Pasquini analizza la sfida contro Utena
Le parole del coach di Sassari
Prima di parlare la sfida che attende i suoi ragazzi il tecnico biancoblu ha analizzato il momento: “Ci conosciamo da tanti anni, ci ho sempre messo la faccia e sono sempre stato abbastanza chiaro su quanto accade. La mia analisi va dal 20 dicembre al 22 gennaio: in questo periodo noi vinciamo partita 1 su 8, bruciamo la partecipazione Final Eight e in parte il passaggio di turno in Basketball Champions League. Se faccio una valutazione da un punto di vista tecnico-tattico devo dire che il nostro attacco è estremamente brillante, vedo condivisione palla e miglioramenti, ma ci sta mancando la qualità difensiva che avevamo raggiunto nella fase delle 7 vittorie. Ci stiamo lavorando molto ogni giorno e credo sia legata ai risultati, ci manca il mezzo passo in più. Sugli obiettivi non raggiunti sono responsabile come general manager- allenatore ed è il mio lavoro analizzare il problema: nella mia analisi viene fuori che in queste 8 partite abbiamo bucato Pesaro e Monaco. A Pesaro siamo arrivati in una condizione in cui non avevamo forza mentale dopo il grande sforzo nelle sfide con Trento e Murcia, mentre Monaco è una squadra di altro livello rispetto a noi cui si è unito il dispiacere di non far parte delle F8 e praticamente non siamo entrati in campo. Secondo me a Cantù abbiamo fatto una partita di grande qualità, a parte spezzone di secondo quarto in cui abbiamo avuto un calo a livello difensivo, la nostra è stata una prestazione valida e di cuore, dove ci è mancato un passaggio per arrivare fino in fondo.
Chi gioca le tre partite alla settimana sa – e ieri lo hanno dimostrato le partite Venezia-Varese e Torino-Brindisi- che i giocatori non sono dei robot, sono persone, e può capitare che resti fuori dalle Final Eight a 16 punti per un tiro carpiato da 10 metri ed è normale che ne soffri. Vedere ieri Venezia e Torino mi ha fatto capire che non siamo gli unici a non avere robot ma persone; nell’analisi di questo periodo posso dire che è vero abbiamo mancato degli obiettivi ma la prestazione c’è stata, ci è mancato il particolare per arrivare. Ho deciso che non parlerò mai più degli arbitri da adesso fino a fine stagione; mentre voglio fare chiarezza sulla situazione che riguarda Levi Randolph. L’ho tolto per un motivo fondamentale perché essendo un ottimo giocatore e un bravo ragazzo stava implodendo senza dare nulla al gruppo. Avevo paura che il gruppo potesse spersonalizzarsi utilizzando il fatto di essere uno in più per non dare il meglio”.
È il momento di guardare avanti: “Da adesso dobbiamo ragioniamo che mancano 14 giornate e diamo il nostro meglio nella costruzione di una squadra che oggi, dopo essere passata in mezzo a mille problematiche, ancora non è completa. Dobbiamo reagire nella maniera giusta su più fronti, abbiamo la possibilità di trovare un giocatore che sia il più utile possibile, non ci serve tanto ma quel particolare per fare in modo che le partite all’overtime fuori casa come con Venezia e Cantù vadano oltre e si vincano a prescindere. Abbiamo delle basi molto solide, crediamo in questo gruppo e nel roster costruito con 6 giocatori già confermati per la prossima stagione: una cosa non facile visto che quest’anno siamo partiti soltanto da due e il precedente da zero, abbiamo costruito la partita ex novo. Partire da sei è un grande vantaggio e sono convinto che il prossimo anno si trarranno i frutti: dobbiamo sfruttare al meglio questo periodo per costruite anche in ottica futura”.
Il futuro è già domani: “Domani arriva la Juventus Utena, una squadra che in campionato vince facile e ha avuto difficoltà solo con lo Zalgiris. Domenica ha vinto bene in campionato e arriverà fresca determinata a conquistare la vittoria. Anche noi abbiamo i nostri obiettivi: passare al turno successivo -se dovessero incastrarsi alcuni risultati- oppure trovare il migliore piazzamento per gli eventuali sedicesimi di Fiba Cup ai quali andremo senza vergognarci e con la voglia di fare bene. Lavoriamo dalla mattina alla sera, teniamo a ogni competizione che facciamo quindi non abbiamo niente di cui vergognarci. Il gruppo è unito e compatto”.
Quali sono le caratteristiche di Utena?
“I principali terminali offensivi sono i due americani Ireland e Dendy che ci hanno fatto molto male all’andata. Oltre a queste due pedine possono contare sui giocatori lituani che danno fisicità e profondità al roster: è una squadra che gioca molto fisica con il 3, il 4 e il 5 molto grossi. Noi dovremo essere bravi a correre in contropiede quanto più possibile ed essere aggressivi fin dal primo possesso”.
Che tipo di giocatore state cercando sul mercato?
“È un po’ che ci guardiamo intorno ma abbiamo le idee chiare: ci serve un giocatore che sia pronto ad essere inserito subito e che abbia esperienza europea. La fretta non è una buona consigliera quindi ci stiamo prendendo i nostri tempi: abbiamo bisogno di un giocatore che ci apra il campo”.
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