Pianigiani: Vincere in Italia è nel DNA di Milano, in Europa vogliamo competere
Il coach di Olimpia Milano ai microfoni di Radio Sportiva: Chi ben comincia è a metà dell'opera? Non nel nostro caso, anche se vincere la Supercoppa mi ha fatto piacere
Chiaro l’intento: «Voglio mostrare solidità e un’identità di squadra riconoscibile, con un nucleo che si mantenga per più di una stagione».
Siamo solo all’inizio: «Chi ben comincia è a metà dell’opera? Non è il nostro caso, anche se vincere la Supercoppa fa piacere. Arriveranno momenti difficili, anche molto presto, al di là dei facili entusiasmi».
E Milano a volte non è stata piazza semplice: «Lavorando per un grande club la pressione è giusto che ci sia. Al tempo stesso, in Eurolega sarebbe bello avere la pressione di dover battere Cska o Fenerbache. Al momento non è così, ma magari ci fosse perché significherebbe che siamo già al loro livello. Dobbiamo far rispettare un marchio di eccellenza come quello di Armani. La pressione che sentiamo è di dover dare il meglio ogni giorno. Dobbiamo crescere per un grande salto di competitività, un salto che il club ha già fatto come testimoniano anche le presenze dei tifosi».
Già espresso il concetto sul rapporto Fiba-EuroLeague: «Vorrei giocare in EuroLeague con i miei giocatori. Il basket è sport atipico, perchè c’è la Nba che è mondo a parte e i giocatori non li concede. Le finestre falsano il tutto, anche se capisco che ogni allenatore vorrebbe avere sempre i giocatori migliori».