Gigi Datome: 'Vorrei essere lo Shane Battier dei Pistons'
Il capitano degli azzurri ha parlato ad Hoopshype
Gigi Datome, fresco giocatore dei Detroit Pistons e capitano della nazionale italiana, ha rilasciato una bella intervista ad Hoopshype nella quale rivela le sue sperenze per la prossima stagione NBA. Il giocatore non vede l'ora di sbarcare negli Stati Uniti.
Perche le cose stanno andando meglio all'Italia in questo Europeo rispetto a quanto successo nelle precedenti edizioni?
"Siamo andati al di sotto delle aspettative per diverso tempo, quest'anno, invece, stiamo andando ben oltre quelle che erano le aspettative. Ma vogliamo ancora spingere sull'acceleratore, stiamo andando bene ma dobbiamo continuare ad impegnarci. Mi piace soprattutto la mentalità e l'attitudine con la quale stiamo giocando e tutto ciò sta coinvolgendo anche il pubblico. Ci stanno seguendo tantissime persone, anche qui in Slovenia, e su Facebook e Twitter puoi vedere quanta passione e affetto c'è nei nostri confronti."
Adesso che sei un giocatore NBA senti qualche pressione in più?
"No, assolutamente no. Innanzitutto non mi considero ancora un giocatore NBA, visto che non ho ancora giocato una singola partita negli Stati Uniti. Quando scendo in campo cerco sempre di dare il massimo e far capire alla squadra che sono pronto a dare il mio contributo. I miei compagni hanno in fiducia in me e sono molto contento di questo, spero di poter avere sempre più responsabilità in Nazionale."
Come sono avvenuti i contatti con la NBA? Come si è trasformato tutto l'interesse in un contratto concreto?
"L'anno scorso c'erano state un sacco di voci sugli scout NBA che vedevano a vedermi ma in realtà solo quest'anno ho avuto davvero la possibilità di andare negli Stati Uniti. In questa stagione ho fatto ottime cose, sono stato MVP del campionato italiano e mi conoscevano in tanti. Sono stato fortunato perchè ho avuto l'opportunità di scegliere tra diverse squadre. Non vedo l'ora di iniziare la mia avventura e capire se posso essere davvero un giocatore da NBA."
Quali sono le tue aspettative per il tuo primo anno in NBA?
"Certamente non sarà un anno facile per me. Sarà la mia prima volta fuori dall'Italia e in un campionato totalmente diverso rispetto alle mie abitudini. Probabilmente avrò bisogno di un pò di tempo per adattarmi allo stile di gioco NBA. Spero di avere l'opportunità di giocare dei minuti importanti e mostrare le mie qualità, è per questo motivo che ho firmato un contratto di due anni. Con un biennale puoi avere l'opportunità di giocare con più continuità e sai che la squadra ha fiducia in te. Ovviamente spero di poter dimostrare il mio talento fin dall'inizio e di non dover aspettare troppo."
Come ti descriveresti alle persone che non ti conoscono? Ti vuoi paragonare a qualche giocatore NBA in attività?
"E' molto difficile fare un paragone con un giocatore NBA, visto che quasi tutti i giocatori NBA sono molto forti, mentre io sono un rookie e non mi conosce praticamente nessuno. Voglio farmi un nome, questo è certo. Sono un giocatore atletico e un buon tiratore, è per questo che mi hanno firmato, per aprire il campo e allargare gli spazi. Mi piacerebbe essere per Detroit quello che Shane Battier è per Miami. Certamente non sarò una star ma vorrei essere un giocatore in grado di mettere canestri importanti e che contribuisce alle vittorie della squadra in tanti modi diversi. Non una star ma sicuramente un giocatore che aiuta la squadra, questo è quello che voglio essere."