Week 4 Recap: Michigan State mostra i muscoli. DeAndre Ayton vince lo scontro a alta quota con McCoy
La quarta settimana di college basket riassunta in cinque punti, con l'aggiornamento della AP Top 25
Un po' come nella scorsa stagione, la Big East gode d'ottima salute in questo periodo dell'anno. Certo, ci sono da mettere in conto lo smacco di Providence (superata da URI nel 'derby' del Rhode Island) e l'uscita di Creighton dalla Top 25 dopo la sconfitta (comunque a testa alta) con Gonzaga, ma d'altro canto c'è una Villanova imbattuta e in crescita costante – tutto da gustare lo scontro con gli Zags di domani notte – e due squadre che hanno strappato vittorie importanti in settimana: Xavier e Seton Hall.
I Musketeers hanno ospitato e sconfitto abbastanza nettamente due ranked team fino ad allora imbattuti: Baylor (76-63) e l'odiata rivale cittadina Cincinnati (89-76). Nel secondo incontro, Trevon Bluiett ha fatto fuoco e fiamme nonostante si stesse portando dietro qualche acciacco: 28 punti con 7/14 dal campo e 9/11 ai liberi, punendo a ripetizione dei Bearcats che, in maniera alquanto singolare per le loro caratteristiche, sono apparsi molto deficitari in difesa durante il primo tempo, storditi dalla pioggia di triple dei padroni di casa.
Anche i Pirates si sono presi cura, per così dire, di due squadre della Poll: prima Texas Tech (89-79) al Garden e poi Louisville (79-77) in trasferta. Desi Rodriguez è stato il mattatore di entrambe le partite: 24 punti, 7 rimbalzi e 4 assist contro i Red Raiders; 29 punti e 8 rimbalzi contro i Cardinals e, soprattutto, il canestro della vittoria segnato in traffico a 7.5 secondi dalla fine.
DIETRO LA LAVAGNA – Non manca chi ha accusato qualche singhiozzo in settimana. La già citata Louisville, oltre alla sconfitta all'ultimo con Seton Hall, ha dovuto incassare anche quella sul campo di Purdue (66-57). Mentre i Cards scivolano fuori dalla Poll, ci sono due formazioni che ora si ritrovano al fondo: USC (con due passivi pesanti rimediati da Texas A&M e SMU) e Baylor (sconfitta da Xavier e poi anche in casa da Wichita State).
La squadra da piani alti che però ha deluso di più in settimana è Alabama. Dopo l'impresa a metà con Minnesota, i Crimson Tide hanno prima superato di misura Louisiana Tech (ora balzata alla #93 del ranking di KenPom) soltanto dopo aver inseguito a lungo nel punteggio e poi sono stati sorpresi fra le propria mura da UCF (65-62) al termine d'un secondo tempo da mani nei capelli. Se nel primo match Collin Sexton e Dazon Ingram avevano tolto le castagne dal fuoco (22 punti a testa), il loro latitare nel secondo incontro (13 punti in due) è stato fatale per una squadra molto giovane, capace di commettere grosse ingenuità e che sembra proprio non poter prescindere dal contributo dei due in questione, specialmente quello di Sexton, talmente ben limitato dalla difesa di UCF da chiudere la partita senza nemmeno un canestro dal campo.
TOP PROSPECT WATCH – Dopo la disfatta al Battle 4 Atlantis, Arizona è tornata a racimolare qualche vittoria: alla passeggiata di salute con Long Beach State (91-56) è seguito il successo in trasferta con UNLV al termine d'un overtime (91-88). Allonzo Trier è stato d'importanza capitale coi suoi 29 punti (10/19 dal campo, 8/9 ai liberi) fra cui 8, pesantissimi, nel supplementare. L'attrazione principale della serata, però, è stato lo scontro fra due big men da lottery – DeAndre Ayton e Brandon McCoy – che non ha deluso le aspettative.
Ayton ha messo in piedi un match da 28 punti (11/20 da due, 1/3 da tre, 3/4 ai liberi), 10 rimbalzi e 3 stoppate in 39 minuti, mostrando una varietà di soluzioni invidiabile per un settepiedi. Fermo restando che la sua capacità di colpire da lontano è un'arma importante in situazioni di pick and pop (e non solo), si può forse dire che tende ad abusarne, se consideriamo che i suoi movimenti in avvicinamento a canestro possono risultare letteralmente immarcabili, rappresentando quindi un'arma ancora più letale in ambito di college rispetto alla prima.
Dall'altra parte, McCoy ha risposto con un losing effort da 33 punti (12/16 da due, 1/1 da tre, 6/6 ai liberi) e 10 rimbalzi in 37 minuti. Dire che la difesa non sia la specialità della casa è un bel eufemismo – uno sfondamento strappato ad Ayton ha fatto gridare al miracolo – ma ciò non toglie granché né alla bontà della prova offensiva di Ayton né deve far passare in secondo piano quella del numero 44 dei Running Rebels, davvero problematico da contenere, astuto e reattivo più che a sufficienza per sfruttare sia gli spazi lasciati scoperti da Arizona che i rimbalzi offensivi catturati.
MONDO MID-MAJOR – L'attesa lunga otto anni è finalmente terminata: Rhode Island ha davvero avuto di che festeggiare nel weekend dopo aver battuto i rivali di Providence (75-68) senza contare né sulla stella E.C. Matthews (rientrerà a metà dicembre) né sul nostro Nicola Akele (leggero infortunio alla caviglia, dovrebbe tornare già alla prossima) e quindi con una rotazione ristrettissima (otto uomini di cui solo sei con minuti in doppia cifra). Eroe di giornata: Fatts Russell, infaticabile e funambolico freshman che ha sfoderato il secondo ventello consecutivo (20 punti in 24 minuti entrando dalla panchina) e inaspettato valore aggiunto d'un backcourt che, in quanto a profondità, probabilmente non ha pari in Division I.
In tema d'eroi e di mid-major, impossibile non citare l'impresa di Boise State, che ha messo fine alla striscia di 46 vittorie casalinghe consecutive di Oregon con un incredibile buzzer beater da metà campo di Lexus Williams per il 73-70 finale. Nella scorsa settimana, parlando di Mountain West, avevamo tirato in ballo Nevada (imbattuta dopo 8 match e ora in Top 25) e UNLV (che non è riuscita a passare i test con Northern Iowa e Arizona) ma anche i Broncos meritano attenzione. Attualmente hanno il secondo miglior record della conference (8-1) e infilato diverse prove convincenti. Da segnalare il sophomore Justinian Jessup (15 punti di media), tiratore che sta viaggiando con un pazzesco 52.3% da tre con 7.2 tentativi a partita.
L'ITALIANO DELLA SETTIMANA – Columbia non è il top dog d'una Ivy League sempre più competitiva ma ha diversi underclassmen piuttosto promettenti. Uno di questi è Gabriele Stefanini, combo guard classe '99 che sabato ha chiuso il primo match in doppia cifra della sua giovanissima carriera universitaria: 11 punti (5/6 dal campo, 0/2 ai liberi), 7 rimbalzi e 3 assist in 21 minuti nella sconfitta in volata sul parquet di Albany, mostrando tanti interessanti esempi del suo ampio repertorio offensivo. In settimana, i Lions avevano sfiorato il colpaccio contro UConn (perdendo solo all'OT), la loro stagione è iniziata con un 1-6 ma giocando solo gare in trasferta (9a non-conference schedule più dura, secondo KenPom). Legittimo, quindi, aspettarsi di vedere un po' di vittorie in più, d'ora in avanti.
AP TOP 25, WEEK 5
11. North Carolina 12. Gonzaga 13. Xavier 14. Minnesota 15. Virginia 16. Arizona State 17. Cincinnati 18. West Virginia 19. Seton Hall 20. TCU 21. Purdue 22. Nevada 23. Baylor 24. Tennessee 25. USC