March Madness 2014: Kentucky-Louisville preview
Una delle più grandi rivalità nel mondo del College Basketball, due degli allenatori più famosi e tante star in campo.
Tra Kentucky e Louisville ogni partita è sentitissima, se poi in palio c'è l'accesso alle Elite Eight per molti diventa 'la partita' dell'anno.
Da una parte Rick Pitino, clamorosamente imbattuto nelle 11 partite di Sweet Sixteen disputate nella sua lunga carriera, dall'altra John Calipari, il profeta dello spesso criticato 'one and done'.
Da quando Calipari è alla guida di Kentucky ha perso solo una volta nella classica partita di fine Dicembre tra le due squadre, oltre ad aver battuto i Cardinals anche nella Final Four 2012.
Quest'anno però i Wildcats hanno deluso per gran parte della stagione, e, giocando raramente da vera squadra, spesso hanno sprecato il netto vantaggio su tutte le avversarie in termini di talento, centimetri ed atletismo.
Poi qualcosa è cambiato, nella finale del torneo della SEC hanno giocato alla pari con Florida, e nella March Madness hanno sconfitto Kansas State e la Wichita State dei record.
Contro gli Shockers tutti hanno portato il loro contributo, da Julius Randle (13 punti, 10 rimbalzi e 6 assist sui frequenti raddoppi degli avversari) a James Young (13 punti e 8 rimbalzi, fondamentale la scelta di Calipari di mandarlo sulle piste di un Cleanthony Early fin lì immarcabile) ed ai gemelli Harrison (39 punti in due ma anche 9 perse). Il risultato è stata una partita da 78 punti segnati con il 59% da due, il 44% da tre ed il 72% ai liberi (12 vinte su 14 con almeno il 70% dalla lunetta). Il fatto che Wichita State sia arrivata comunque a tirare per la vittoria la dice lunga sul valore degli Schockers in questa stagione.
Il punto forte dei Wildcats è la capacità di dominare l'area, secondi in Division One con il 56.8% di rimbalzi presi su quelli disponibili. Durante la SEC Julius Randle è stato spesso l'unico punto di riferimento tra i lunghi, ma la squadra è al meglio quando almeno uno tra Cauley-Stein e Johnson riesce a dargli una mano.
Tra gli esterni l'uomo chiave sembra Andrew Harrison, devastante contro gli Schockers nonostante le 6 perse, quando attacca con decisione l'area è difficilissimo da contenere. Nelle vittorie ha il 41% da due ed il 39% da tre, nelle sconfitte scende al 32% da due ed al 25% dalla lunga distanza. Avrà bisogno di aiuto contro la pressione a tutto campo dei Cardinals, nella vittoria di fine Dicembre (Randle in campo solo 21 minuti a causa di crampi) furono lui ed il gemello Aaron a segnare i canestri decisivi, riusciranno a ripetersi su quei livelli?
Louisville durante la stagione si è quasi nascosta, giocando un calendario non difficilissimo. Poi nella AAC ha iniziato a macinare vittorie su vittorie (18 sulle ultime 20), rifilando spesso scarti ben oltre la doppia cifra. Alla fine dei giochi i Cardinals sono quarti per punti segnati (117.7) e secondi per punti subiti (87.9)ogni 100 possessi in Division One.
Rispetto allo scorso anno Russ Smith ha cercato di coinvolgere di più i compagni, supportando in regia l'esordiente Chris Jones. Anche nelle prime due partite del torneo NCAA la guardia senior ha lasciato il palcoscenico ai compagni, possibile che chiuderà la sua carriera NCAA senza una di quelle prestazioni offensive che lo hanno reso celebre?
Nel frattempo Luke Hancock si è risvegliato al momento giusto, per lui 18.5 punti di media contro Manhattan e Saint Louis, con la conferma di essere uno che si trova a suo agio nelle partite che contano.
La novità è Montrezl Harrell, sophomore con atletismo, grinta e braccia lunghe, ottimo a rimbalzo e capace di exploit notevoli anche in attacco. Il duello tra lui e Randle promette scintille....
In quattro delle 5 sconfitte stagionali i Cardinals non hanno superato il 40% dal campo, precisamente contro Memphis (due volte), North Carolina e Kentucky, tre squadre complessivamente superiori ai campioni in carica per doti fisiche e atletiche.
Nella March Madness per fortuna non contano solo il talento e l'atletismo, serve il cuore, la voglia di vincere contro tutto e tutti. Ed in questo i Cardinals non sono secondi a nessuno....