sede di elezione del nuovo presidente di Lega sono stato contrario alla scelta di Minucci (14 voti favorevoli su 16, ndr). Niente di personale, ma se il sistema non funziona bisognava dare un segnale di discontinuità, farsi venire qualche idea rivoluzionaria ed era più facile trovarla in chi non fosse già da tempo in questo ingranaggio. E poi non capisco la fretta che si è avuta, visto che ancora c'erano a disposizione sette mesi per pensare.
Rapporti con Minucci. Ripeto, niente di personale, anche se dico che alla luce delle notizie di questi giorni (la messa in liquidazione della Mens Sana Basket, l'ipotesi di bancarotta fraudolenta, le perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede del club che hanno portato all'accusa di false comunicazioni sociali sui bilanci dal 2009 al 2013, la prevista revoca dell'affiliazione, ndr) le mie perplessità non possono che aumentare. Se chi di dovere dovesse decidere che lo scudetto dello scorso anno non è stato regolare, io lo prenderei volentieri, anzi... Il problema è che parliamo di codice etico, di bilanci virtuosi e di spending review, ma poi nei fatti questi principi non vengono rispettati. Roma ha sempre fatto i conti con le proprie disponibilità economiche e, forse, è stata costretta a disputare un torneo in cui non si giocava ad armi pari.
Futuro per Roma. Come facciamo a salvare questo sport? A Roma, per esempio, se Acea non rinnoverà la sponsorizzazione non vedo grandi prospettive. La crisi generale del Paese si ripercuote sul nostro movimento e se grandi imprenditori sono usciti dal basket un motivo ci sarà. Stimo Gianni Petrucci, ma anche lui come Federazione dovrà collaborare alla ricerca di idee e soluzioni, econo-miche e tecniche. Mi piace l'idea di una televisione della pallacanestro italiana, se ben supportata potrebbe essere uno strumento utile per aumentare quella visibilità che negli ultimi tempi è andata scemando. Non vorrei invece sentir dire che chi ha difficoltà economiche non può iscriversi al campionato; piuttosto sarebbe opportuno ragionare su come dare una mano a chi è in difficoltà, riducendo i costi federali e le altre penalizzazioni che incombono sulle società (le multe, ndr).
Luce in fondo al tunnel. C’è, ma dovremo essere capaci di accenderla. Per esempio, lancio un'idea: perché non creare a Roma una polisportiva con due squadre iscritte nei massimi campionati, sul modello di altre capitali europee, per trovare sinergie importanti? Certo, vista la mia fede vorrei si facesse con la AS Roma, come ho accennato al presidente James Pallotta conoscendo il suo amore per il basket che lo ha portato a investire nei Boston Celtic. Però poi andiamo a vedere la situazione degli impianti e scopriamo carenze strutturali che non ci permettono di pensare in grande: la Virtus gioca al Palazzetto dello Sport progettato da Pierluigi Nervi per l'Olimpiade del 1960, che sarà pure un'opera d'arte, ma paga dazio, in termini di comfort per il pubblico e per lo spettacolo, alla sua anzianità. E in questa situazione è difficile fare sogni.
Futuro di Roma appeso ad un filo. Il filo della realtà: non credo di essere un mecenate, ma un presidente appassionato che ha investito molto in questi anni nel basket e per il basket. E la delusione di chi è costretto a constatare come, malgrado tanti sforzi, la Roma del basket non sia cresciuta. La domanda è inevitabile: è solo un problema della mia città? O il basket ha perso di appeal, visibilità, capacità di emozionare”.
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