Miami Heat- Indiana Pacers: chi volerà in finale?
I Big Three al primo vero esame della postseason
Lo scorso anno, proprio durante la serie contro i Pacers, Miami - forzata anche dall'assenza di Bosh - cambiò modo di giocare, passando a quella sorta di small-ball che ha 'prodotto' un titolo NBA ed una successiva regular season da 66 vittorie - contando anche i playoff siamo a 74 vinte e 17 perse con 44 vittorie nelle ultime 48 giocate...-. Da allora in molti hanno provato questa strada, da New York fino a Houston e Golden State durante i playoff, ma tra le quattro squadre rimaste in lotta ben tre giocano praticamente sempre - in qualche rara occasione nei playoff San Antonio ha impiegato Kawhi Leonard da 4 per contrastare meglio l'altro finto 4 Harrison Barnes - con l'assetto tradizionale a due lunghi.
Nella finale della Eastern Conference gli Heat partono da netti favoriti, ma c'è da scommettere che i Pacers cercheranno in ogni modo di contrastare i campioni in carica...
Vediamo alcune possibili chiavi della serie per entrambe le squadre:
Miami
- le condizioni fisiche di Wade, apparso sofferente in vari momenti delle due serie precedenti e capace di incidere più con delle fiammate che con una produzione continua nell'arco dei 48 minuti.
- la lotta a rimbalzo: nella serie dello scorso anno Miami riuscì quasi a pareggiare il totale delle carambole prese, ma nelle tre gare di regular season (2 a 1 per i Pacers) gli Heat ne hanno presi 29.7 di media contro i 40.7 di Indiana. A livello di stazza James e compagni sono in chiaro svantaggio, ed inoltre fino ad ora Indiana è prima nei playoff praticamente in ogni categoria statistica riguardante i rimbalzi ( totali, difensivi totali, offensivi totali, per percentuale di rimbalzi presi sia difensivi che offensivi)
- attaccare Paul George: il Most Improved Player of the year (il giocatore con più minuti in questa postseason) nella maggior parte dei primi due turni ha dovuto difendere contro due grandi atleti come Josh Smith e Carmelo Anthony, ottenendo quasi sempre buoni risultati...Adesso però dovrà vedersela con il miglior giocatore del mondo, e questo confronto inevitabilmente gli costerà qualcosa in termini di lucidità anche nella metà campo offensiva - 40% totale e 27% da tre fino ad ora nei playoff, già in calo rispetto al 42% ed al 36% da tre della regular season-
- alzare il ritmo: nessuna delle due squadre normalmente ama alzare il numero dei possessi - in regular season Miami è ventesima NBA e Indiana venticinquesima per numero di possessi a gara, nei playoff entrambe sono attorno agli 88 di media, di poco sotto la media -, ma gli Heat hanno diversi motivi per cercare di costringere gli avversari a correre, primo fra tutti quello di sfiancare e portare fuori dal loro habitat naturale sia Roy Hibbert che David West...inoltre un ritmo maggiore penalizzerebbe le già ristrette rotazioni di Vogel, che, non fidandosi del secondo quintetto, ha alzato il minutaggio di tutti i titolari - Hibbert è passato dai 28 della regular season a 34 abbondanti nelle 12 gare di postseason, Stephenson da 29 a 34, George da 37 ad oltre 41...-
Indiana
- Rimbalzi: per i Pacers si tratta in pratica di continuare il trend di questi playoff....
- Panchina: nonostante la rivoluzione della scorsa estate, le riserve a disposizione di coach Vogel restano il punto debole della squadra; Gerald Green e D.J. Augustin hanno avuto discreti lampi in attacco - in due 28 su 72 da tre nei playoff-, ma difensivamente non sono stati mai in grado di replicare l'intensità dei titolari. Per Ian Mahinmi e Young il problema è inverso....
- tiro da tre in attacco e in difesa: sono oltre 22 a gara le triple tentate dai Pacers nei playoff, dato in crescita ripetto alla stagione regolare - 19.7, sedicesima NBA -, ma la percentuale è scesa dal 34.7% al 30.8%... in difesa invece Indiana era stata la migliore squadra contro il tiro pesante nelle 82 gare giocate, concedendo appena il 32.7% di realizzazione su appena 16.5 tentativi - secondo dato NBA-. Nei playoff fino ad ora hanno concesso il 34.5%, dato nella media che però deriva anche dal fatto di aver giocato contro due squadre che contano molto sul tiro da fuori
- Lance Stephenson: mattatore della decisiva gara 6 contro i Knicks con 25 punti e 10 rimbalzi, con la sua abilità in penetrazione e la sua fisicità potrebbe mettere in difficoltà un Wade non al meglio...