NBA Power Ranking, Vol.2
Il secondo power ranking della stagione NBA
Ogni 15 giorni qui a Sportando stiliamo un ranking NBA cercando di fornire qualche dato utile per ogni squadra. I record tra parentesi sono aggiornati alle partite di domenica notte:
1- Oklahoma Thunder (17-4): 8 vittorie consecutive e la conferma che Presti è il miglior Gm della lega; la trade di James Harden è l’ennesimo esempio di come si lavora a Oklahoma. Quanti avrebbero avuto il coraggio di scambiarlo a inizio stagione? Se si considera la natura economica dell’operazione era veramente difficile fare meglio.
2- San Antonio Spurs (17-4): multa o non multa, Popovich continua a mostrare grande flessibilità – qualità che non gli era riconosciuta in passato- e sagacia tattica nel gestire gli ultimi anni dei suoi Big Three. Da quanti anni in molti- me compreso- li danno per bolliti a inizio stagione? Anche qui c’è dietro una grande società… Se pensiamo che Danny Green prima della fine del lockout giocava – malino- a Lubiana. In vista dei playoff ci si attende un ulteriore miglioramento da Tiago Splitter (9.2 punti e 4.7 rimbalzi col 60% al tiro), specialmente in difesa.
3- New York Knicks (15-5): la seconda vittoria in stagione sugli Heat, il Madison Square Garden ancora inviolato, tutti segnali che potrebbe essere l’anno buono…. Il prossimo rientro di Stoudemire ci dirà la verità sulle capacità di Woodson; coach di solito fedelissimo ai suoi veterani, per il bene della squadra dovrà convincere l’ex stella dei Suns a giocare nel secondo quintetto. Uno Stat anche al 70% può comunque essere decisivo contro le riserve avversarie, staremo a vedere…anche perché Ray Felton sta tirando molto più di quanto dovrebbe – 15.7 volte in 33 minuti di media-.
4- Memphis (14-4): miglior difesa NBA con 91.2 punti subiti di media, oltre ai mostruosi Randolph e Gasol (insieme fanno 33.3 punti, 20.3 rimbalzi, 5.7 assist e 2.2 stoppate) sta avendo di più dell’anno scorso dalla panchina; Wayne Ellington, Jerryd Bayless e per ultimo Quincy Pondexter (32 punti complessivi nelle recenti vittorie contro Hornets e Suns), sono emersi a turno in quest’inizio stagione e stanno facendo un buon lavoro nel sostituire O.J. Mayo.
5- L.A. Clippers(14-6): striscia di 6 vittorie consecutive ancora aperta, con in mezzo il parziale rientro di Chauncey Billups. Chris Paul difficilmente lascerà L.A., con la dirigenza che lo accontenta in tutto e con la possibilità di spodestare i Lakers dal trono di Los Angeles… Griffin e Jordan sono nettamente la coppia di lunghi più prestante fisicamente ed atleticamente, ma a livello di concetti difensivi sono ancora indietro; servirebbe un coach specializzato nel settore…Sempre a tal proposito resta difficile capire perché sia stato scambiato ai Nets Reggie Evans, uno che poteva essere utilissimo sia in campo che nello spogliatoio. Ai Nets è primo rimbalzista di squadra con 8.2 di media in soli venti minuti, il solito Sterling avrà avuto paura di garantirgli i 5 milioni in tre anni…salvo poi prendere una serie di veterani dallo stipendio simile ma dal rendimento molto inferiore.
6- Miami Heat (13-5): Lebron e soci hanno avuto un calo di recente – sconfitte a Washington e in casa contro New York-, ma restano i netti favoriti nella Eastern Conference. Se però andiamo a vedere il bicchiere mezzo vuoto scopriamo che con l’attuale assetto tattico- James e Battier ali e Bosh centro- Miami è la penultima squadra NBA per rimbalzi a partita (39.2), ed ha solo la ventiduesima difesa, concedendo 100 punti di media agli avversari. Probabile l’acquisto di un lungo interno più affidabile di quelli presenti nel roster.
7- Atlanta Hawks (12-5): 9 vittorie sulle ultime 10 per Atlanta, notevole il blitz di sabato a Memphis. Teague ed Harris giocano spesso insieme, considerando anche le buone doti nel passaggio della coppia Smith-Horford non stupisce più di tanto il terzo posto nella classifica degli assist totali con ben 23.2 di media – Teague al record in carriera di 6.8 -. Con Danny Ferry sempre vigile sul mercato, e con tanti asset a sua disposizione, facile prevedere Atlanta come una delle squadre più attive prima della deadline di fine Febbraio. Josh Smith nelle ultime 5 partite; 21 punti, 11.4 rimbalzi, 3.8 assist, 2 stoppate e 2.2 recuperi con il 48% dal campo….
8- Golden State Warriors (13-7): con le 3 vittorie esterne consecutive di Dicembre i Warriors si portano a quota 7 totali, cifra che acquisisce ulteriore valore considerando l’assenza quasi totale di Andrew Bogut – in campo solo per 4 partite a 18 minuti di media -. Rispetto allo scorso anno è migliorata molto la tenuta a rimbalzo ( quinti assoluti a 45.5 di media) ed anche il secondo quintetto, con Jarrett Jack(9.9 punti e 4.6 assist con il 47% dal campo) e Carl Landry (13 punti e 7 rimbalzi col 56% al tiro in appena 26 minuti) in grande evidenza. Per un ulteriore salto di qualità sarà necessaria un impennata nel rendimento dei due giovani esterni titolari, Barnes e Thompson, fino ad ora piuttosto altalenanti affianco alle certezze della coppia Curry-Lee (38.2 punti, 15.2 rimbalzi e 10 assist complessivi)
9- Chicago Bulls (11-8): da qui alla ventesima posizione c’è poca differenza, sostanzialmente sono tutte squadre che lotteranno per i playoff. Il record dei Bulls, dopo le ultime tre vittorie, è più che positivo; oltre alla super striscia recente di Belinelli, non si possono non segnalare le ottime stagioni di Joakim Noah( 13.9 punti, 10.8 rimbalzi e 4.2 assist con il 47% al tiro) e Luol Deng (18.3 punti e 7.1 rimbalzi col 45%) . La difesa è sempre tra le migliori – attualmente seconda assoluta con 91.3 punti subiti di media-, se Rose torna in forma prima dei playoff per i Bulls potrebbero aprirsi scenari impensabili ad inizio stagione.
10- Milwaukee Bucks (10-9): con l’esplosione di Larry Sanders – 32 stoppate e 58 rimbalzi nelle ultime 6 partite- e il rientro di Mbah a Moute i Bucks miglioreranno di molto nella meta campo difensiva, mentre in attacco è tutto o quasi in mano a Jennings ed Ellis- insieme tirano 33.1 volte a partita…- Veramente inaspettato il salto di qualità di Sanders, che durante la summer league e nel training camp era rimasto ai margini della rotazione dei lunghi a causa di una professionalità non proprio esemplare…
11- Brooklyn Nets (11-8): difficilissimi da inquadrare i nuovi Nets; tra i tanti nuovi – e costosi- arrivi, almeno fino ad ora i migliori sono anche i più economici, ovvero Andray Blatche (11.2 punti e 6.6 rimbalzi in 20 minuti, stipendio di ‘appena’ 854.389 dollari) e il roccioso Reggie Evans (8.2 rimbalzi e la solita grinta in 20 minuti di media, per lui un triennale da poco meno di 5 milioni di dollari totali). Tra le star Joe Johnson è quello più indietro, mentre Deron Williams gioca bene ma tira con brutte percentuali dal campo – 39% totale, solo 27% da tre su 5.7 tentativi a partita-. Peccato non aver potuto vedere al meglio la versione definitiva a causa degli infortuni ,con Gerald Wallace fuori a inizio anno e Brook Lopez di recente.
12- Philadelphia 76ers (11-9): mentre l’attenzione generale è rivolta ai problemi fisici di Andrew Bynum, i 76ers sul campo si fanno rispettare dovunque, giocano duro e spesso trovano un protagonista inatteso tra i tanti esterni. In attacco ci sono evidenti problemi e non sempre basta l’atletismo e l’intensità del terzetto Holiday – Turner- Young, tutti e tre comunque miglioratissimi dalla scorsa stagione - con il playmaker che sta festeggiando il rinnovo con una stagione da 17.7 punti e ben 9 assist di media.
13- Utah Jazz (12-10): squadra lunga e solida, in Mo Williams potrebbe aver trovato il leader che le mancava clamorosamente la scorsa stagione. Bene a turno tutti i 4 lunghi, con Big Al Jefferson in doppia doppia media con 17.2 punti e 10.7 rimbalzi. L’unica nota stonata sono i tanti cambi d’assetto da una partita all’altra da parte di coach Corbin, non l’ideale quando non hai tanti veterani nel roster. Tanti contratti in scadenza, riceverà molte proposte prima della deadline….
14- Denver (10-11): alle prese con evidenti problemi di spaziatura in attacco quando gioca con due lunghi tradizionali, Karl ha addirittura provato a schierare l’energizer Faried da centro e Gallinari da ala forte. Evidente che il coach ex Sonics deve ancora stabilire l’assetto definitivo; per il momento da segnalare l’esplosione in attacco di Corey Brewer, autore di ben 73 punti con 33 su 59 al tiro nelle ultime 4 partite. Mozgov ai margini della rotazione in favore del greco Koufos.
15- Boston Celtics (11-9): per Pierce e Garnett vale il discorso fatto per i ‘vecchietti’ di San Antonio….Troppo dipendenti dalle lune di Rondo, la speranza è che il rientro di Avery Bradley e una eventuale acquisizione possano essere sufficienti a migliorare la situazione. Jeff Green produce 9.8 punti e appena 3 rimbalzi a partita, cifre non di certo adeguate al contrattone firmato in estate che per questa stagione chiama oltre 8 milioni di dollari..
16- Minnesota Timberwolves (9-9): Kevin Love gioca con la mano destra dolorante pur di non perdere l’ennesimo treno che porta alla postseason; i T-Wolf tutto sembravano a inizio stagione ma non una squadra che aveva in rimbalzi e difesa i suoi punti di forza, qualità che, se conservate anche dopo il rientro di Rubio e company, potrebbero rendere Minnesota competitiva anche nei playoff. Ottima stagione fino ad ora per i due russi – Kirilenko riempie il tabellino come ai vecchi tempi mentre il giovane Shved segna 10.6 punti e smazza 3.6 assist a partita-.
17- Dallas Mavericks (10-10): Carlisle riesce sempre a trovare un modo per tenere Dallas in linea di galleggiamento, aiutato specialmente dal gran rendimento di O.J. Mayo – 20.9 punti con il 48% dal campo e un sontuoso 52% da tre su 5.6 tentativi per partita-. Riuscirà l’ex USC a mantenere questo livello dopo l’attesissimo rientro di Wunderdirk? Nel frattempo a 36 anni Vince Carter si è ritagliato un discreto spazio come versatile sesto uomo - per lui 13 punti in 23 minuti con il 41% da tre-.
18- Houston Rockets (9-10): quarto miglior attacco NBA a 103.4 punti di media, ma anche ultima difesa con 103.9 subiti. Con l’arrivo di James Harden i Rockets hanno finalmente un giocatore attorno al quale costruire il resto del roster; Parsons, Asik, Patterson e Lin sono tutti discreti giocatori che però hanno bisogno di fare esperienza, nel frattempo Morey esplorerà ogni opzione possibile sul mercato… Personalmente non capisco come mai non ci sia stata ancora una chance per Motiejunas, che sulla carta sembra il compagno ideale di pick’n’roll per Harden e Lin
19- Los Angeles Lakers (9-12): un passo avanti e due indietro…D’Antoni ha urgente bisogno di un Nash in buona condizione per evitare di perdere altro terreno, anche perché senza il canadese Bryant è costretto a lavorare per due…Howard ha dimenticato l’umiltà che aveva appena uscito dal liceo, Gasol ha perso colpi atleticamente e mentalmente si sarà stancato di essere sempre lui il colpevole…Imprevedibili ogni sera.
20- Indiana Pacers (10-11): l’assenza di Granger ha stravolto gli equilibri offensivi dei Pacers, Roy Hibbert è alla peggior stagione in carriera – stranamente dopo aver rinnovato al massimo salariale…- e la nuova panchina spesso fa rimpiangere…la vecchia. David West, Paul George e George Hill sono le nuove stelle dei Pacers, che restano una delusione nonostante il primo posto nei rimbalzi per partita – 46.3 di media- e la terza difesa per punti concessi con 91.8, anche perché l’attacco con 90.8 punti di media è il peggiore della lega…
21- Detroit Pistons (7-15): molto migliorati con lo spostamento di Singler in quintetto, almeno in casa hanno infilato una buona serie di prestazioni. Drummond - 6.5 punti, 6.2 rimbalzi e 1.23 stoppate in 18 minuti di media-, Monroe e Knight regalano molte speranze di futuri successi all’ormai annoiato pubblico di Auburn Hills, stanco dopo anni di Ben Gordon e Charlie Villanueva come giocatori di punta dei Pistons…
22- Orlando Magic (8-12): record sorprendente per i Magic, che si gustano anche i miglioramenti di Vucevic( 8.9 rimbalzi e 1.2 stoppate in 29 minuti), Redick( 13.8 punti e 5.1 assist) ed altri ancora… la trade di Howard sembra ancora peggio ora che sembra chiaro che il prossimo draft sarà privo di grandissimi nomi.
23- Charlotte Bobcats (7-12): nonostante le 7 sconfitte consecutive i Bobcats lottano e giocano duro fino al quarantottesimo minuto, netto miglioramento rispetto al gruppo apatico dell’orribile stagione scorsa. Tra i giocatori bene Kemba Walker ( 17.4 punti, 6.1 assist e 2 recuperi col 42% dal campo) e MKG, l’esplosivo ed intenso rookie da Kentucky che segna 10.7 punti e prende 6.3 rimbalzi con quasi 1 recupero e 1.4 stoppate di media.
24- Portland Trail Blazers (8-12): delle 8 vittorie ben quattro sono arrivate dopo i regolamentari, 4-12 il record nelle partite chiuse al minuto 48. Individualmente i membri del quintetto dei Blazers non temono molti confronti statistici, peccato che la panchina è ampiamente la peggiore della NBA. Aldridge prima o poi chiederà di esser ceduto?
25- Sacramento Kings (7-12): striscia ancora aperta di tre vittorie per i Kings ( scriviamo poco prima della palla a due contro Dallas), che però non cambia di molto il giudizio globale; talento in abbondanza, mentalità e voglia di sbattersi in difesa vicino allo zero…Cambi in vista con Tyreke primo indiziato e un gm che ama le trade complicate….
26- Phoenix Suns (7-15): Alvin Gentry cerca in ogni modo di cambiare l’andamento della stagione, dopo tutto non è colpa sua se non ha un realizzatore affidabile. Sorprendente come Lon Babby sia ancora al suo posto dopo i danni che ha fatto negli ultimi anni…. Anche qui la possibilità di movimenti di mercato, con i Suns in possesso di molte frecce nel proprio arco tra contratti in scadenza, scelte future e spazio salariale.
27- New Orleans Hornets (5-14): perseguitati dagli infortuni nei due giocatori chiave, rischiano di perdere inutilmente una stagione che sarebbe stata fondamentale soprattutto per Anthony Davis e i più giovani. Misteriose le condizioni di Gordon, rinnovato al massimo salariale la scorsa estate, ancora senza presenze in questa stagione. La nuova proprietà ha ufficializzato due decisioni: il cambio di nome in Pelican e il rinnovo di Monty Williams…
28- Toronto Raptors (4-17): difficile trovare qualcosa di positivo nelle prime ventuno partite dei Raptors, giusto qualche buona partita di Lowry e qualche lampo di Valanciunas e Ross; per il resto, il solito, svagato, Bargnani e l’assurdo rinnovo contrattuale per DeMar DeRozan. Urge un cambio nella dirigenza….
29- Cleveland Cavaliers (4-17): anche qui gli infortuni hanno toccato duro, lasciando il solo Varejao a lottare contro le forze nemiche. Kyrie Irving ad appena venti anni è già al terzo infortunio abbastanza grave della carriera,…Anche i Cavs hanno spazio e contratti da muovere se capita la giusta occasione…
30- Washington Wizards (2-15): poco da dire, se non che Ernie Grunfeld Dovrebbe esser stato licenziato già da molto tempo; con l’orrenda trade che ha portato a Washington Okafor e Ariza, in un colpo solo ha eliminato ben 20 milioni di spazio salariale per la prossima estate, oltre a prendere due inutili veterani in ruoli dove ci sono una serie di giovani da sviluppare. John Wall ancora non gioca un minuto quest’anno, meglio per lui…