Luigi Datome: "Sheed ci dice sempre che la bocca è una difesa in più"
Le parole di Datome alla Gazzetta dello Sport
Gigi Datome ha parlato alla Gazzetta dello Sport della sua nuova avventura in NBA e di cosa si aspetta per il futuro. Ecco le sue parole:
Comfort dell'NBA "Abbiamo il pullman che ci viene a prendere sotto l'aereo. Incredibile, per me che facevo viaggi allucinanti fra Olbia e Scafati. L'altro giorno, durante il riscaldamento, dall'altra parte del campo c'erano LeBron e Wade: pazzesco. Se James mi conosce? Non credo. Starà a me fargli sapere che c'è un altro italiano nella Nba. Può darsi che dovrò anche marcarlo"
Su Sheed "E' un bel personaggio. Ha tanta energia e sa scherzare, ma in campo dà i consigli giusti: è un vero trascinatore. Avevo sempre sentito dire che in difesa fosse importante comunicare. C'è la tipica espressione: "Usa la voce". Lui ti dice: "La tua bocca è il difensore in più". Cavoli, è vero"
Abitudini differenti "In trasferta da noi non c'è questa libertà. Sono stato a cena con un amico e mi sono sentito colpevole. Ma come, domani c'è la partita e io sono fuori? Ma qui è normale. Hai più privacy e c'è più responsabilità. Devi semplicemente farti trovare pronto. In Italia si sta a tavola tutti insieme e nessuno è autorizzato ad alzarsi fin quando non si è finito di mangiare. Non so cosa sia meglio: è diverso, però ora capisco perché alcuni americani quando vengono da noi sembrano viziati. Sono solo abituati a fare più di testa loro"
Musica americana "Mi piaceva l'Nba, ma l'America no. Avevo voglia di viag- giare, però l'ho fatto soltanto una volta, perché d'estate c'erano sempre i raduni della Nazionale. Nonostante la mia grande passione per la musica non ho mai avuto un vero trip per gli americani. Ora sto scoprendo Eminem che è di Detroit, ma è una pura coincidenza. Io andavo più su Jim Morrison. Roba di altre generazioni, ma è quella che rimane. Mica come ilrap. Quello proprio non lo digerisco"
Sulla lingua "Qui si parla molto slang e a volte faccio fatica a capire. Ma sono stati tutti molto gentili: mi spiegano e mi coinvolgono anche nelle cazzate di spogliatoio. Piano piano imparo i vari modi di dire. A me non frega di fare errori di grammatica, l'importante è farmi intendere. Poi fortunatamente si va in campo e lì la lingua è universale"
Dumars "Diciamo che il gm Dumars spesso mi chiede di Balotelli e Berlusconi. Sono i due che lo fanno più ridere. Vede, siamo famosi per queste cose"
Sensazioni sulla nuova avventura "Paura no. Sarà un'esperienza meravigliosa. Potrà risultare difficile, ma non ci sono aspetti che mi intimoriscono. Potrei aver bisogno di tempo per esprimermi al meglio, o magari no. Ho faticato tanto per conquistarmi questa nuova vita, nessuno me l'ha regalata: non ci sono raccomandazioni. Se mi hanno preso vuol dire che credono in me. Aspetterò il mio momento senza ansie. Non vedo l'ora di andare in campo per cercare di essere utile alla squadra senza fare l'eroe. Perché non sono venuto qui a fare l'eroe. Voglio capire cosa posso dare ai Pistons"
Ruolo "Dovrò mettere al servizio della squadra il mio atletismo. Essere una garanzia in difesa. Nel sistema, però. Perché qui non ci sono tante responsabilità individuali, si lavora in collettivo. Si difende sempre in 5, conta la comunicazione. E lì dovrò essere impeccabile. Poi allargherò il campo pronto al tiro (qui lo chiamano "Gigi the Shooter"). So che non potrò fare le cose che facevo in Serie A. Migliorerò. Come ho fatto in Italia, dove all'inizio ero solo un tiratore"
Gioventù che guarda all'NBA "Non mi sorprende. Io stesso, sbagliando, ho iniziato a seguire la serie A l'anno in cui sono andato a Siena. Certo, conoscevo i giocatori della Nazionale. Ma vedevo la Nba in tv, tutti quei campioni, gli idoli con cui giocavo alla playstation"
Differenza di mentalità "Qui tutti parlano di vincere il titolo. C'è la tendenza di puntare al massimo senza paura di disattendere le aspettative. Da noi c'è la cultura opposta: si fa a gara a chi piange di più e si mettono le mani avanti. Qui, si lavora sempre per provare a diventare campioni del mondo"