Attilio Caja: Contro Usak imponiamo il nostro ritmo

Molto chiaro, grazie. Le formulo i migliori auguri di buon lavoro.

Vivo il minibasket attraverso mio figlio che fortunatamente si è appassionato a questo bellissimo sport e gioca oltretutto nella squadra del paese dal quale lei proviene (società ammirevole). Son contento che sia nata una nuova realtà che ho anche visto da vicino in quanto la squadra di mio figlio ha proprio giocato contro i vostri di pari grado. Nascesse una squadra al mese e ci fossero canestri e campetti liberi in ogni quartiere. Ritengo che sia qui il problema...nel mio paese di residenza di qualche migliaio di anime ci son 3 campi da calcio e 0 palestre. I Paesi che hanno la fortuna di avere la palestra la condividono giustamente con tanti altri bellissimi sport. Siamo stufi dell'arroganza del calcio e di uno sport che fagocita tutto e vede investimenti ormai contro ogni morale ed etica. Grazie per aver deciso di investire nel basket ....e facciamoci sentire ...

Ahimé anche a Lei rispondo con colpevole ritardo per motivi di lavoro. La ringrazio a nome di tutta la mia famiglia per le condoglianze e spero incontrarLa presto per parlare di basket. Per il resto, condivido le Sue speranze e credo naturale che le varie realtà varesine dovranno a lungo termine collaborare. Ma é evidente che ciò' richiederà tempo e soprattutto confronto prima e condivisione poi di strategie atte a generare il famoso Big Player che attendiamo da anni. nel frattempoForza Varese dalla gelida Varsavia

Leggo solo ora il Suo email e rispondo. Non vorrei che ci fosse un malinteso. Basket Ignis Varese 1960 (BIV) ha iniziato con i ragazzi del 2004 ed il minibasket per evitare di attirare ragazzi già tesserati con altre squadre e le conseguenti probabili polemiche. Ma naturalmente cresceremo e progressivamente avremo tutte le squadre giovanili dai 10 ai 19 anni. Dopodiché speriamo che la dura selezione e l'insegnamento pluriennale permettano ai nostri atleti di continuare la carriera in squadre professionistiche.
Alla prossima discussione sul nostro amato Basket varesino

Ringrazio io Lei per le precisazioni (avevo letto nel passato ma non ricordavo dei grandi Dodo e Fabio) e per ciò che state facendo e farete per allevare giocatori e futuri uomini dentro e fuori gli impianti sportivi. Ho seguito da lontano le vicende che avevano avvicinato Lei, Ossola, Rusconi e Colombo al consorzio e rimasi molto dispiaciuto che risorse umane e finanziarie del vostro tenore non fossero state accolte a braccia aperte, in una società che dovrebbe fare dell'unione la vera forza della nostra bella ma decadente provincia. Confido che possiate fare bene "accanto" alle piazze storiche PV e Robur e non dispero che una finalmente illuminata dirigenza di PV possa, in un futuro prossimo, far confluire in un'unica società sinergie e competenze che rischiano purtroppo di vedere disperso negli anni il lavoro sapientemente e faticosamente compiuto. Saluti a Lei

P.S.: Pur non conoscendoLa personalmente colgo l'occasione per porgeLe condoglianze per la recente scomparsa di Suo padre, che ho avuto il piacere di conoscere e frequentare, prima quale dirigente ospedaliero e poi quale amministratore di un comune limitrofo a quello per 10 anni guidato dal dr. Vittorio.

La ringrazio . Ma è proprio per questo che ritengo necessario andare oltre la pur lodevole logica del minibasket e ragionare a vantaggio della fascia di età di cui si parlava . Come permettere ai ragazzi di conciliare i maggiori impegni agonistici con il parallelo aumento di lavoro scolastico ? Come rassicurare i genitori in tal senso ? Che iniziative prendere ? . Oggi ( parlo di ciò che vedo nel nostro territorio ) si fa sicuramente una buona semina , ma poi arrivato il momento del raccolto ci si accorge che mancano i mietitori ....Quanti ragazzi di potenziale si fermano a 16 anni per i problemi sopra evidenziati ? E' qui , a mio modo di vedere , che occorre intervenire, ed è qui che si passa da una logica di "formazione" ad una logica di "investimento" . Che , da quanto ho capito , è un po' quello che manca

Penso che sia difficile coltivare vivaio se non esiste squadra maggiore in grado di sostenere economicamente gli eventuali futuri campioncini. I nostri migliori ultimi italiani (Polonara e De Nicolao) hanno fatto carriera altrove.

Sono assolutamente d'accordo con Lei

Esatto! Il punto e' che secondo me - visto le differenti prerogative - e' la PV che deve presentare a Robur un piano ambizioso e molto concreto. Noi cerchiamo di sopravvivere nel professionismo e magari vorremmo anche ottenere dei risultati (tipo PO), loro vivono con piu' leggerezza lo status di scuola-fucina

Robur e Pallacanestro Varese hanno squadre giovanili sicuramente molto "forti" sul territorio. Hanno evidentemente notevole attrattiva. Tutto, da quel che vedo, funziona abbastanza bene fino ai ragazzi di 15/16 anni.Il problema è traghettare dai 16 ai 20/21 anni. È qui che vedo poche idee. E qui che tanti si perdono. Ed è qui che occorrono sinergie

Ok tutto chiaro, grazie!

Buonasera
rispetto le Sue opinioni ma mi permetto di sottolineare che tra i nostri piccoli atleti ce ne sono parecchi che non sarebbero in grado di pagare le quote (denaro) richieste dalle altre squadre. Le assicuro che per loro Basket Ignis Varese 1960 non é, come Lei sostiene, un capriccio dispettoso ma probabilmente l'unica possibilità di giocare a basket e noi ne siamo orgogliosi. E vedere Dodo Rusconi che passa ore in palestra spiegando ai ragazzini come si deve intendere il basket, raccontando aneddoti della Grande Ignis, trasmettendo entusiasmo e tecnica, é cosa indescrivibile. Gianfranco Ponti

La Robur per quelli nati negli anni '60 come il sottoscritto, è un mito; a maggior ragione per quelli che come Dodo e Aldo sono passati da quelle parti. Ed é doveroso dire che anche la Pallacanestro Varese impegna parecchie risorse sui giovani. Tuttavia é obbligo constatare che nessuna delle 2 ha generato un giocatore da nazionale per oltre 10 lunghi anni. Il nostro progetto nasce dall'idea di provarci con metodi e principi (non solo cestisti: da noi chi non rispetta gli altri é fuori, nessun insulto, nemmeno da parte degli allenatori) decisamente diversi. Ci proviamo e credo che a livello giovanile tutte le iniziative debbano essere accolte favorevolmente. Diverso invece il discorso per le squadre di vertice. Due squadre sono già molte in una città appassionata di basket ma con il braccino corto; noi non abbiamo nessuna intenzione di crearne una terza. Ma tifiamo Varese. saluti a Lei

Gentile Ponti, anche a lei - se ha voglia di rispondermi - pongo il quesito sulla Robur: la vivete come un competitor? Del resto una collaborazione con loro mi sembra ardua...e ancora: una minima possibilita' di dialogo con Coldebella sussiste? Paradossalmente potrebbe essere piu' semplice collaborare con la PV...magari mi sbaglio eh...cordialita'

Anche a varesebasket59... A mio parere qualsiasi realta' operativa sul territorio riguardo a reclutamento e formazione di giovanissimi (lo chiameremo settore giovanile che x quanto riguarda la PV e' poco redditizio) deve fare i conti con la Robur-Coelsanus. Mi confermate voi che vivete in zona che hanno marcia in piu? In definitiva la nuova Ignis - x la sua mission - potrebbe avere come insuperabile competitor la Robur...

BASKET Varese nel Cuore: che futuro? Il consorzio dei proprietari della Pallacanestro Varese si interrogherà sul futuro negli "stati generali" in programma nei prossimi mesi. Varese nel Cuore guarda al futuro BASKET Consorzio: allargare la base o accettare un socio? "Varese nel Cuore" prepara gli stati generali per fare il tagliando al nucleo pulsante della società. Al di là dell'assemblea delle prossime settimane per l'approvazione del bilancio della stagione 2015-16, si annuncia per i primi di marzo un incontro "a cuore aperto" dei soci della multiproprietà che regge le sorti della Pallacanestro Varese. L'idea parte dall'attuale CdA e ha l'obiettivo di capire quali strategie future sarà in grado di perseguire il club di piazza Monte Grappa: «Dopo 6 anni e mezzo ritengo giusto oga-nizzare un momento di riflessione per porsi delle domande utili per capire quali potranno essere le prospettive future del consorzio e della società» spiega il presidente Alberto Castelli. Alla luce delle risorse disponibili che ormai dal 2013-14 a oggi si sono stabilizzate tra i 3,5 e i 4 milioni, con oscillazioni al rialzo o al ribasso nell'ambito di 100 o 200mila euro, esistono soluzioni alternative a quello di un cospicuo ampliamento della base societaria per alzare l'asticella del budget e di conseguenza delle ambizioni? L'obiettivo dei vertici attuali che resteranno in carica per altri due anni era quello di portare a 80 il numero dei soci, e contare nella "massa critica" delle adesioni al Trust "Il Basket Siamo Noi" (ora a 368 soci con il 5 per cento delle quote del club, per salire al 10 per cento servirà però lo step a quota 1000). Ma se lo zoccolo duro di tutto quanto contribuisce a formare il budget non crescerà con la velocità auspicata, bisognerà fare i conti con la realtà e adeguare di conseguenza le ambizioni alle disponibilità effettive. Il che non vuol dire mettere da parte i sogni playoff - raggiungibili anche da chi spende molto meno ma azzecca le sue scommesse: vedi Cremona, Trento e Pistoia lo scorso anno e Capo d'Orlando nella stagione in corso - o cancellare le velleità internazionali che non sono incompabili con un monte stipendi netti che ha passato il milione di euro col cambio Doni Johnson per Melvin Johnson. Ma adottare politiche più confacenti alla realtà attuale di un club di medio livello della serie A, mettendo da parte la retorica populista del "noi siamo Varese", scegliendo invece un'identità caratterizzante dove le scommesse futuribili sugli Avra-movic e sui Pelle di domani avranno più appeal rispetto all' u-sato sicuro (ma neppure poi troppo...) inseguito negli ultimi anni nel "modello-Udinese" ipotizzato dallo stesso Castelli. Oppure l'ipotesi potrebbe essere quella di aprirsi all'esterno e verificare l'interesse di eventuali investitori extra consorzio ad entrare nella proprietà della Pali.Varese con quote superiori a quelle dell' 1 per cento attualmente riconosciute a ogni socio di "Varese nel Cuore". Il tutto verificando la presenza di figure interessate ad un ruolo di socio di maggioranza relativa, sotto certi aspetti con forme analoghe - ma diversi presupposti, quantomeno relativamente alle modalità attuative - rispetto alla proposta di Gianfranco Ponti dell'aprile di due anni fa. Da valutare però quanto compatibile con il concetto di proprietà frazionata che oggi permette a ciascun socio di partecipare alle scelte condivise delle strategie di fondo. Confidando che la squadra metta al più presto possibile in sicurezza una permanenza in serie A ovviamente imprescindibile per disegnare qualsiasi strategia, sarà il dialogo a tutto campo di questi "Stati Generali" a decidere verso quale direzione saranno indirizzate le scelte future. Giuseppe Sciascia

Il pensiero che la ignis1960 sia un'operazione x il bene del basket può risiedere nella mente forse dei bimbi del minibasket... io ci vedo, purtroppo, una enorme occasione persa per il basket a Varese. Il sig. Ponti è stato messo alla porta troppo rapidamente dal consorzio e dalla diagraziata dirigenza PallVa dell'epoca. Ciò non significa fosse da accogliere a scatola chiusa ma si poteva trovare la quadra. E si dovrebbe volerla trovare ora sostenendo le realtà già presenti in città (siano PallVa o Robur) xkè Varese è una parrochietta da 80k cristiani...mica il Queens... Invece x antipatie, vecchi rancori, nobiltà più o meno decadute e altre amenità tipicamente varesine ecco che spunta una realtà che a me, ripeto a me, pare un capriccio dispettoso. In bocca al lupo in ogno caso... x l'amore del gioco...

Sarebbe un bene per tutto il basket Varesino... finalmente una solo squadra per categoria forte che può ottenere risultati..

Buonasera, al fine di permetterLe di eliminare i cattivi/retro pensieri sul nostro progetto che, sono sicuro la farebbero dormire male, mi permetto di rassicurarLa anche a nome dei miei soci: nessuno di noi percepisce alcun compenso. E per quanto riguarda la visibilità sono di natura schivo ed i miei soci Aldo, Dodo e Fabio non ne hanno certo bisogno. Inoltre tutti i veri tifosi di Varese portanoi loro nomi nel cuore mentre fanno fatica a ricordare i giocatori passati da Varese nel ultimi anni. cordiali saluti e forza Varese. Gianfranco Ponti

La ringrazio per aver ripreso la notizia ma mi permetto di ricordare che il motore dell'iniziativa è Dodo Rusconi che ha il ruolo di responsabile tecnico affiancato da Fabio Colombo, saluti

Nell'ottica di Caja, di avere quintetto rapido, Kuba ci stava benissimo (tesseramento spalmato su 15 gare, contratto favorevole e persona carismatica). Le motivazioni fanno la differenza e il colored era la via giusta. Grosso rimpianto!

Domenica sara' sliding door. Purtroppo avremo addosso la stessa pressione che abbiamo avuto con Torino...ultimamente Sassari ha fatto grandi cose e ha vinto pure a Venezia. La vinciamo con una difesa aggressiva, conto che Ferrero sia coinvolto a tale riguardo

La domanda è: possiamo permetterci 3 poli , a Varese? Palla. Varese, Robur e Ignis 1960? Senza contare le squadre di"terza fascia" che hanno comunque sezioni giovanili ( tipo Tele7laghi ). Per carità, si tratta comunque di iniziative lodevoli, anche se resta il retro pensiero che il tutto possa essere legato anche ad desiderio di visibilità ostentata. Tanti dirigenti e pochi giocatori..Tanti costi di struttura e scarsa efficienza.

Io sono convinto che un giocatore già presente in Italia (serie A2) da poter prendere a gettone senza pagare tesseramento esista. Peccato che, come detto da Caja durante intervista, si pensi alla soluzione Ferrero come paliativo. Intanto le abbiamo perse e dal 20 Novembre abbiamo solo 3 lunghi di ruolo.

Speriamo di proseguire in questa direzione.

Per la cronaca, la Provincia dice che x Campani i tempi non sono brevi. Va bene spirito di appartenenza e impegno ma in una situazione drammatica come la nostra - e pensando non certo a domani ma a domenica - rimaniamo squadra monca senza ala forte. Paghiamo un prezzo enorme al caso Campani, se anche mai dovesse rientrare a fine febbraio

segnalo a Sportando la notizia del nuovo sodalizio Ignis Varese 1960 che ha messo sul piatto 1 milione di euro - al di fuori della Pallacanestro Varese - per la costruzione di un impianto sportivo da mettere disposizione per il movimento basket giovanile di Varese e provincia. Alle spalle grandi campioni del passato (Ossola) e imprenditori rifiutati dalla società (Coppa & c.) gli anni scorsi (Ponti)