March Madness 2014 preview: Midwest region
Qualche nome? Wichita State, Louisville, Duke, Michigan, Kentucky....spettacolo assicurato
la favorita:
Louisville arriva al torneo in uno stato di forma strepitoso, con due candidati All-American come Russ Smith e Montrezl Harrell a guidare il gruppo nella difficile difesa del titolo conquistato lo scorso anno.
La difesa dei Cardinals ha raggiunto il livello della famosa zona di Syracuse, ogni avversario la conosce ma quasi nessuno è in grado di batterla. Ad inizio stagione l' incognita principale era come sostituire due giocatori NBA come Peyton Siva e Gorgui Dieng, entrambi fondamentale ben oltre le loro gifre nella cavalcata dello scorso anno.
Russ Smith - primo per canestri segnati e secondo per assist nella AAC, chiusa con 18 punti, 4.7 assist e 2.3 rubate, il 50% da due ed il 47% da tre. Meno 'selvaggio' rispetto allo scorso anno e più ragionatore, ha dimostrato di poter giocare anche da regista, aspetto fondamentale in prospettiva NBA. Mostruosa la sua prova contro SMU (6 su 6 da tre in un amen), arriva caldissimo al torneo- e Chris Jones - primo per percentuale di recuperi nella AAC, meno coinvolto del previsto in attacco ma resta un gran tiratore, di quelli capaci di spaccare in due una partita- si sono rivelati un tandem pericolosissimo sui due lati del campo, possono soffrire in difesa contro esterni di taglia fisica imponente (come quelli di Kentucky ad esempio, l'incrocio è possibile...), ma poi in attacco sanno come riequilibare la situazione.
Sotto i tabelloni l'ascesa di Montrezl Harrell è stata inarrestabile, se escludiamo la facile vittoria su Rutgers ha una serie di 15 partite in doppia cifra senza mai tirare con meno del 50%. Non ha la stessa onnipotenza difensiva di Dieng, ed infatti dietro riceve una gran mano dal senior Stephan Van Treese.
Nella partita d'esordio Pitino affronterà Manhattan, guidata da Steve Masiello, suo assistente per diverse stagioni prima di diventare head coach. Nelle Sweet Sixteen poi potrebbe esserci il remake della semifinale 2013 contro Wichita State, di cui stiamo per parlare....
-gli Shockers, storicamente imbattuti da quel giorno, hanno diviso i media: c'è chi li giudica sopravvalutati per via del calendario relativamente semplice, e chi invece ha gran fiducia in Marshall e nei suoi giocatori. La sorpresa maggiore è stato il rendimento del playmaker sophomore Fred VanVleet, che dopo i minuti di qualità nel 2013 è diventato uno dei migliori registi d'America, con 3.76 assist smazzati per ogni palla regalata agli avversari.
In regular season sono una delle poche squadre nella top15 sia per punti segnati che subiti ogni 100 possessi, i primi 6 realizzatori di squadra sono oltre il 50% da due (il settimo è Nick Wiggins, fratello di Andrew la cui presenza vicino Kansas è stata tra i motivi che hanno spinto il prospetto NBA a scegliere i Jayhawks). Cleanthony Early è il top scorer con oltre 15 di media, e nelle partite di Conference ha tirato da tre con il 39% ed ha segnato 86 liberi su 100. Tekele Cotton è il mastino difensivo, mentre Ron Baker è il talento da NBA. Darius Carter e Chadrack Lufile hanno sostituito al meglio il contributo in termini di rimbalzi e intimidazione che garantiva Carl Hall lo scorso anno, apparentemente gli Shockers non hanno punti deboli evidenti. Sul grande palco della March Madness ci sono già passati e con gran profitto, però non sono stati fortunati perchè nella loro parte di tabellone hanno una serie di squadre pericolosissime, come nessuna di quelle affrontate fino ad ora. Sulla strada verso la Final Four potrebbero dover affrontare e battere una dopo l'altra Kentucky, Louisville e una tra Duke e Michigan. Ripetersi sarà difficilissimo.
-Kentucky, appunto. Deludente rispetto alle aspettative, quasi mai con un gioco convincente, eppure temuta da tutti. Ovviamente in termini di talento c'è un mare tra i Wildcats e le altre 15 squadre - anzi facciamo le altre 350 di division one-, ma se c'è uno che può convincere questi futuri milionari a dare l'anima sul parquet per 6 partite di fila, è sicuramente John Calipari. Contro Florida nella finale della SEC hanno avuto la palla per vincere, nonostante la serata no di Julius Randle. Tirano male sia dal campo che dalla lunetta, ma lo strapotere atletico gli consente di dominare a rimbalzo ed avere continue seconde chances. Raramente hanno giocato tutti bene nella stessa partita, sia Aaron Harrison che James Young hanno percentuali migliori da tre nelle sconfitte, e non di poco. Andrew Harrison - non a caso il playmaker - sembra l'uomo chiave tra gli esterni, e nell' ultimo periodo si è mostrato più solido e concentrato rispetto all'inizio. Tra i lunghi Cauley-Stein manca totalmente di continuità, ma con lui al top Julius Randle è più libero di dedicarsi all'attacco, e questo normalmente è un bene per i Wildcats (55% da due e 72% ai liberi nelle vittorie, 43% e 65% nelle sconfitte). Capaci di tutto, hanno già battuto Louisville, ed avranno la motivazione supplementare di essere i primi a battere Wichita State. Sempre che riescano a superare la prima partita....
-Nell'altro lato del tabellone ci sono due degli attacchi migliori in division one, Duke e Michigan. Entrambe non hanno un big man difensivo degno di questo nome, e quindi sono costrette a puntare tutto sulla loro capacità di mettere punti a referto. Jabari Parker e Rodney Hood da una parte, Nik Stauskas e Caris LeVert (prospetto NBA sottovalutato) dall'altra, sono armi micidiali a questo livello, ed i rispettivi coach sanno usarle come pochi altri al mondo. Di solito in questi casi a fare la differenza sono gli 'altri', i meno attesi, Duke ha un Rasheed Sulaimon che deve farsi perdonare una stagione decisamente sottotono, stesso discorso per il figlio d'arte Glenn Robinson III.
Stay tuned, non è assolutamente da escludere uno scontro tra Blue Devils e Wolverines nelle Sweet Sixteen.
-Players to watch:
T.J. Warren (NC State, scorer di razza, illegale a questo livello), Jahii Carson (scheggia impazzita alla Nate Robinson, sembra sia deciso a dichiararsi per il draft NBA), Dwayne Evans (classico quattro undersized che usa forza e tecnica per farsi largo sotto canestro, ottimo materiale per i campionati Europei), Aaric Murray (centro di Texas Southern, che si gioca contro Cal Poly la possibilità di sfidare Wichita State. Murray è al terzo college in carriera, non una garanzia di affidabilità, ma la mette dentro come pochi nel suo ruolo), Chaz Williams (mini playmaker di una Massachusetts che sembra arrivata in riserva alla March Madness, Williams ha un tiro che spacca e sa come coinvolgere tutti. Anche lui destinato all'Europa) , Rhamel Brown (big man senior di Manhattan, 3.7 stoppate in 24 minuti a partita, primo in division one per Block percentage con il 15.8%) , Marcus Foster (freshman scoperto da coach Weber a Kansas State, capace di grandi sfuriate realizzative, subito contro Andrew Harrison), poi tutta Texas - che dopo tante stagioni ha finalmente giocato da squadra vera - ed il duo di Tennessee (possibile rivelazione del regional nella parte bassa del tabellone), Jordan McRae - scorer sublime quando è in giornata, versatile, con potenziale NBA-, e Jarnell Stokes - fisico bestiale che domina i tabelloni e subisce falli su falli-