NCAA, i tornei di conference: la Big 10
Preview del torneo della Big 10
La Big 10 è una delle conference più competitive e difficili di tutta la pallacanestro collegiale. Si gioca una pallacanestro molto fisica e possiamo trovare diverse squadre di livello più che buono. Il torneo inizierà domani, 11 marzo, e si svolgerà a Chicago.
I favoritiI
Wisconsin Badgers sono indubbiamente i favoriti, in virtù del primo posto nella conference conseguito in regular season (16-2 il record di conference, 28-3 quello generale) e del fatto di avere mantenuto quasi intatta l’ossatura della squadra che lo scorso anno andò ad un passo dal raggiungere la finale del torneo NCAA. Il leader della squadra è indubbiamente Frank Kaminsky, letteralmente esploso durante la scorsa stagione e che ha vinto il premio di giocatore dell’anno della Big Ten. Suo fido scudiero è l’ala junior Sam Dekker. Altri giocatori fondamentali per la squadra di Bo Ryan sono l’ala Nigel Hayes e la guardia Traevon Jackson (fuori da gennaio per infortunio, in dubbio per il torneo). Se la fase difensiva dovesse essere efficace come è stata finora sarà difficile per tutti superarli.
Gli outsider
Al secondo posto in regular season troviamo i Maryland Terrapins, in virtù di un record che dice 14-4. I Terrapins inoltre occupano l’ottavo posto del ranking NCAA, con un record generale di 26-5. E’ una squadra con una più che discreta difesa ed un attacco non equilibratissimo, ma con più di un giocatore di talento: la grandissima parte dei punti sono prodotti dal terzetto formato dalla talentuosa combo-guard freshman Melo Trimble, dal solido swingman Dez Wells e dall’ala bianca junior Jake Layman. I Terrapins inoltre stanno attraversando un momento di forma più che positivo, hanno infatti vinto le ultime sette partite giocate (nonostante spesso i finali di partita siano stati spesso combattuti) ed hanno sconfitto i Badgers nell’unico scontro diretto stagionale.
Michigan State non è più la corazzata dello scorso anno, ma guai a sottovalutare i ragazzi di Tom Izzo. I campioni uscenti hanno concluso la regular season al terzo posto (curiosamente proprio come lo scorso anno) per via di un record di conference di 12 vittorie e 6 sconfitte. Gli Spartans non hanno però cambiato mentalità, e giocano ancora una pallacanestro estremamente fisica. Fondamentale è l’apporto dell’ala forte Branden Dawson (quasi doppia doppia di media), che ha saltato l’ultima di regular season contro Indiana ma dovrebbe essere presente venerdì nei quarti di finale. Altrettanto importante, dal punto di vista realizzativo ma non solo, è la coppia di esterni formata da Denzel Valentine (che dopo l’addio di Gary Harris sta giocando un’ottima stagione) e Travis Trice.
In coabitazione con Michigan State al terzo posto in classifica (ma dietro per via dello scontro diretto sfavorevole) c’è Purdue. I Boilermakers sono un’altra squadra solida, con un attacco di buon livello ed equilibrato, in grado di trovare protagonisti diversi ogni partita. La fase difensiva non è certo pessima, ma nel corso della stagione non è sembrata affatto particolarmente continua. Il giocatore chiave è il centro junior A.J. Hammons, lungo dotato di una stazza imponente in grado di fare la differenza sia in attacco sia in difesa quando si tratta di proteggere il ferro, ma sono ben sei i giocatori di Purdue con un fatturato di almeno 8 punti a partita.
Anche Iowa ha concluso con lo stesso record di Michigan State e Purdue, ma per via delle sconfitte ottenute nelle partite giocate contro entrambe le squadre avrà il quinto seed al torneo di conference. Gli Hawkeyes sono una squadra solida, che esegue molto bene la fase difensiva. La fase offensiva invece non è altrettanto di buon livello. Fondamentale è l’apporto del frontcourt formato dall’ala junior Jarrod Uthoff, dall’ala grande Aaron White (vero faro offensivo della squadra) e dal centro Gabe Olaseni, giocatore in grado di dare un grande apporto nella metà campo difensiva, soprattutto per quanto riguarda la protezione del ferro.
Al sesto posto (record in Big Ten di 11-7) troviamo Ohio State. I Buckeyes sono appena usciti dalle migliori 25 della nazione, e di sicuro la pesantissima sconfitta patita con Wisconsin ha inciso parecchio, però potrebbero risultare una mina vagante molto pericolosa, che può dare fastidio a molti. I Buckeyes di quest’anno sono una squadra molto più offensiva di quanto ci abbiano abituato a vedere nelle scorse stagioni, e sicuramente gran parte del merito (considerando che per il resto, la squadra non è estremamente talentuosa), va a D’Angelo Russell. La combo-guard freshman è il leader assoluto della squadra allenata da coach Thad Matta, dando un apporto totale, non solo legato alla fase realizzativa (in cui comunque eccelle).