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EuroLeague 20/12/2014, 14.30

Olimpia Milano: promossi, bocciati e rimandati dopo la regular season di Eurolega

L'Olimpia Milano approda alle Top 16 di Euroleague. Un'analisi della regular season della truppa di coach Luca Banchi

EuroLeague

Per il secondo anno consecutivo l’Olimpia approda alle Top16, dopo aver chiuso il girone di RS al quarto posto con un bilancio di 5 vittorie e 5 sconfitte (Che nella passata stagione era valso la seconda piazza del raggruppamento). Per l’Olimpia si prospettano 14 partite impegnative, dove affronterà CSKA, Fenerbahce, Efes, Baskonia, Malaga, Olympiacos e Nizhny Novgorod. Dedichiamo quindi un’analisi approfondita all’Olimpia, analizzando le prestazioni dei singoli e gli aspetti più generali del gioco della compagine meneghina in questa prima fase di Eurolega. Il campione di sole dieci partite giocate non è ideale per valutare al meglio il rendimento dei milanesi, ma può sicuramente fornirci qualche spunto interessante. Ecco quindi qualche aspetto positivo e alcuni dati negativi da considerare in vista delle Top16.

 

(foto: Agenzia Ciamillo & Castoria)

 

LE NOTE LIETE

 

SAMARDO SAMUELS: Il centro giamaicano è al suo secondo anno sotto la Madonnina e, dopo una prima annata di adattamento alla pallacanestro europea, sta dimostrando tutte le sue potenzialità in questa prima parte di campionato e nel girone di Eurolega. Il 24 biancorosso ha sensibilmente migliorato le proprie statistiche nella competizione continentale, passando da 9.5 a 12.6 punti a partita (Con una percentuale da 2 cresciuta dal discreto 50.6 % della passata stagione a un più convincente 57%) e da 3.9 rimbalzi ai 5.8 attuali (Un buon dato, che lo colloca attorno alla ventesima posizione nella classifica dei rimbalzisti della competizione). Anche la valutazione media ha subito un sensibile incremento (Da 8.5 a 13.6). Tutto questo giocando 4 minuti di media in più rispetto all’anno scorso. Samuels è andato in doppia cifra nelle prime 8 gare del girone, risultando spesso tra i migliori della propria squadra. Nelle scorse Top16 il giamaicano, reduce da un infortunio alla mano patito nella prima fase contro lo Zalgiris Kaunas, partì in sordina, ma il suo rendimento crebbe nelle successive partite. Se Milano vorrà puntare a un posto agli ottavi avrà bisogno del miglior Samuels. Spetta al figlio di mamma Jacqueline non deludere le aspettative.

 

DANIEL HACKETT: Un’estate burrascosa passata tra fughe, polemiche, post sconsiderati e conclusasi con la severa squalifica comminatagli dalla Commissione Giudicante. Allontanato per sei mesi dal campionato nazionale, Hackett ha potuto così concentrarsi su un’unica competizione, recuperando dai numerosi acciacchi che ne avevano condizionato la seconda parte della scorsa stagione. In questa RS appena conclusasi Hackett pare ritornato ai fasti dell’ultimo periodo senese. Leadership, difesa, punti, rimbalzi, assist. Non c’è un singolo aspetto del gioco in cui il pesarese non si sia distinto, contribuendo alla causa con 13.2 punti (Leader della squadra, con un ottimo 40.5% da 3), 4.8 assist (Decimo passatore della competizione e un ottimo rapporto assist/TO) e 3.8 rimbalzi. Un inizio di stagione indubbiamente solido per il numero 23, con l’indimenticabile ultimo quarto da 17 punti giocato nella fondamentale gara contro il Bayern Monaco. Il recupero di Hackett ad alto livello non può che essere un’ottima notizia per i tifosi biancorossi.

 

NICOLÒ MELLI: il 23enne reggiano è ormai il “veterano” del gruppo milanese, essendo giunto alla sua quarta stagione con i colori biancorossi. Gradualmente migliorato nel corso della propria esperienza meneghina, Melli è ormai diventato una certezza per l’Olimpia, con la fama di solido difensore e giocatore (Fin troppo) ordinato in attacco. Fresco di rinnovo annuale siglato in estate, si è trovato a condividere lo spot di ala grande con un fenomeno del basket europeo come Linas Kleiza. La presenza dell’ingombrante collega non ha influito sul rendimento del reggiano che, con l’eccezione di qualche passaggio a vuoto, in questa RS ha spesso offerto prestazioni convincenti. Le sue cifre, 5.8 punti (60% da 2 e 34.8% da 3) con 3.7 rimbalzi in 20’ di utilizzo, non sono così scintillanti. Si fa però notare per il miglior defensive rating della squadra (109.1) e il secondo miglior ORtg (122.9). Dieci partite sono poche per fidarsi ciecamente dei numeri, ma essi sembrano confermare l’idea che con Melli in campo l’Olimpia giochi meglio su entrambi i lati del campo. Un Melli non appariscente ma sempre utile, forse ancora un po’ timido nel prendersi responsabilità in attacco (Ha l’Usage più basso tra i giocatori con un minutaggio significativo), soprattutto vicino a canestro. Ma per il momento è sufficiente così, aspettando Kleiza.

 

DAVID MOSS: il 31enne di Chicago è da tutti considerato il collante della squadra, sia fuori che dentro il campo. Lo confermano i numeri, con 7.2 punti di media (39% da 3) e il buon contributo a rimbalzo (3.5 ad allacciata di scarpe). Lo ribadisce un defensive rating tra i migliori e il buon apporto offensivo pur giocando da spot up shooter. Poche parole per un giocatore solido e sempre affidabile.

 


(foto: Agenzia Ciamillo & Castoria)

 

LUCI E OMBRE

 

JOE RAGLAND: L’adattamento alla massima competizione europea (Per questioni di taglia fisica e di ruolo all’interno del roster rispetto alla precedente esperienza brianzola) era una delle maggiori incognite legate all’arrivo del playmaker liberiano a Milano. A questa si è aggiunta la squalifica di Daniel Hackett in campionato, che ha costretto coach Banchi a presentare due formazioni diverse nelle due competizioni. Fattori che hanno condizionato il rendimento di Ragland, vediamo come: La presenza di Hackett in Eurolega ha chiaramente influito sul minutaggio del liberiano, e conseguentemente anche sulle sue responsabilità offensive. Ragland gioca 5 minuti di media in meno rispetto al campionato (22’ invece di 27’), mentre i suoi tiri scendono da 8.5 a 7. Non una differenza troppo marcata, ma è interessante notare la differente selezione dei tiri nelle due competizioni. In Eurolega il numero 1 biancorosso prende 3.2 tiri da 2 a partita (Convertendone il 47%) e 3.8 dalla lunga (Con il 39.5%), in Italia la differenza è lampante: 5 tiri da 2 (Con la sensazionale percentuale del 62%) e 3.5 dai 6.75 metri (Con il 45%). L’approccio all’Eurolega è stato buono (Soprattutto in attacco, l’offensive rating dice 129.8, il migliore del team), anche se rimane qualche lacuna difensiva da colmare (Ha il secondo peggior defensive rating della squadra, con 115), ma in vista delle Top16 servirà un rendimento maggiore, magari seguendo l’esempio del suo predecessore Curtis Jerrells.

 

ALESSANDRO GENTILE: il capitano biancorosso, fresco di nomination al FIBA Europe Player of the Year, sta vivendo un inizio di stagione in chiaroscuro, tormentato dai dolori alla schiena che gli hanno fatto saltare alcune gare di campionato e la trasferta catalana in Eurolega. Dolori alla schiena che pare stiano condizionando anche le sue percentuali al tiro, soprattutto dalla lunga distanza (24% da 3 tra campionato e Eurolega). L’apporto di Gentile rimane comunque fondamentale per l’Olimpia in vista delle Top16, anche per il contributo dato a rimbalzo e come regista “occulto” del team (Terzo miglior passatore della squadra). Ma per dare l’assalto agli ottavi (Nella scorsa stagione fu costretto a dare forfait contro il Maccabi a causa di uno stiramento) servirà un apporto offensivo migliore (Al momento la sua eFG% è la più bassa della squadra, con il 40%).

 

ASSIST, PALLE PERSE E SCELTE DI TIRO: Il gioco di Banchi è stato spesso criticato per la mancanza di coralità e per l’eccessiva importanza data alle individualità nella metà campo offensiva. La media assist per partita della squadra sembra confermare questa opinione diffusa. L’Olimpia si trova infatti al penultimo posto nella classifica degli assist con 15 di media (Fa peggio solo lo Zalgiris Kaunas). Un attacco poco corale, ma che almeno spreca pochi palloni. Le 10 perse di media sono infatti il dato migliore della competizione, mantenendo così un accettabile rapporto assist/TO. Un’altra critica che viene spesso rivolta al gioco dell’Olimpia riguarda l’abuso del tiro da 3 punti. Effettivamente i biancorossi sono nelle prime posizioni per quanto riguarda i tentativi dalla lunga (Quarti con 25.3 triple tentate a partita, con il 35.2% a bersaglio) mentre sono solamente diciannovesimi per tentativi da due con 37.8 tiri (convertiti con il 48.4%). Ma questa preferenza per il tiro da fuori è davvero così deleteria per il gioco dei biancorossi? I numeri dicono di no: nelle cinque vittorie del girone l’Olimpia ha tirato in media 32.2 volte da 2 (57.1% di realizzazioni) e ben 29 da tre (Con una buona percentuale del 36.6%). Nelle cinque sconfitte i tentativi da tre scendono drasticamente a 21.6 (Segnandone uno su tre), mente salgono quelli da 2 punti (43.4 a match con un misero 41.9%). Il tiro al piccione non vi piace? Facciamocene una ragione, i numeri non sono dalla nostra parte. L’augurio è che i biancorossi riescano a ripetere le ottime percentuali dai 6.75 tenute nelle Top16 della passata stagione.

 

(foto: Agenzia Ciamillo & Castoria)

 

OLIMPIA, ABBIAMO (PIÙ DI) UN PROBLEMA!

 

MARSHON BROOKS: Arrivato in estate tra l’entusiasmo e la curiosità dei tifosi milanesi, Marshon Brooks ha finora fornito prestazioni altalenanti e contraddittorie, a volte relegato in panchina per larghi tratti di partita da coach Banchi, che pare non voler concedere il minimo errore o disattenzione all’ex Nets. Come nel caso di Ragland, il rendimento tende a calare tra campionato e Eurolega. Una flessione sicuramente giustificata dalla differenza di competitività, ma che rispecchia le difficoltà che Brooks sta incontrando nell’adattamento al basket europeo. 8.5 punti (40.4% da 2 e 32% da 3), 2.4 rimbalzi e meno di un assist a partita, in circa 16’ di utilizzo. Tutto questo calamitando il 30% dei possessi offensivi della squadra e con un ORtg di 92.4 (Il peggiore, la squadra viaggia a 108.1). C’è ancora tempo per migliorarsi, ma dal 2 gennaio si gioca per conquistare un posto agli ottavi. Servirà un Brooks diverso.

 

LINAS KLEIZA: Deluso dall’ultima esperienza in riva al Bosforo, Linas Kleiza ha accettato la corte dell’Olimpia per rilanciare la propria carriera a livello europeo. Ma, a parte qualche picco di prestazione (I 27 contro il Turow sono il suo massimo in carriera nella massima competizione del vecchio continente), al momento l’apporto del lituano alla causa biancorossa è stato abbastanza deficitario. L’impressione è che Kleiza sia poco coinvolto nel gioco dell’Olimpia, e questo è ampiamente dimostrato dalle sue statistiche. Nella propria metà campo è spesso in difficoltà, e il peggior defensive rating della squadra (117.1 punti concessi ogni 100 possessi) è un indizio a favore di questa tesi. Il suo cambio, Melli, concede in media 8 punti in meno e va a rimbalzo con maggior profitto. Nei 14 metri offensivi il rendimento del lituano migliora (8.6 punti con il 60% da 2 e il 37.5% da tre, miglior dato della sua carriera europea), ma a sorprendere è la sua selezione dei tiri, con soli 2.5 tentativi da 2 a partita, contro i 4 dalla lunga. Per un giocatore che nelle sue precedenti esperienze europee ha sempre preferito i tiri dentro l’area (6.60 tentativi da 2 contro i 3.15 da fuori) è un grosso cambiamento, che al momento non sembra pagare grossi dividendi.

 

SHAWN JAMES: Il centro ex Maccabi è forse il caso più spinoso di questo inizio di stagione per l’Olimpia. Complice l’operazione alla schiena patita nell’ultima stagione con i gialloblu di Tel Aviv, che ne sta condizionando il ritorno all’attività agonistica, le prestazioni del lungo arrivato in estate per fornire atletismo, difesa e stoppate nel pitturato si sono rivelate molto deludenti. Il minutaggio garantito dal centro proveniente dalla Guyana è stato spesso insufficiente, e le sue medie (3.3 punti e 2.8 rimbalzi in 12’) sono al minimo nella sua carriera europea. Il Presidente Portaluppi ha ribadito negli scorsi giorni la fiducia nel giocatore e la volontà della società meneghina di aspettare una crescita delle prestazioni di James. La sensazione diffusa è che, in vista delle Top16, un’aggiunta sotto canestro possa essere più che utile.

 

RIMBALZI E DIFESA PERIMETRALE: I problemi dei singoli giocatori si riflettono sulla squadra, e le lacune sotto canestro influenzano i dati a rimbalzo dell’Olimpia. I biancorossi sono ultimi tra le squadra qualificate alle Top16 per rimbalzi catturati (33.1 totali e 21.8 in difesa) e secondi solo al Maccabi per quelli concessi (37.5). Se i biancorossi vorranno fare strada fino agli ottavi dovrà crescere di intensità anche la difesa sul perimetro. Al momento l’Olimpia concede agli avversari il 38.1% dalla lunga distanza (Che sale al 44% nelle sconfitte e si abbassa drasticamente al 32.8% nelle gare con esito favorevole). Nelle scorse Top16 l’Olimpia costruì gran parte dei propri successi su una difesa perimetrale asfissiante (30.2% da tre concesso agli avversari), vedremo se la squadra attuale saprà ripetersi.

 

Articolo di Simone Zappa (Orgoglio Biancorosso)

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 32 Commenti
  • Qohelet 21/12/2014, 13.57 Mobile

    Grazie per i complimenti, troppo buoni.

  • teuzp 21/12/2014, 10.31 Mobile
    Citazione ( Yuri 21/12/2014 @ 01:23 )

    Ma delle voci sul possibile ritorno di Licio Jerrels ne vogliamo parlare ?

    Si ma se le voci arrivano dalla Gazzetta....mmmmm non saprei

  • Yuri 21/12/2014, 01.23 Mobile

    Ma delle voci sul possibile ritorno di Licio Jerrels ne vogliamo parlare ?

  • stedb 20/12/2014, 23.24 Mobile

    Interessante notare che nessuno dei nuovi passa a pieno l'esame Eurolega

  • snork60 20/12/2014, 18.59 Mobile
    Citazione ( TriplasKleiza 20/12/2014 @ 18:34 )

    dipende, ad esempio moss è micidiale quando tira dall'angolo piedi a terra fatto sta che dobbiamo creare qualche schema per le triple di kleiza, che siano blocchi o circolazione

    Moss si, Kleiza no. Vero.

  • leomin 20/12/2014, 18.51

    Gioco poco corale, mancanza difesa a zona, a rimbalzo non si va in molte occasioni, e infatti siamo ultimi, nuovi insufficienti, in due righe è tutto qui.. Banchi date na mossa..

  • MattBonner 20/12/2014, 18.44 Mobile

    Complimenti per l'inizio di una brillante carrira ;) per il resto siamo tutti concordi che serva un centro alto, cattivo e che sappia difendere, speriamo lo sia anche Portaluppi

  • TriplasKleiza 20/12/2014, 18.34
    Citazione ( snork60 20/12/2014 @ 17:21 )

    Sicuro che tirare da tre piedi a terra sia più facile che non tirare in uscita dai blocchi? Kleiza rende molto di più in situazioni simili alla seconda delle due ipotesi... :-)

    dipende, ad esempio moss è micidiale quando tira dall'angolo piedi a terra
    fatto sta che dobbiamo creare qualche schema per le triple di kleiza, che siano blocchi o circolazione

  • giomo2 20/12/2014, 18.09

    Bravo Simone, bell'articolo dettato da un occhio critico e preparato e non accecato dal tifo. Avanti così che rubi il posto a Luca. :-))))

  • Ottoo 20/12/2014, 18.01

    Molto bravo, condivido le tue analisi

  • mimancavescovi 20/12/2014, 17.32 Mobile
    Citazione ( TriplasKleiza 20/12/2014 @ 17:09 )

    che il pivot sia indispensabile è un dato di fatto, ma dobbiamo prenderlo con le caratteristiche di James, uno che sia un fattore in difesa per quanto riguarda meacham non è certamente un fenomeno ma un buon playmaker al quale se venisse data un p ...

    Concordo che debba essere un centro difensivo ma con caratteristiche un po' diverse da james. Più che uno stoppatore che inevitabilmente a rimbalzo ci va poco, serve un centro di stazza che occupi l'area anche considerando la scarsa propensione difensiva di kleiza e di ragland che fa entrare tutti (meacham non lo vedo in questo aspetto molto migliore)

  • snork60 20/12/2014, 17.21 Mobile
    Citazione ( TriplasKleiza 20/12/2014 @ 16:14 )

    è vero che kleiza non si fa apprezzare in difesa, ma in attacco ha poche colpe secondo me perché viene poco coinvolto dalla squadra, abbiamo un gran tiratore e non sappiamo fare uno schema che lo faccia tirare piedi a terra con spazio

    Sicuro che tirare da tre piedi a terra sia più facile che non tirare in uscita dai blocchi? Kleiza rende molto di più in situazioni simili alla seconda delle due ipotesi... :-)

  • bubu170 20/12/2014, 17.19 Mobile

    Buon articolo, condivido quella che è stato già scritto su Kleiza ed invece non condivido Melli tra "le note liete"; io lo avrei inserito in "luci ed ombre", perché se quello che ha fatto finora (con qualche eccezione) lo si considera ottimo vuol dire che allora lo si ritiene un giocatore normalissimo, ma ciò va in contrasto con il suo stipendio. Per ora lo vedo molto alterno e comunque quasi sempre sotto allo standard che ha dimostrato di poter tenere, ma non si scopre certo l'acqua calda, in quanto mi sembra sia da sempre il suo problema.

  • TriplasKleiza 20/12/2014, 17.13
    Citazione ( mimancavescovi 20/12/2014 @ 16:59 )

    Buona analisi e alla fine siamo sempre lì: samardo migliorato e se ne ha la percezione anche senza guardare le cifre. Poi però vedi che è ventesimo nei rimbalzi con neanche sei di media e un minutaggio incrementato (non oso pensare la posizione se ...

    i rimbalzi sono uno dei nostri più grandi problemi, oltre a non fare mai un tagliafuori molte volte ci facciamo sovrastare

  • LucaMilano 20/12/2014, 17.11 Mobile

    *** Commento moderato da Sportando ***

  • TriplasKleiza 20/12/2014, 17.09
    Citazione ( stella123 20/12/2014 @ 17:02 )

    Sulla carta Milano non ha nessun play di livello come tante delle altre squadre Top16. E comunque un pivot è indispensabile come il pane.

    che il pivot sia indispensabile è un dato di fatto, ma dobbiamo prenderlo con le caratteristiche di James, uno che sia un fattore in difesa

    per quanto riguarda meacham non è certamente un fenomeno ma un buon playmaker al quale se venisse data un po' di fiducia qualche beneficio ce lo porterebbe sia in termini di circolazione di palla che di gestione dei possessi; inoltre al contrario di ragland difende decentemente

  • stella123 20/12/2014, 17.02 Mobile
    Citazione ( TriplasKleiza 20/12/2014 @ 16:53 )

    il playmaker ce l'abbiamo (meacham), peccato che banchi non lo faccia mai giocare samuels quando è in giornata sa coinvolgere bene i nostri tiratori, peccato ce sia un po' discontinuo

    Sulla carta Milano non ha nessun play di livello come tante delle altre squadre Top16. E comunque un pivot è indispensabile come il pane.

  • mimancavescovi 20/12/2014, 16.59 Mobile

    Buona analisi e alla fine siamo sempre lì: samardo migliorato e se ne ha la percezione anche senza guardare le cifre. Poi però vedi che è ventesimo nei rimbalzi con neanche sei di media e un minutaggio incrementato (non oso pensare la posizione se consideriamo il rapporto rimbalzi/40 min). Se non si prende un secondo centro di livello, considerando che nei min in cui gioca kleiza da 4 difensivamente le cose peggiorano ulteriormente, sarà dura nelle top16. E qui noto con piacere che melli viene giudicato per quello che merita: cifre non spettacolari ma imprescindibile nell'equilibrio che da anche giocando da 5, nonostante ogni tanto leggo che viene criticato per essere morbido (e non vedo proprio come)

  • TriplasKleiza 20/12/2014, 16.53
    Citazione ( stella123 20/12/2014 @ 16:36 )

    A mio parere a Milano con tutti questi ottimi tiratori servirebbe un play e un pivot capaci di aprire per i compagni in modo veloce. Così facendo si avrebbe quel metro di vantaggio che renderebbe la squadra pericolosissima.

    il playmaker ce l'abbiamo (meacham), peccato che banchi non lo faccia mai giocare
    samuels quando è in giornata sa coinvolgere bene i nostri tiratori, peccato ce sia un po' discontinuo

  • Yuri 20/12/2014, 16.48 Mobile

    "Olimpia abbiamo (più di ) un problema" è un tocco di classe di non poco conto...
    :-)

  • stella123 20/12/2014, 16.36 Mobile
    Citazione ( TriplasKleiza 20/12/2014 @ 16:14 )

    è vero che kleiza non si fa apprezzare in difesa, ma in attacco ha poche colpe secondo me perché viene poco coinvolto dalla squadra, abbiamo un gran tiratore e non sappiamo fare uno schema che lo faccia tirare piedi a terra con spazio

    A mio parere a Milano con tutti questi ottimi tiratori servirebbe un play e un pivot capaci di aprire per i compagni in modo veloce. Così facendo si avrebbe quel metro di vantaggio che renderebbe la squadra pericolosissima.

  • albyolimpia 20/12/2014, 16.21

    Articolo ineccepibile.
    Adesso speriamo che i "problemi" riescano a girare qualche vite ed avere rendimenti più costanti sotto la guida del nostri leader Ale e Daniel

  • TriplasKleiza 20/12/2014, 16.14

    è vero che kleiza non si fa apprezzare in difesa, ma in attacco ha poche colpe secondo me perché viene poco coinvolto dalla squadra, abbiamo un gran tiratore e non sappiamo fare uno schema che lo faccia tirare piedi a terra con spazio

  • Enzo58 20/12/2014, 15.18 Mobile

    Davvero bel pezzo...ma a voler essere critici troppo corto e senza alcune voci che influiscono x esempio...e Luca Banchi?...e la gestione dei minutaggi?...e i quintetti leggeri con Melli 5?...le scelte che sembrano dei castighi tipo Brooks?...e i giochi in attacco solo x i tre solisti e senza alternative?...A voler essere buoni si pagano le 2 sconfitte iniziali con Barca e soprattutto il tracollo a Pana...detto questo l'anno scorso la squadra fece un salto di qualità notevole alle top 16 vediamo quest'anno se scatterà ancora la molla.

  • OlimpiaArmaniJeansMi 20/12/2014, 15.16

    Meglio stendere un velo pietoso su James và...............DOH

  • KeyEn 20/12/2014, 15.10 Mobile

    Bravo Orgoglio.....chi concorda che le 3 più grandi scommesse di Milano del mercato estivo, al momento sono tutte e 3 negative.. 0 su 3?

  • Pelle 20/12/2014, 15.05

    Bel pezzo Orgoglio Biancorosso
    Sicuramente per puntare alle final four si dovrà aver un maggior apporto da parte di James o nel caso non dia fiducia un altro 5.


    Parente di Frank? :-D

  • SCR74 20/12/2014, 14.51 Mobile

    Azzzzzz bella analisi, ma chi cazzz'è stu Simone Zappa, per che testata scrive ? Bella Simo :-) !!!

  • teuzp 20/12/2014, 14.46 Mobile

    Cmq bell'articolo!

  • teuzp 20/12/2014, 14.43 Mobile

    Spezzo una lancia a favore di Kleiza, lui ci mette del suo eh, però non è possibile che non si costruiscano tiri per lui...ha avuto un periodo in cui non la metteva neanche da solo, però non riesco a capire come non esista uno schema veloce, due blocchi in serie che ne so qualcosa (non sono un grande conoscitore di tattica) un "elevator doors screen"...diciamo che le colpe per Kleiza sono da dividere a metà, tra lui e il "sistema di gioco"