NBA preview: Toronto Raptors
Le prospettive della franchigia canadese nel 'dopo Bargnani'.

A Toronto nelle ultime due stagioni Andrea Bargnani è diventato progressivamente 'IL' problema, il parafulmine dietro il quale nascondere i tanti errori di valutazione fatti dalla precedente dirigenza. Gli oltre 21 punti di media segnati dal mago nel 2010/11? Un ricordo sbiadito...
Con l'arrivo di Ujiri - qui un bellissimo post sulla sua storia,strappato a Denver con un contratto a tanti zeri - è iniziata una nuova era per i Raptors, e lo scambio di Andrea - negli USA definito dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori un vero e proprio furto ai danni dei Knicks - era inevitabile, necessario per entrambe le parti coinvolte.
Per il resto Ujiri non ha rivoluzionato il roster, anche perchè il buon Colangelo prima di salutare tutti non ha certo badato a spese, lasciando il suo successore con ben poco margine di manovra: sono arrivati 'Psycho T' Tyler Hansbrough e D.J Augustine dalla panchina dei Pacers, Steve Novak da quella dei Knicks e Austin Daye da quella dei Pistons, oltre al playmaker ex Marquette Dwight Buycks , buon protagonista nella scorsa summer league di Orlando. L'ultimo posto del roster se lo giocheranno durante il training camp l'angolano Carlos Morais, il super atleta Chris Wright e l'ex UTEP Julyan Stone, unico ex Denver portato in Canada dal nuovo gm.
Per il momento quindi si punterà sul nucleo della squadra dello scorso anno, che dall'arrivo di Rudy Gay ha mostrato un buon potenziale. Per la stagione i Raptors hanno chiuso al quattordicesimo posto NBA per punti segnati ogni 100 possessi - 102.9- ed al ventiduesimo per punti subiti ogni 100 possessi -104.7 -, cifre che non valgono un posto playoff nemmeno nella più abbordabile Eastern Conference. Spostando - no sportando, SPOSTANDO!- il focus sul periodo con l'ex Memphis in squadra emergono diversi dati positivi: prima di tutto il record, 18 vinte e 18 perse - contro le sole 16 vinte nelle prime 46 giocate; Milwaukee si è qualificata per la postseason con appena 38 vittorie... -, poi la crescita di Jonas Valanciunas - considerato da molti uno dei breakout players della prossima stagione, MVP della summer league di Las Vegas, nelle 19 occasioni in cui è stato impiegato tra i 30 e i 39 minuti ha segnato 13.5 punti con 7.8 rimbalzi e 1.9 stoppate con il 63% dal campo ed un notevole 82% ai liberi. Difficilissimo trovare un giocatore europeo con le sue caratteristiche fisiche e tecniche, ed ha appena compiuto 21 anni. Giusto dare a Colangelo il merito di averlo scelto nel 2011 pur sapendo che lo avrebbe avuto a disposizione solo dopo una stagione- ed il rendimento di quello che con ogni probabilità sarà lo starting five della prossima stagione - nelle 25 gare in cui sono stati tutti disponibili, il lineup composto da Lowry, DeRozan (in tutta la NBA solo il super specialista LaMarcus Aldridge ha tentato più conclusioni dalla media delle sue 649, più del doppio delle conclusioni al ferro, rapporto non accettabile per un giocatore con quelle doti atletiche), Gay, Johnson e Valanciunas ha segnato 12.9 punti ogni 100 possessi in più degli avversari, tirando il 49% dal campo (38% da tre, 82% ai liberi) e concedendo appena il 41% (34% da tre). Il tutto attaccando l'area (con il 44% dei punti totali nel pitturato ,ovvero tiri a più alta percentuale di realizzazione. Il 44% è un valore che, se confermato per l'arco della stagione, sarebbe stato settimo NBA; invece quello relativo a tutte le 82 gare dei Raptors è il 39.4%, N.25 NBA) per ovviare alla mancanza di grandi specialisti nel tiro da tre, forse il problema principale in attacco anche prima dell'arrivo di Gay.
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Per quanto le percentuali al tiro del nuovo leader dei Raptors non siano state eclatanti, la sua sola presenza (con annessa attenzione da parte delle difese) ha generato spazi che i compagni hanno saputo sfruttare a dovere, ed inoltre ha restituito speranza e entusiasmo ad una tifoseria alquanto delusa dagli ultimi eventi.
Per raggiungere finalmente i tanto agognati playoff Coach Casey - in scadenza di contratto, situazione spesso non facile da gestire in uno spogliatoio NBA- dovrà A riavvolgere il filo della difesa, che si è spezzato lo scorso anno dopo gli importanti progressi registrati nella sua prima stagione in Canada, e B trovare in panchina il giusto mix in grado di supportare i titolari, sia con il tiro da tre - lo scorso anno le riserve hanno tirato appena il 33% dalla distanza, meglio solo dei panchinari di 5 squadre NBA su 30. Non dovrebbe essere un problema vista la presenza dello specialista Novak,poi Austin Daye, e promette bene anche Ross - che con i rimbalzi - anche qui sembrano esserci le risorse giuste con Hansbrough, Acy e Fields-.
Nella Eastern Conference di quest'anno dovrebbe bastare.....
In realtà c'è chi propenderebbe per l'ennesima stagione perdente, nella speranza di vincere la draft lottery ed assicurarsi Andrew Wiggins - che si è già proposto...-. Questa chiamiamola opzione - smentita a più riprese da Toronto- potrebbe esser percorsa in caso di partenza negativa e/o infortuni gravi. Staremo a vedere... @toronto