NBA preview: Central Division
Chicago e Indiana, più tre squadre con tante novità ed altrettante ambizioni

Central Division
- favoriti: non si scappa, Pacers e Bulls sono superiori alle altre; il difficile è stabilire chi è meglio di chi. Chicago ha un Derrick Rose in più nel motore, la garanzia Thibodeau in panca ed un sistema difensivo collaudato. Indiana ha un gran collettivo ed una serie di giocatori che la rendono perfetta per accoppiarsi difensivamente contro chiunque avversario. Entrambe hanno qualche difficoltà ad attaccare, ed in estate hanno aggiunto specialisti offensivi. Se Derrick Rose è tornato veramente sui suoi strepitosi standard, e con la crescita di Jimmy Butler da shooting guards - non il suo ruolo naturale, potrebbe soffrire contro gente veloce come Monta Ellis -, Chicago potrebbe avere un leggero vantaggio. Ma per arrivarci bisognerà riuscire ad evitare gli infortuni che hanno tartassato il roster nella scorsa stagione, forse anche a causa della tendenza di Thibodeau di spremere fino al limite i titolari.
- top five: Derrick Rose (Kyrie Irving), Paul George, Luol Deng, Josh Smith, Joakim Noah (Roy Hibbert)
-miglior attacco: dipende tutto da Rose, vediamo come sono andati con lui in regia i Bulls nel 2011/12, la stagione del lockout, dopo che nella stagione precedente avevano fatto registrare il miglior record NBA - 62 vittorie -:
Oltre al quinto attacco quei Bulls avevano la miglior difesa NBA e la migliore differenza tra punti segnati e subiti ogni 100 possessi. Da scoprire i reparti di Cleveland, Detroit e Milwaukee, rivoluzionati con tante scommesse e/o incognite. Una partenza negativa per una di queste tre squadre potrebbe implicare un forte ritorno sul mercato
-miglior difesa: il vantaggio dei Pacers deriva dalla versatilità nella propria metà campo, dalla capacità di difendere contro ogni tipo di avversario, dalle squadre con due lunghi tradizionali a quelle con una finta power forward. Primi per punti subiti ogni 100 possessi nella scorsa stagione con 96.6. Guardate quanti giocatori dei Pacers ci sono tra i migliori 25 per defensive rating - punti subiti ogni 100 possessi giocati, presi in considerazione solo quelli che hanno giocato almeno 41 partite -:
Se c'è una squadra che può fare meglio è certamente Chicago, dove il sistema Thibodeau ha garantito ottimi risultati a prescindere dagli interpreti e dai tanti infortuni. Joakim Noah e Taj Gibson se non sono la migliore coppia di lunghi nella propria metà campo, ci vanno molto vicino....
- breakout player: attesissimo Andre Drummond, che già in preseason si è assestato attorno alla doppia doppia di media - migliorato anche ai liberi grazie all'aiuto di coach Sheed -. In rampa di lancio c'è il lunghissimo John Henson, ennesima scelta azzeccata dei Bucks, squadra che spesso pesca bene nel draft nonostante scelga quasi perennemente dopo la decima posizione. Una eventuale esplosione dell'ex Tar Heels potrebbe indurre Milwaukee a mettere sul mercato Ilyasova, le cui quotazioni sono in ascesa dopo due stagioni chiuse con 146 su 326 da tre -45%-... A Cleveland c'è talento da ... vendere ma anche abbastanza confusione nei vari ruoli. Oltre all'incredibile Irving la certezza è Tristan Thompson, rimbalzista-uomo squadra già di alto livello
-X factor: La salute di Rose è il principale X factor della stagione NBA, e se n'è parlato in abbondanza...La salute dei centri dei Cavs, Bynum e Varejao, determinerà in un modo o nell'altro le loro ambizoni playoff. Greg Monroe si giocherà il suo futuro con Detroit, dove anche Datome potrebbe ritagliarsi un ruolo importante; il suo tiro da fuori servirà molto per allargare il campo e favorire il gioco interno dei vari Monroe, Smith (sia Smoove che l'ex Georgetown sono ottimi passatori per il ruolo) e Drummond
- allenatore a rischio: sembrano tranquille tutte le posizioni per questa stagione, con i tre al debutto che avranno tempo per lavorare sulle loro idee, con dei roster che hanno cambiato molto e avranno bisogno di un minimo di rodaggio.
- contender/s: Bulls e Pacers, sempre loro. Con cinque squadre chiaramente sopra le altre nella Eastern sarà importantissimo arrivare nei primi tre posti, per poter così affrontare un team 'morbido' al primo turno
-rookie: Anthony Bennett non avrà la strada spianata per lo starting five come capita di solito ad una prima scelta assoluta, ma non mancheranno le occasioni per dimostrare il suo valore. In attacco il gioco gli viene tremendamente naturale e fisicamente ha i mezzi per farsi rispettare. Ai Pistons hanno preferito Kentavious Caldwell-Pope al prodotto locale Trey Burke, segno che credono nelle qualità del ragazzo, elogiato di recente da Chauncey Billups per l'impegno difensivo. Se, come sembra evidente, l'obiettivo sono i playoff, almeno uno tra lui e Datome dovrà garantire solidità nel tiro da fuori.