Sportando Mock Draft 2017: #16 - #30
Prima parte del Mock, dove sono presenti talenti come Miles Bridges e vari internationals
Un montagna di muscoli apparsa incontenibile all'inizio di questa stagione di college basket, prima di fermarsi per un infortunio alla caviglia. Attivissimo sotto entrambi i canestri, capace di colpire anche dalla distanza; il problema più grande è la sua collocazione tra i pro. Non arrivando ai due metri di altezza difficilmente riuscirà a finire contro i lunghi NBA (ne è una prova l'opaca prestazione vs Kentucky), e non ha i piedi per contenere gli esterni.
#17 Intl SF Terrance Ferguson (Adelaide)
L'oggetto misterioso del draft: #11 nella top100 dei migliori liceali del 2016, ha deciso di fare subito il salto tra i pro firmando in Australia. Con i 36ers ha un ruolo piuttosto marginale (5 tiri a partita in 18' di media), da tiratore sugli scarichi: i suoi highlights migliori riguardano sicuramente i voli sopra i 3 metri e 05.
#18 Fr PF/C Omer Yurtseven (NC State)
Dopo i flash visti nelle amichevoli pre stagionali contro squadre NBA, Yurtseven non ha praticamente giocato tutto il 2015/16 per 'incomprensioni' con Obradovic e ha da poco debuttato con NC State (problemi di ineleggibilità). La capacità di aprirsi oltre la linea da 3 punti dopo il pick and pop lo rendono materiale appetibile per il piano di sopra, mentre è ancora indietro fisicamente.
#19 So SF/PF Tyler Lydon (Syracuse)
Tweener in grado di colpire da fuori (più del 40% in 49 partite in maglia Orange) e atleticamente di livello NBA. I dubbi sono sostanzialmente difensivi (nascosti dalla zona 2-3 di coach Boeheim): troppo lento per contenere i 3 sul perimetro e pochi chili per tener botta contro i 4 in post.
#20 Fr PF TJ Leaf (UCLA)
Gli scout che accorrono per vedere Lonzo Ball oramai devono lasciare dello spazio sul taccuino per annotarsi i numeri di Leaf. Soprattutto contro Kentucky ha mostrato di saper fare un po' di tutto, post, tiro frontale, 1vs1 in palleggio (emblematica la schiacciata in testa a Bam Adebayo): queste capacità da all around che però non eccelle in nulla ne abbassano il valore in ottica mock.
#21 Sr PF Alec Peters (Valparaiso)
Stretch four che in questa NBA votata al 'pace and space' farebbe comodo a qualsiasi second unit. 255 triple a segno nel quadriennio a Valpo (42% di realizzazione) per il secondo miglior marcatore dell'intera Division I, in grado di punire in post basso i mismatch oltre che di aprire il campo.
#22 Jr SG Justin Jackson (North Carolina)
Al terzo anno alla corte di coach Roy Williams lo swingman texano sembra aver compiuto lo step decisivo per guadagnarsi un posto al primo giro. In avvicinamento era sempre stato efficace, ora ha perfezionato anche il tiro da 3 (38% con quasi sei tentativi a partita) e i liberi, dove sfiora l'80%. Se non fosse stato per Malik Monk, ora staremmo parlando tutti dei suoi 34 punti rifilati a Kentucky...
#23 Intl PF Alpha Kaba (Mega Leks)
La scelta di restare in Europa è stata decisiva per la maturazione dell'ala francese (i report dello scorso anno lo descrivevano come un lungo atletico con potenziale da stretch four). L'affidabilità del tiro frontale è ancora 'in the making' (le % ai liberi fanno ben sperare), mentre la consistenza sotto le plance è un dato di fatto: secondo miglior rimbalzista di tutta la FIBA Champions League. Ecco la sua prova contro Avellino:
#24 Jr SG Sviatoslav Mykhailiuk (Kansas)
Il tiratore ucraino classe '97 (arrivato ancora minorenne in NCAA) si è conquistato a suon di prestazioni il posto in quintetto nei Jayhawks: in 26' di impiego medio mette a segno 2.3 triple su 5.2 tentativi (44% di realizzazione).
#25 Jr PF Johnathan Motley (Baylor)
Insieme a Jo Acuil forma una delle coppie di lunghi più fisiche di tutta la Division I. Coordinato per essere un 2,05m, corre bene in campo aperto e sta ampliando a vista d'occhio il suo numero di soluzioni offensive contro la difesa schierata (12/22 dal campo e 26 punti vs Michigan State).
#26 So PG Edmond Sumner (Xavier)
Point guard fisicamente e atleticamente debordante, con i suoi quasi due metri può chiudere tranquillamente contro le frontline avversarie (61% di realizzazione al ferro). Le qualità di playmaking sono indubbie, sia in campo aperto e a difesa schierata, dove però sono limitate dalla scarsa sicurezza nel pull up da oltre l'arco.
#27 So PF Caleb Swanigan (Purdue)
Forte candidato alla vittoria del Wooden Award: otto doppie doppie in undici partite, tre performance da almeno 20 punti e almeno 20 rimbalzi. Una volta trovata la continuità nel suo jumper (43% da due) avrà completato la sua transizione in PF.
#28 Intl PF Isaiah Hartenstein (Zalgiris)
Uscito sconfitto nella finale 3/4 posto contro l'Italia U18, il talento mancino dello Zalgiris ha chiuso la manifestazione a 14.7 punti, 9.5 rimbalzi, 3.5 assist e 1.7 stoppate di media, mostrando sicurezza nel suo raggio di tiro. Sta trovando poco spazio nel campionato lituano oltre che in Eurolega.
#29 So SF Mikal Bridges (Villanova)
Da energy guy in uscita dalla panchina, il campione NCAA 2016 è oramai diventato un sicuro 3&D per il piano di sopra: 40% dall'arco e braccia infinite che gli consentono di marcare tutti gli esterni e di essere efficace al ferro (dove tira con un irreale 90%).
#30 Intl C Anzejs Pasecniks (G. Canaria)
Il 7 piedi lettone è salito di colpi quest'anno, mostrando tutta la sua coordinazione sui 28 metri e il suo skill set offensivo (soprattutto in situazione di pick and roll, sia finendo al ferro sia aprendosi per il tiro frontale). Attualmente il tonnellaggio non è adeguato per reggere contro i pari ruolo NBA (frase già sentita riguardo un suo connazionale...).