Che succede a OKC?
I Thunder hanno perso posizioni al vertice della Western Conference?

La offseason ha visto i Thunder piuttosto inattivi, specie sul mercato dei free agent: oltre alle due prime scelte Steven Adams e Andre Roberson, è stato confermato Derek Fisher ed è arrivato il veterano Ryan Gomes, mentre sono partiti Kevin Martin e Ronnie Brewer. Quasi tutte le altre squadre della Western conference si sono date da fare molto di più per migliorare il proprio roster e chiudere il gap con Durant e compagni, ed è quindi naturale chiedersi se i Thunder verranno risucchiati nel gruppone delle migliori della Conference.
La realtà è che Presti continua comunque a rimanere fedele al proprio progetto, che prevede A un rigoroso tetto alle spese e B la crescita dei tanti talenti del roster. La trade che ha portato Harden a Houston vista oggi - anche alla luce dell’infortunio di Westbrook - sembra chiaramente un passo falso , non per lo scambio in se - inevitabile per motivi economici- ma perchè poteva anche essere rimandato a questa offseason.
Ora per forza di cose dovrà emergere qualcuno dei tanti giovani del roster, i due indiziati principali? Certamente Reggie Jackson e Jeremy Lamb:
il primo, reduce da una postseason a 13.9 punti, 4.9 rimbalzi e 3.6 assist con il 47% dal campo, sembra essere l’ennesimo steal di Presti nel draft - N.24 nel 2011-, e dovrebbe essere il principale scorer dalla panchina, il go to guy nei rari momenti in cui sia Westbrook che Durant riposano - nella scorsa regular season è la coppia di giocatori NBA che ha giocato il maggior numero di minuti insieme con 2618, quasi 100 minuti in più dei secondi, Curry e Lee dei Warriors con 2524 -.
Lamb - 21 anni-, dopo una stagione vissuta principalmente in D-League - 21 punti con 5.3 rimbalzi ,3 assist e 1.2 rubate (8 in tre gare di playoff), il 49% dal campo ed il 35% da tre-, verrà buttato nella mischia e dovrà dimostrare il suo valore. Tendenzialmente non è una prima punta in attacco, anche a Connecticut fece le cose migliori nella sorprendente vittoria della March Madness giocando da secondo violino di Kemba Walker. Dovrebbe rendere di più come specialista al fianco delle due superstar, magari in uno starting five con Durant da quattro, soluzione che - stando alla tabella sotto, che indica le combinazioni usate da OKC oltre i 100 minuti in regular season - Brooks non ha sposato del tutto.
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I numeri nelle ultime due combinazioni - con Durant da 4- mostrano una crescita nella produzione offensiva e nelle percentuali, con la differenza tra punti segnati e subiti ogni 100 possessi che rimane ampiamente positiva.
Visto l’evidente calo di Perkins -nei playoff per lui 2.2 punti, 3.7 rimbalzi e 2.1 perse con un 26% dal campo inaccettabile per un centro. Ha chiuso la postseason con il peggiore P.E.R (-0.6) tra tutti i giocatori impiegati più di 36 minuti - e, in attesa della crescita di uno dei tanti centri giovani a disposizione, l’utilizzo di Durant da power forward potrebbe essere una soluzione per favorire l’attacco, spesso stagnante e legato a doppio filo agli isolamenti e gli uno contro uno delle due stelle. Rispetto alle altre squadre che impiegano quattro esterni, Oklahoma non dovrebbe neanche subire più di tanto a rimbalzo - non è successo lo scorso anno- , considerando la statura e le braccia interminabili di KD - che misteriosamente continua a migliorare, ben 9 rimbalzi e 6.3 assist nei playoff oltre ai 30.8 punti - .
In generale sarà necessaria un minimo di fantasia in più in attacco e più coraggio con i giovanissimi da parte di Brooks, che spesso ha preferito schierare Perkins e Fisher - ritenuti fondamentali nello spogliatoio -pur di non ‘rischiare’ con le alternative. Sarà interessante anche vedere se e in che modo l'infortunio subito dal modaiolo Westbrook ne condizionerà il gioco: resterà il solito pitbull che attacca continuamente il ferro o preferirà affidarsi più del solito al tiro da fuori? - non la sua arma migliore, stando alla sua mappa di tiro che evidenzia solo i 'jump shot' (giusto segnalare anche il positivo 42% da tre nelle partite casalinghe) -
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Considerando anche la certezza Ibaka - cresciuto in maniera esponenziale come tiratore, alle notevoli doti da intimidatore (primo NBA per Stoppate totali, di media e secondo solo a Larry Sanders per percentuale di stoppate date ogni 100 possessi) potrebbe aggiungere una maggiore padronanza nella difesa sul pick'n'roll - e gli altri giovani -Perry Jones (potenziale atletico illimitato), Andre Roberson (rimbalzista super in NCAA, role player difensivo, attualmente senza grandi qualità offensive), Steven Adams, Daniel Orton, Hasheem Thabeet (i tre progetti di Presti nel ruolo di centro, forse l’unico in cui il gm dei Thunder non si è dimostrato all’altezza della sua fama)- ,almeno un tiratore di più avrebbe fatto comodo - desideri di Durant esclusi,sembrava dovesse arrivare Dorell Wright, finito poi a Portland- , e non è detto che non arrivi durante la stagione.
Senza dilungarsi a parlare del nuovo CBA e della differenza tra le risorse economiche tra big e small market, bisogna perlomeno sottolineare che la strada intrapresa dai Thunder verso il successo è la più difficile, oltre che una delle più imitate.
Forse basterà o forse no per battere le squadre con più mezzi, ma di certo Oklahoma meriterebbe ampiamente di riuscirsci….