Week 3 Recap: Notre Dame balza in Top 5 mentre nella Pac-12 il mondo va alla rovescia
La terza settimana di college basket riassunta in cinque punti, con l'aggiornamento della AP Top 25
La Pac-12 ha potuto godere di due protagoniste assolutamente inaspettate che, se dovessero anche solo in parte confermare quanto di buono mostrato fin qui, potrebbero rendere la conference più interessante di quanto non possa sembrare (a detta dei più dovrebbe essere l'high-major meno capace di portare squadre al Torneo NCAA). Arizona State fa il suo ingresso in Top 25 a spron battuto grazie a un attacco estremamente prolifico (mai meno di 90 punti in ogni match disputato) che in settimana ha messo in ginocchio prima Kansas State e poi Xavier. Non meno impressionante è stato l'exploit di Washington State, squadra generalmente indicata come la più debole della conference ma capace di vincere il Wooden Legacy battendo tre squadre più quotate: Saint Joseph's, Saint Mary's e San Diego State.
DIETRO LA LAVAGNA – Per una Pac-12 che sorprende, ce n'è una che delude. E di molto. La settimana di Arizona è stata negativa oltre ogni previsione pessimistica razionalmente concepibile, con un inopinabile ultimo posto al Battle 4 Atlantis frutto delle sconfitte con NC State, SMU e Purdue. Da #2, i Wildcats sono addirittura scivolati via dalla Poll. L'assenza di Rawle Alkins è di certo un fattore ma i problemi della squadra di coach Miller sembrano andare oltre: da una difesa che fa acqua un po' da tutte le parti a un attacco asfittico e incapace di punire dalla lunga distanza. Come ama ripetere (fin troppo spesso) il buon Jon Rothstein, "questo è solo Novembre": il potenziale di Arizona è sempre enorme, non è ancora tempo per discorsi allarmistici ma qualcosa deve cambiare al più presto.
Anche Saint Mary's non se la passa benissimo. Anzi, forse anche peggio, da un certo punto di vista. Dopo la buona prova offerta contro Harvard, i Gaels sono come collassati nelle due partite successive, rimediando sconfitte dalla già citata WSU e da Georgia. Come da "tradizione", coach Randy Bennett ha messo insieme una non-conference schedule debole e che difficilmente può indurre qualcuno ad assegnare un'at-large bid se non dinanzi a un ruolino di marcia tendente all'impeccabile: le due 'L' subite al Wooden Legacy sono quanto di meno auspicabile in una situazione del genere.
TOP PROSPECT WATCH – Avevamo già parlato di Collin Sexton e di Marvin Bagley nella scorse settimane ed è impossibile non farlo nuovamente in questa. Il secondo tempo di Sexton contro Minnesota è destinato a rimanere memorabile per la sua piccola, improbabile eroicità. La stella di Alabama infatti non s'è persa d'animo nel ritrovarsi a giocare in 3 contro 5 negli ultimi dieci minuti del match coi Golden Gophers, infilando una serie di canestri ad alto coefficiente di difficoltà sotto gli sguardi attoniti degli avversari. Bama, piegata da espulsioni in massa e anche un infortunio, alla fine s'è dovuta arrendere (89-84) ma la statline di Sexton è di quelle da ricordare: 40 punti (di cui 31 nella ripresa) con un 12/22 dal campo e un 12/16 ai liberi, 6 rimbalzi e 5 assist in 36 minuti.
Nel frattempo, Bagley non è rimasto con le mani in mano ed è stato gran protagonista nella vittoria di Duke al PK80, mettendo in fila tre doppie-doppie di cui due davvero roboanti contro Texas (34 punti e 15 rimbalzi) e Florida (30+15).
La palma di freshman-meraviglia della settimana va però a Trae Young. La point guard di Oklahoma sta avendo un inizio di stagione favoloso (al momento, è secondo per punti segnati e quarto per assist nell'intera Division I) e ha fatto fuoco e fiamme al PK80, mettendo in fila tre prestazioni offensive una meglio dell'altra: 28 punti e 5 assist contro Arkansas, 33+8 contro Portland e infine un bel 43+7 nella vittoria su Oregon. Ball handling d'alto livello, creatività e range di tiro: le sue performance realizzative sono davvero stupefacenti se si presta attenzione alle percentuali messe insieme nel torneo - 30/58 dal campo (51.7%), 11/28 da tre (39.3%) e 33/35 ai liberi (94.3%).
MONDO MID-MAJOR – La Mountain West non è riuscita a mandare più d'una squadra al Torneo NCAA negli ultimi tre anni: può essere questa la stagione dell'invertimento di rotta? Prestissimo per dirlo, però ci sono due squadre che hanno cominciato molto bene l'annata e attese a test importanti che potranno contribuire a tracciare meglio il volto della conference.
Nevada, favorita #1 per la vittoria nella MWC, è ancora imbattuta dopo sei incontri e ha collezionato due scalpi d'un certo valore, quelli di Rhode Island e di Davidson. Mercoledì ospiterà un'Illinois State da prendere davvero con le molle e nella prossima settimana sarà impegnata in un back-to-back contro formazioni della Big 12 appena entrate in Top 25, Texas Tech (in trasferta) e TCU (campo neutro). L'entrata nella AP Poll appare vicina – al momento, è la 'virtuale' #27 – e fare bene nei prossimi quindici giorni proietterebbe i Wolf Pack sotto i riflettori nazionali.
UNLV, anch'essa con record 6-0, è una formazione che ha pescato molto (e bene) dai junior college e che vanta la presenza d'un prospetto 5-star, il lungo Brandon McCoy (20.2 punti e 13 rimbalzi di media). Finora non ha trovato pane per i propri denti ma sarà accontentata presto: in settimana c'è da far visita a Northern Iowa (finalista a sorpresa del Battle 4 Atlantis) e ospitare un'Arizona ferita e in cerca di riscatto. Niente di meglio per poter vedere di che pasta siano fatti questi Running Rebels.
L'ITALIANO DELLA SETTIMANA – Guardando alle prestazioni individuali, il sophomore Pierfrancesco Oliva merita una menzione per aver ritoccato i propri career-high per punti (16 contro Harvard), rimbalzi e assist (rispettivamente 10 e 6 contro Washington State), record personali però mitigati dalla prestazione al tiro da dimenticare avuta proprio contro i Cougars (1/6 dal campo, 3/8 ai liberi) e che, soprattutto, non sono riusciti a evitare la sconfitta per la sua Saint Joseph's in entrambe le gare in questione. Pensando invece ai risultati di squadra, in questo momento non c'è nessuno che possa rallegrarsi più di Davide Moretti, con la sua Texas Tech ancora imbattuta dopo sei incontri e ora inserita nella AP Poll (#22). Per conservare lo status di ranked team, i Red Raiders dovranno assolutamente battere Seton Hall nel match in programma mercoledì notte.
AP TOP 25, Week 4
11. Cincinnati 12. Minnesota 13. North Carolina 14. USC 15. Gonzaga 16. Baylor 17. Louisville 18. Virginia 19. West Virginia 20. Arizona State 21. Xavier 22. Texas Tech 23. TCU 24. Alabama 25. Creighton